Non potevamo fare a meno che dedicare uno dei nostri sempre più improbabili listoni, in una giornata come quella della Festa della Mamma, proprio alle mamme viste e raccontate all’interno del nostro hobby preferito. Figure importanti, che in diversi casi hanno condizionato inevitabilmente la vita di quelli che poi su disco sono stati i personaggi principali, o in altri casi hanno sacrificato molto per loro. Senza ulteriori indugi andiamo a vedere quali 8 mamme videoludiche (perché 8? Beh, perché sì perché ci sembrava un numero appropriato, visto che l’articolo è stato scritto proprio ad otto mani) abbiamo selezionato.

Cassandra Morgan: la mamma di Nathan Drake (Uncharted)
Pochi giorni fa, noi fan della serie di Uncharted abbiamo celebrato gioiosamente l’anniversario dell’uscita di Uncharted 4: Fine di un Ladro, che ha gettato luce sul passato di Nathan Drake in molti sensi diversi. Nonostante sia passato, appunto, un anno dall’uscita, siamo consapevoli che il rischio di “spoiler” è ancora alto per chi pensa di recuperare il gioco a breve; vi invitiamo quindi a interrompere la lettura immediatamente, se non avete ancora concluso la serie (e sicuramente non dovreste guardare il video qui sotto).

Detto ciò, per quanto venga citata dalla temibile Marlowe in Uncharted 3, la madre di Nathan e Sam fa una “apparizione” più consistente solo nella quarta iterazione della serie, e più precisamente nel Capitolo 16. In questa occasione, Sam e Nate si ritrovano a infiltrarsi nella casa di Evelyn, un’anziana esploratrice che ha avuto modo di collaborare con Cassandra Morgan, madre dei due giovani e ora proprietaria dei suoi diari di viaggio, comprati durante un’asta. Come di consueto negli ultimi anni degli sviluppatori, l’accento sulla famiglia è molto forte, in Uncharted 4, e Cassandra stessa verrà presentata come una storica di grande talento, oppressa da una malattia e da essa portata alla morte quando Nate non aveva che cinque anni. Per quanto evanescente, però, la figura di Cassandra sarà di forte ispirazione per la vita dei due piccoli Morgan, che decideranno di cambiare nome in “Drake” per omaggiare la madre (alla ricerca del tesoro di Francis Drake per tutta la vita) e di lanciarsi essi stessi in una caccia al tesoro per renderle onore. Una madre quasi del tutto assente dalle vicende narrate, dunque, ma al tempo stesso dalla forza indiscutibile e di grande importanza per il futuro di Sam e Nate: una madre-simbolo, amata e stimata dai suoi figli, che decideranno di seguire le sue orme per ricordarla, in ogni giorno della loro vita.

EVA / Big Mama: “La Mère Terrible” (Metal Gear)
EVA Big Mama

Una madre forte, decisa e all’occorrenza sensuale. Determinata e inarrestabile, EVA della saga di Metal Gear Solid è questo e molto altro, ma è soprattutto una donna dall’incrollabile volontà e dotata di una fedeltà quasi cieca nei confronti di Big Boss, suo amante. Fedele al progetto Les Enfants Terribles, per cui si proporrà come volontaria per la creazione dei cloni di Big Boss stesso, EVA (conosciuta anche come Big Mama nel quarto capitolo della serie) sarà la madre surrogata di Liquid SnakeSolid Snake, e aiuterà quest’ultimo a opporsi ai Patriots durante una delle sue ultime missioni in Europa. Big Mama / EVA darà la vita per proteggere il corpo di “Big Boss” (in realtà il corpo di Solidus Snake, utilizzato per “ricostruire” il corpo reale di Big Boss in uno stato comatoso imposto dalle Nanomacchine), spirando tra le braccia del figlio David, ormai conosciuto ai giocatori come Old Snake. Morta a 78 anni dopo una vita da spia professionista, EVA è indubbiamente una delle madri più “toste” del mondo dei videogiochi: una donna che non ha paura di prendere dei rischi per se stessa, e che non ha certamente paura di morire in nome di un’ideologia in cui crede fermamente. Un personaggio che col senno di poi si è rivelato fondamentale, nonché uno dei pilastri dell’intera serie: senza EVA, il primo Metal Gear Solid non sarebbe mai stato così solido.

Cooking Mama (dall’omonima serie)
Tra le mille abilità delle nostre mamme, quella culinaria è certamente una delle più pratiche e universalmente apprezzate. Quanto è bello tornare a casa ogni giorno, oppure andare a trovare i propri genitori, ed essere accolti da quei profumi e quei piatti che neanche i migliori ristoranti possono emulare? Una di queste mamme, per cui gli ingredienti sono come la tavolozza di un pittore, è sicuramente Cooking Mama, la miglior cuoca casalinga del mondo videoludico! Guardare il video poco sopra e non farsi venire un buco allo stomaco, pur con la consapevolezza della sua natura virtuale, è impossibile. Sono le 10.30 mentre scrivo e ho una malsana voglia di mangiare carne al vino rosso dopo aver fatto colazione. La nostra Mama è una vera artista della nouvelle cuisine, pronta a coccolarci con i suoi manicaretti, instancabile e adorabile, con il suo grembiule e un physique du role da massaia d’altri tempi. Una vera macchina da guerra dietro i fornelli, talmente determinata e focalizzata sul risultato che non sfigurerebbe neanche sui campi di battaglia di Killzone, pronta a calpestare ogni Helgast pur di portare il rancio ai marine ISA. Ma d’altronde, non sono macchine da guerra tutte le nostre mamme, capaci di sopportarci ogni giorno? Per quanto riguarda noi, basta leggerci per capire che siamo dei rompi palle!

Le mamme di Pokémon

“Ciao mamma, ci rivedremo quando avrò catturato i 3 uccelli leggendari!”

Le mamme più iconiche del mondo videoludico sono però quelle della saga Pokémon, tutte figlie della mamma di Ness in Earthbound, delizia di tutti gli amanti di RPG. Madri forti, spesso senza un compagno, pronte a lasciar andare i propri ragazzi verso l’avventura che tutti vorremmo vivere, sulla strada per diventare il miglior allenatore al mondo, uscendo dal proprio paesino di provincia e scoprendo culture e creature che mai avremmo immaginato. C’è la mamma di Rosso/Blu, che la prende con filosofia; c’è quella di Oro/Argento, un po’ apprensiva, che vi donerà subito il Poké Gear, dotato di telefono con cui mantenersi in contatto, decisamente utile, così come la sua propensione a gestire il nostro patrimonio! E come dimenticare la giovane ed energica Primula di X/Y, ex campionessa di Formula Rhyhorn, sprezzante del pericolo. Insomma, queste fantastiche donne sono sempre state personaggi fondamentali nell’atmosfera della saga, sempre pronte a curare la nostra squadra e dispensare consigli come solo una mamma sa fare. Un legame virtuale che ci porterà a tornare a casa di quando in quando durante le nostre peregrinazioni, proprio come nella realtà!

Jenova: Madre (?) di Sephirot (Final Fantasy)

 

Ok, qui dobbiamo andarci con i piedi di piombo: Jenova è un alieno che non ha un vero e proprio genere. Spesso ci si rivolge a questo personaggio con lo “she” inglese, ma non è raro trovare anche i pronomi personali “he” e “she”. La “calamità dei cieli” è sicuramente uno degli esseri più potenti dell’intera saga targata Square Enix. Che sia un lui, una lei o un esso, Jenova può essere considerata la madre (o “considerato il madro”, come volete) di Sephiroth, uno dei protagonisti del settimo capitolo di Final Fantasy. In realtà tra i due non c’è un vero e proprio rapporto: l’unica cosa che li unisce è la forza delle cellule dell’alieno che si trovano nel corpo di Sephirot, le quali sono richiamate in qualche modo dal corpo originale di Jenova, creduta in realtà morta. Insomma, un rapporto che esiste e che non esiste, ma basato semplicemente sulla volontà di sopravvivere.

Jun Kazama: madre di Jin Kazama (Tekken)

 

Per quanto possa essere un personaggio misterioso, Jun Kazama è di certo una delle mamme e delle mogli più adorabili della storia dei videogiochi. La donna appare per la prima volta in Tekken 2, all’interno del quale prende parte al grande torneo organizzato da Heihachi Mishima. È proprio questa la sua particolarità: pur non essendo apparsa nella maggior parte dei titoli del picchiaduro pubblicato e sviluppato da Namco, Jun è riuscita a farsi amare da molti giocatori, che avranno desiderato almeno una volta di averla come seconda mamma. Di Jun però, come detto, non si sa molto. All’interno del secondo capitolo di Tekken, scopriamo che ha una relazione con Kazuya Mishima, figlio di Heihachi (tutt’altro che un bravo papino, sia chiaro), e ha con questi una relazione, che come vedremo in Tekken 3, darà vita a Jin Kazama, altro vero protagonista della serie. Ma Jun come dicevamo è una mamma e una moglie ideale, in quanto cerca in tutti modi, superando mille ostacoli e pericoli, di aiutare il marito e il figlio: Jin sembra mosso dalla volontà di vendicarsi per la fine misteriosa della madre; nessuno sa cosa sia successo alla donna, che nei titoli successivi di Tekken sarà presente quasi soltanto in piccoli camei, Unknown a parte. Come si fa a non amare una mamma che farebbe qualsiasi cosa per aiutare il proprio figliol prodigo, salvandolo anche in occasione del quarto capitolo della serie, quando malgrado tutto il dolore infertole da Heichima, chiede a Jin di risparmiarlo durante l’epilogo della loro battaglia. Insomma, non ci resta che sperare che Jun ritorni come personaggio di primo piano all’interno dei prossimi capitoli di Tekken.

La Regina: la madre di Yorda (Ico)
Non tutti i rapporti madre-figlio (o in questo caso, madre-figlia) sono esattamente idilliaci. Ne sa qualcosa Yorda, co-protagonista (assieme al ragazzo che darà il nome al titolo) di Ico, tenuta prigioniera nel castello in cui è ambientata la vicenda dalla genitrice. Lo scopo? La Regina, ormai vecchia e prossima alla sua fine, intende utilizzare il corpo di Yorda per ingannare la morte, prendendone possesso e continuando a vivere ancora. Probabilmente non si tratta della madre dell’anno, ma in fondo quante volte ci siamo sentiti dire “come ti ho fatto ti disfo” dalle nostre di madri? E, spezzando una lancia a favore della Regina, bisogna riconoscere che senza il suo intervento noi giocatori non avremmo mai potuto giocare un titolo della potenza (e dall’importanza) di Ico. Un lavoro sporco, che qualcuno però doveva pur fare.

Rosa: la mamma di Bayonetta (Bayonetta)
mamme videoludiche rosa

Personaggio praticamente appena intravisto nel primo titolo della serie, in Bayonetta 2 Rosa diventa parte integrante dell’opera, sia dal punto di vista ludico – è il terzo personaggio giocabile per quanto riguarda la campagna, dopo la stessa Cereza e Jeanne – che sul fronte narrativo. È indispensabile infatti per l’economia del gioco approfondire il rapporto tra la Strega di Umbra e Balder, il Saggio di Lumen con cui poi concepirà la protagonista della serie ideata da Hideki Kamiya: un amore al di là delle regole, che a Rosa costerà la libertà ma non impedirà alla Strega di dedicarsi – per quanto possibile – alla figlia. Il perfetto esempio di quanto una madre possa sacrificare e spingersi oltre per i suoi figli, tanto da dedicare loro anche gli ultimi pensieri prima di spirare.

 

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