Torniamo a occuparci di casse con la nostra rubrica che, poggiato momentaneamente il pad sulla scrivania, si occupa di saggiare in prima persona soluzioni audio, che si rivolgano al gaming o che invece strizzino l’occhio a un utilizzo più “
general purpose”. Dopo aver dedicato spazio al
Sound Blaster Roar 2 di
Creative e aver passato al setaccio il
Soundtouch 10 di
Bose, il nostro radar (o forse sarebbe meglio dire sonar) torna dalle parti del colosso di Singapore e analizza il nuovo speaker compatto della casa. Orecchie ben drizzate e avanti quindi con il nostro Ears-On dedicato a
Creative Muvo 2c.
I soliti numeri
Lo diciamo praticamente ad ogni nuova uscita della rubrica, ma è bene continuare ad insistere con il concetto: i numeri da soli non fanno l’esperienza di un prodotto (
d’altra parte noi altrimenti non saremmo qui appositamente) ma sono sicuramente un buon modo per rompere il ghiaccio e tastare il terreno. Insomma,
l’equivalente in formato tabella di quello che è uno speed-date, per poi eventualmente approfondire la conoscenza con i dovuti tempi e modi.
Creative Muvo 2c: Specifiche |
Altezza |
63mm |
Larghezza |
93 mm |
Profondità |
38 mm |
Peso |
165 g |
Durata della batteria |
~ 6 ore |
Connettività |
Bluetooth 4.2, 3.5mm Aux-in, USB Audio, Micro SD Card |
Link Wireless |
Fino a due speaker |
Altro |
Vivavoce, Resistente ad acqua e polvere |
Nella confezione |
Creative Muvo 2c, Cavo micro-usb per ricarica (0,6 m) |
Sulla carta, l’offerta è invitante
Il pacchetto ad un primo impatto dà subito l’idea di quelle che, poi, la pratica confermerà essere le potenzialità del prodotto:
le dimensioni risultano decisamente compatte, praticamente quelle di una macchina fotografica digitale della “prima era”, ed il peso riesce a rimanere al di sotto della soglia dei 200 grammi. Questo fatto, assieme alla certificazione IP66 per la resistenza all’acqua e alla polvere, fanno di Muvo 2c un ottimo compagno in mobilità, ottimo quando si cerca un prodotto da utilizzare (magari assieme ad un gruppo di amici) in piscina o durante qualche grigliata all’aperto, soprattutto poi se si considera la funzionalità Link Wireless che permette di utilizzare due speaker alla volta creando un effetto stereo. C’è anche da considerare la chicca del vivavoce, che permette di utilizzare la cassa anche in auto o in altre situazioni dove non si possono (o vogliono) sfruttare le mani per rispondere al telefono
. Chiude il cerchio quello che ormai è un must quando si parla di Creative: connettività quasi totale, visto che non solo Muvo 2c permette di “agganciare” un dispositivo via Bluetooth (se ne può memorizzare solo uno alla volta, purtroppo), ma sul fianco ha anche una porta USB Audio ed un jack Aux-in, che di fatto permette di collegare allo speaker qualunque dispositivo abbia un’uscita audio col classico jack da 3.5mm. E, come vedremo per quanto un po’ “analogico” nell’utilizzo, è possibile utilizzare il tutto anche in modalità stand-alone sfruttando lo slot Micro SD presente.
L’importanza del colore
Quattro modalità d’uso: vediamole nel dettaglio
Quattro modalità di funzionamento dunque, che vengono ciascuna associata ad un colore del led di stato posto sul lato superiore dello speaker (dove trova alloggiamento anche la pulsantiera, che conta cinque tasti). Il blu fa logicamente capo alla modalità bluetooth dello speaker, che permette di collegare in modalità wireless un dispositivo da utilizzare come sorgente: fatta la classica operazione di accoppiamento si può decidere sia di utilizzare come “plancia di controllo” il dispositivo vero e proprio (quindi, in soldoni, mettere aumentare il volume, cambiare traccia e mettere in play/pausa il tutto dallo smartphone o dal tablet in utilizzo) che affidarsi a quanto predisposto da Creative sullo speaker.
Come dicevamo prima, le possibilità a questo punto (vista l’assenza di un qualche tipo di display)
sono un po’ più “analogiche”: il tasto bluetooth permette di far partire o mettere in pausa la riproduzione, mentre il tasto M in combinazione con quelli delegati al controllo del volume (+ e -) permettono di passare alla traccia successiva o tornare alla precedente. Bisogna però tener presente che, essendo possibile collegare più dispositivi bluetooth allo smart device di turno, si può ad esempio utilizzare comunque qualche “telecomando esterno” (anche, banalmente, il proprio smartwatch) per avere un controllo più profondo sulla riproduzione. Discorso simile per quanto riguarda la modalità USB Audio (associata al viola), dove fatto il collegamento le possibilità sono quelle di controllare il tutto dalla sorgente (tipicamente si tratta di un PC in questi casi) oppure affidarsi alle possibilità di interazione da pulsantiera di cui sopra. La modalità Aux (verde), non prevede ovviamente nessuna possibilità di intervento dallo speaker, dato che il collegamento veicola solo il segnale audio.
Infine, al giallo è associata la modalità “on board” dello speaker, che permette di ascoltare file audio presenti sulla scheda Micro SD inserita all’interno dell’apposito alloggiamento; in questo caso, oltre a poter fare avanti e indietro con le tracce, è possibile anche spostarsi di cartella in cartella, utilizzando il tasto M assieme ai soliti + e -. Ad ogni modo, una volta presa la dovuta familiarità col sistema diventa abbastanza semplice muoversi attraverso queste funzioni (
Creative viene il più possibile incontro all’utente, visto che per esempio il colore blu è associato alla modalità Bluetooth, finezze che però fanno la differenza quando si tratta di User Experience) e il necessario per intervenire, per quanto in modo spartano, è tutto predisposto sulla pulsantiera superiore di Muvo 2c. Se serve maggior controllo, fortunatamente le modalità USB e Bluetooth permettono di utilizzare contemporaneamente dispositivi terzi; non è come avere a disposizione una soluzione “built-in” tutta integrata, ma la flessibilità è innegabile.
Il jolly del Vivavoce
La pulsantiera poi è capace di adattarsi alla citata modalità vivavoce, che entra in gioco quando, in modalità Bluetooth, si riceve una telefonata al dispositivo collegato. Il tasto Bluetooth in questo caso permette di rispondere e, se lo si tiene premuto per più di due secondi, di rifiutare o chiudere la chiamata, mentre M attiva e disattiva il microfono del telefono.
Insomma, tutto il necessario per rispondere alla bisogna a telefonate improvvise, anche se da questo punto di vista avere a disposizione un microfono direttamente sulla cassa avrebbe aumentato ulteriormente l’appeal della soluzione, invece che limitarla ad essere una feature quasi accessoria da utilizzare in ultimo appello.
Motore sonoro
Le prestazioni su strada convincono
Le prestazioni, senza girarci troppo attorno, sono a tratti sorprendenti:
la qualità audio, specie se si considerano le dimensioni contenute del prodotto, è decisamente buona in tutte e quattro le modalità, restituendo un audio pulito e libero da interferenze e disturbi sia che la sorgente sia collegata in modalità wireless che invece il suono arrivi allo speaker via cavo (a patto, ovviamente, che il cavo si comporti a dovere). A sorprendere sono soprattutto i bassi, davvero profondi (e ce ne si accorge facilmente, visto che uno dei due lati “frontali” di Muvo 2c è provvisto di una specie di “membrana” che in questi casi prende a vibrare per enfatizzarli). Il risultato finale è paragonabile, se non in qualche caso anche superiore, a quello che si ottiene su alcuni pc portatili, andando quindi a confezionare un prodotto che è difficile non consigliare considerando anche quanto detto sopra. Specie se poi si guarda al prezzo, visto che Creative chiede un esborso di 49,99€, rendendo Muvo 2c un’ottima idea regalo (soprattutto adesso che le festività natalizie incombono).
Buono anche il comportamento in chiamata, che restituisce una “traccia audio” dell’interlocutore ad un volume più che adeguato alla situazione (anche se si è in macchina) e pecca, come detto, solo per l’assenza di un microfono incorporato, che avrebbe “coperto” questa eventuale necessità davvero a tutto tondo.
Abbiamo tutti uno o due amici che di tanto in tanto insistono per organizzare qualcosa all’aria aperta, ed in questi casi spesso si è costretti ad affidarsi all’impianto audio non eccezionale dello smartphone di turno o ad altre soluzioni di compromesso. In questi casi Creative ci salva letteralmente la vita con Muvo 2c, viste le dimensioni estremamente ridotte, le ottime prestazioni raggiungibili sul campo e una certa resistenza ad acqua e polvere (chiaro, la cassa non va immersa completamente in acqua, ma è al sicuro da spruzzi casuali e cose del genere). Considerando poi che utilizzando due speaker dello stesso tipo è possibile creare un collegamento stereo e che, all’occorrenza, Muvo 2c si comporta discretamente anche come altoparlante per il telefono (peccato per l’assenza del microfono). In alternativa, è comunque la “cassa da utilizzare in bagno” definitiva, o ci va comunque molto vicino.
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