Anche quest’anno
Svilupparty, associazione che promuove e sostiene il mondo degli
indie italiani e che organizza l’
omonimo evento annuale bolognese, è stata presente a
Lucca Comics & Games 2017 con uno stand situato all’interno del
padiglione Carducci. Come consuetudine l’associazione, capitana dall’inossidabile
Ivan Venturi, vero e proprio alfiere dello sviluppo italico, ha portato in fiera alcuni dei progetti più interessanti in lavorazione presso i team indipendenti della penisola: uno spaccato trasversale ed assolutamente variegato di quanto la scena nostrana ha da offrire. Nonostante una dimensione ridotta rispetto allo scorso anno ed una collocazione non proprio felice, da quest’anno la maggior parte delle produzioni videoludiche sono state spostate in altri padiglioni, lasciando al Carducci soltanto
games come giochi da tavolo, di carte e di ruolo, ancora una volta siamo rimasti stupiti dell’alto livello qualitativo dei titoli provati.
Tra i volti noti spicca Slaps and Beans
Allo stand abbiamo trovato molti nomi noti come il solito
Super Cane Magic Zero di
Studio Evil, ormai vicino all’uscita della versione completa,
Death Party di
The White Room, divertente titolo già provato lo scorso anno e la scuola
iMasterArt, con tutti i progetti realizzati dai suoi studenti, non ultimo quel
NoWHerE provato proprio all’edizione precedente di Lucca, stavolta in versione tradizionale anziché VR. Tra i titoli già presenti alle scorse edizioni sicuramente ha spiccato
Slaps and Beans, il videogioco ufficiale dedicato ai film di Bud Spencer e Terrence Hill. A distanza di un anno la build del gioco è apparsa notevolmente più matura, anche in vista dell’arrivo su Steam nei prossimi mesi. Il titolo, che si rifà ai classici picchiaduro a scorrimento degli anni ’80 e ’90 come
Final Fight,
Streets of Rage e
Double Dragon, ha un
irresistibile stile retrò, che ben si adatta a trasporre i classici film di Bud e Terrence, alternando citazioni e minigiochi assolutamente azzeccati, come quello ispirato alle
Dune Buggy di
Altrimenti ci Arrabbiamo realizzato sulla falsariga del classico arcade
MicroMachines. Gli sviluppatori
Trinity Team sono stati anche protagonisti di un panel pubblico in
Sala Ingellis, in cui hanno raccontato come è nata l’idea dietro al gioco, come da inside joke si sia trasformata in un progetto serio, passando attraverso una
game jam ed una campagna di finanziamento su KickStarter dall’inaspettato successo, il coinvolgimento dei fan tedeschi, a sorpresa grandi estimatori dei film di Bud Spencer e Terrence Hill ed infine l’ottenimento dei diritti dalla famiglia Pedersoli. Una vera e propria storia di successo che speriamo di veder presto coronata con l’uscita definitiva!
Novità fresche fresche
Estremamente interessanti sono stati però anche altri progetti che hanno fatto la loro prima presenza a Lucca Comics proprio questa edizione. Si parte da
GRAL, racing game futuristico dalla spiccata attitudine anni ’90, ispirato, a detta degli sviluppatori
Three Souls Interactive, a classici come
Megarace,
POD,
DethKarz, anche se ci abbiamo visto anche qualcosa di
WipeOut e soprattutto del meno celebre
Rollcage. Sebbene la build presentata sia apparsa acerba, con un modello di guida non ancora finalizzato e una fisica delle collisioni pressoché assente, almeno a livello visivo i due tracciati provati hanno convinto appieno, rievocando con successo l’epoca d’oro dei
combat racing game. Assolutamente interessante l’idea di poter raccogliere fino a due power up contemporaneamente ed utilizzarli in maniera indipendente o combinarli per dar luogo ad effetti assolutamente imprevisti. GRAL necessita sicuramente ancora di lavoro, ma date le premesse potremmo trovarci di fronte in futuro ad un degno rivale dell’altrettanto italianissimo
Redout. Valutazione simile per
The Amazing Office-Man, roguelike di
PaNic MaMa fortemente ispirato a
The Binding of Isaac e caratterizzato da una ambientazione sci-fi e da uno humor a metà tra il nero ed il fumettistico. La build presente in fiera era sicuramente ancora troppo “verde” ma il potenziale per un titolo che non si limita ad imitare pedissequamente i grandi nomi del genere ma che punta a crearsi un suo personalissimo stile c’è tutto.
Ammazza che mazzo (e che artwork)
Ben due dei titoli presenti allo stand Svilupparty appartengono invece al genere dei card game.
RedEvo Games ha infatti portato in fiera il suo
Redemption: The Third Era, card game mobile ormai in fase di beta. Ci troviamo di fronte ad un card game piuttosto tradizionale improntato sul
player vs player con una interessantissima ambientazione post-apocalittica ed un set di regole piuttosto semplice da assimilare. Purtroppo la scadente connettività presente nel padiglione non ci ha permesso di provare adeguatamente il titolo, ma il progetto è sicuramente da monitorare attentamente. Più particolare è invece
Lost in the Dungeon di
Eggon, un vero e proprio
dungeon crawler con un sistema di gioco interamente basato sui mazzi di carte. L’interessante sistema di combattimento pone l’accento sul gioco difensivo e ragionato, con una componente di rischio/ricompensa. Al termine di ogni livello si avrà infatti la scelta di proseguire nell’esplorazione del dungeon, col rischio di soccombere ai danni accumulati ma con la prospettiva di guadagnare del
loot più raro e potente. Il titolo è attualmente in sviluppo per piattaforme mobile ma gli splendidi artwork che abbiamo potuto ammirare ci fanno già sperare in una futura versione PC.
Rimanendo in tema di splendidi artwork non possiamo non citare
Ila Kingdom, coloratissimo platform di
Steam Factory. Con uno stile grafico memore delle migliori produzioni
WayForward, Ila Kingdom è un platform 2D ispirato al
Rayman bidimensionale, con una spruzzata della velocità tipica di un
Sonic. Ancora una volta si tratta di un progetto che muove i suoi primi passi, ma che ci ha convinto dopo un solo livello provato!
Gli indie italiani ballano con Pride Run
Mattatore dello stand è però a parere di chi scrive un particolarissimo titolo:
Pride Run. Con il claim “
Il videogioco più gay di sempre“, Pride Run trasforma la tradizionale festa dell’orgoglio LGBT in un incredibile ibrido tra un gioco di strategia ed un rhythm game. L’obbiettivo? Far si che il Pride abbia successo, coinvolgendo quante più persone possibili sotto l’insegna dell’inclusività. Eseguendo combinazioni di tasti a ritmo di musica sarà infatti possibile far ballare diversi settori della parata, coinvolgendo le differenti tipologie di pubblico ad unirsi alla marcia e difendendo i partecipanti dagli attacchi di omofobi e fascisti, fino ad arrivare all’immancabile boss di fine livello, nella versione da noi provata un
Donald Trump armato di tweet d’odio, da sconfiggere a passi di danza trasformandolo in una
drag queen. Coloratissimo e con una pixel art fenomenale, con un gameplay semplice quanto travolgente, il progetto di
IV Productions,
Steam Factory e
Pride Entertainment è sicuramente apparso come l’indie più brillante della fiera. Di sicuro sarà una lunga attesa fino all’uscita, prevista per il prossimo anno.
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