Microsoft scrive il suo futuro.
Xbox One sta vivendo una generazione
travagliata, alti e bassi iniziati ancor prima del lancio, tra possibili innovazioni e dietrofront altrettanto repentini per calmare l’inferocita community armata di bastoni, torce e giochi usati da rivendere. Lo sguardo, a Redmont, pare adesso essere focalizzato sul prossimo futuro, dopo un 2017 che ha visto Sony rilasciare esclusive di peso tutte in 12 mesi, con Microsoft costretta a limitare i danni e mostrare i suoi muscoli a forma di X, sfoggiando una forza bruta mai vista in campo console.
Una nuova console
non è neanche nell’aria, sicuramente non lo sarà a questo E3 anche se immaginiamo sicuramente in cantiere, eppure in Microsoft stanno preparando il terreno per un futuro tutto loro già da qualche mese, tra Xbox Game Pass e una retrocompatibilità perenne, nelle intenzioni di Spencer e soci. Nel frattempo però la console dal sangue verde ha decisamente bisogno di esclusive di peso per essere traghettata e poi lanciata con una catapulta, nella sua quarta “console war”.
Volete i giochi? Speculiamo.
Ok, va bene motorsport… Ma è lo spin-off Horizon quello che tira fuori le palle
Si sa ben poco, a pochi giorni dalla conferenza, 10 giugno ore 22:00, dei titoli che saranno protagonisti sul palco losangelino, con un’eccezione:
Forza Horizon 4. Io sinceramente potrei fermarmi qui, sono già soddisfatto. Ho amato troppo l’Italia e l’Australia che sfrecciavano davanti al parabrezza delle mie supercar in questi anni, e un quarto capitolo, probabilmente pensato per
dare sfogo a tutti i cavalli di Xbox One X può solo far venire l’acquolina in bocca a tutti gli appassionati. Anche perché, se la serie principale,
Motorsport, non ha mai davvero sorpreso pur attestandosi su livelli ottimi/eccellenti (e fare da showcase a X), è stata proprio la serie Horizon a
far brillare di luce propria non solo il brand ma il mondo Xbox
tout court. Tante aspettative e uno sviluppo legato a doppio filo al nuovo top di gamma della casa, mantenendo sempre la promessa di prodotti ottimi anche sull’ammiraglia standard, potrebbero trasformare
Forza Horizon 4 in uno dei cavalli di troia con cui catalizzare l’attenzione di pubblico e stampa. Se poi i
rumor sull’ambientazione giapponese troveranno conferma, la libido del sottoscritto rischierà di toccare picchi critici. Ma oltre alla nuova opera Playground, cosa bolle in pentola? Non si sa, si parla di
Halo 6,
Gears of War 5, spin-off di queste serie o roba totalmente nuova, escludendo la riesumazione di
Scalebound.
Gears? Presto. Halo? Ci sta. Crackdown? Bestemmie. Bestemmie a nastro
A mio parere è presto per un nuovo
Gears “principale”, mentre 2 euro su
un teaser di Halo ce li butterei. Un po’ perché
Halo 5 ha ormai compiuto 3 anni, un po’ perché Master Chief sta a Microsoft come Mario sta a Nintendo,
o Cracco a Master Chef, e secondo me c’è bisogno di cominciare a creare entusiasmo per una prossima uscita, magari a cavallo delle generazioni. Chi sicuramente è ai blocchi di partenza, anche se non sembra, è il pluri-rimandato
Crackdown 3 (che
non è stato assolutamente cancellato, pur essendo in perenne ritardo), e spero proprio che questa sia la volta buona per avere una finestra di lancio definitiva. Fresco di questa settimana è anche un gustoso rumor che riguarda, in maniera non precisata, la perla
Cuphead, vera e propria icona del 2017 firmato Xbox, esclusiva console di peso e pregio
che sarebbe bene sfruttare come una vera e propria mascotte, strizzando l’occhio ai giocatori della vecchia guardia e deliziando tutti gli altri, entrando di diritto nel pantheon delle esclusive Microsoft. Infine, parlando di First Party, io la butto li. Ricordate che Playground (quelli di Forza Horizon, sempre loro) cercavano personale per lo sviluppo di un nuovo “RPG open-world AAA”?
Fable 4? Qualcosa di totalmente nuovo? Sicuramente qualcosa di potenzialmente spettacolare visto il pedigree della software house, e magari uno dei protagonisti di questa conferenza. Un ruolo fondamentale, oltre all’ancora nebbiosa pianura Padana delle esclusive, lo ricopriranno però i third party griffati “
Xbox One X Enhanced”.
Copertina a cura di Gianmarco Bizzotto – in esclusiva per I Love Videogames
Quasi scontato aspettarsi la presenza dell’impressionante
Anthem, già usato lo scorso anno come showcase delle potenzialità dell’ex Scorpio, tra qualche giorno c’è da scommettere in una seconda uscita a 4K. La presenza di altri titoli terze parti, già annunciati ma soprattutto non, la farà da padrone, così come uno spazio, durante le due ore di conferenza, saranno riservati ai progetti indipendenti sotto l’etichetta
ID@Xbox. Lo scorso anno
The Last Night (non ancora uscito oltretutto) stregò tutti proprio sul palco occupato da Phil Spencer, e spero proprio che quest’anno il programma, nato per dare risalto ai titoli indie, possa svelare nuove perle. Una certezza, tante speranze, molte incognite, un E3 che in casa Microsoft farà la parte di un
Caronte digitale che traghetterà Xbox verso il suo domani, puntando alla risalita verso il paradiso.
Un Pass da giganti
Sicuramente
uno dei più grandi colpi di genio della generazione One è stato Xbox Game Pass, o “
il Netflix dei videogiochi”, come la community ama chiamarlo con buona pace di
Utomik. 9.99 euro e circa un centinaio di titoli tra One e 360 sempre a disposizione, un catalogo in continuo aggiornamento (gli ultimi 8 titoli sono stati aggiunti giusto qualche giorno fa, tra cui il freschissimo State of Decay 2) che comprende
tutti i Gears of War, Halo 5, Fable, Sea of Thieves e tantissime altre perle. Questo servizio potrebbe essere davvero un assaggio di futuro, sia per quanto riguarda Microsoft che il gaming in generale. Un servizio che prossimamente
potrebbe diventare la normalità, integrando l’abbonamento Gold e indicando al mondo videoludico la strada della massima fruibilità di contenuti, sempre disponibili a tutti gli abbonati. Che la prossima Xbox sia “full digital”, una stazione multimediale definitiva? Potrebbe anche essere. Certo, ci sarebbe da fare un approfondimento ad hoc sul servizio, bilanciando pregi e difetti, soprattutto legati al guadagno delle singole software house in caso di distribuzione esclusiva attraverso questi canali, nonostante il mercato abbia già ampiamente dimostrato, nei decenni, di
essere camaleontico quando si tratta di far registrare utili sul proprio sudato codice, compensando i crescenti costi con lavori ancora più imponenti (e qualche trucchetto per far spendere qualche soldo in più all’utenza).
è il futuro, rassegnatevi
Ma oggi stiamo coi piedi per terra e dal canto mio mi aspetto qualche gustosa novità a riguardo. Una strada che oltretutto
farebbe molto comodo anche a Sony (che già lo fa con PlayStation Now ma solo su PC) e soprattutto a Nintendo, santo cielo, che risolverebbe il problema “Virtual Console si, Virtual Console no” con milioni di abbonamenti sottoscritti, visto che ancora non si è ben capito come saranno erogati i titoli NES disponibili col passaggio all’online a pagamento del prossimo autunno. Ma questa è un’altra storia.
Tornando a noi è anche plausibile aspettarsi una nuova infornata di titolo della prima Xbox per portare sempre più in alto la bandiera della retrocompatibilità (qui si sta aspettando
Jet Set Radio Future). Un vero mantra a Redmond, un obiettivo sacrosanto ribadisco io, per far evitare l’oblio del dimenticatoio a quanti più titoli possibili, e finora Microsoft è sicuramente la portabandiera di questa continua attualizzazione della propria libreria storica.
Nonostante tutte le speculazioni, mi aspetto
un Phil Spencer molto concreto soprattutto sui piani da oggi a fine 2019, lui che è sempre stato un tipo molto sicuro e calmo anche nei periodi meno felici, sempre pronto a complimentarsi con gli avversari, col savoir faire di quello che sa che questa è una partita che (speriamo) non si chiuderà mai con un vincitore ,
concentrato a chiudere alla grande il ciclo vitale di One e provare a dare un deciso boost alle vendite di One X. Sarà la prima casa produttrice di hardware a salire sul palco, dove sicuramente Forza scorrerà (e correrà) potente. È l’E3 gente,
la vera fabbrica dei sogni.
#LiveTheRebellion