La saga di Modern Warfare ha sempre parlato di politica, sociale e attualità in generale. La guerra di Infinity War è una guerra contemporanea, non un residuato bellico della Seconda Guerra Mondiale e nemmeno il futurismo spinto degli ultimi anni. No, sia dal punto di vista ludico che da quello narrativo questo nuovo Modern Warfare torna alla politica lanciata da Call of Duty 4. Attuale, chiacchierato, controverso.
Autostrada della morte come recita Wikipedia, è il nome con cui è diventata tristemente nota la superstrada che connette Kuwait City all’Iraq.
La pietra dello scandalo, in questi giorni, è un presunto tentativo di revisionismo storico da parte di Infinity Ward. Nella finzione di gioco lo studio ha infatti attribuito il bombardamento dell’Autostrada della morte all’esercito russo. Un retcon in piena regola, visto che nella nostra realtà è stato invece l’esercito statunitense a colpire. Non potevano che scaturire critiche a questo utilizzo di Modern Warfare per fini politici – se non propagandistici, secondo qualcuno. Da più parti si è fatto notare come si tratti dell’ennesimo caso di “abbellimento” in un’opera americana pensato per far meglio figurare l’esercito a stelle e strisce. Il caso di questo Modern Warfare è comunque più articolato, visto che questo non è l’unico episodio di politica durante la campagna. E anzi, le forze americane (e più in generale quelle occidentali) non ne escono, a ben vedere, come degli eroi senza macchia: il sottotesto del gioco suggerisce infatti più volte che le motivazioni dei terroristi (i “cattivi” del titolo) derivino da un voler essere “lasciati in pace”, dal non essere più disposti a tollerare ingerenze estere – russe o americane che siano – nella loro politica.Modern Warfare è sospeso tra politica e sociale, lanciando anche messaggi pedagogici
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