Redazione ILVG

Speciale Oceania

E dopo aver sfidato Dormammu, volato sulle ali di un drago peloso e nuotato nelle profondità marine con una pesciolina smemorata, siamo stati invitati la scorsa settimana da The Walt Disney Company Italia alla proiezione del nuovo film di animazione in uscita il 22 Dicembre sui nostri schermi: Oceania.

Partiamo subito col dire che questo cartone animato, non ancora uscito nelle nostre sale, ha suscitato alcune polemiche per il cambio di nome che ha avuto sul suolo italiano e in altri stati europei, per motivazioni differenti, ma comunque sulla falsariga di quanto accade sempre più spesso, facendo così perdere un’identità mondiale alla pellicola.

Per chi non lo sapesse, il titolo originale del film è Moana, e il cambio in Italia e altri Paesi è dovuto ad un problema di copyright: il “marchio” Moana è già registrato in numerose nazioni europee e, per non incorrere in problemi legali, si è tendenzialmente scelto di cambiare il titolo in Vaiana, il nome della protagonista del cartone animato. Una scelta che poteva essere seguita anche in Italia, dato che si tratta del nome della protagonista.

 

 

In Italia, il film è stato rinominato Oceania. Titolo che ben si coniuga col film (essendo la pellicola ambientata nella Polinesia Francese), anche se vi è un problema: se provate a ricercare Oceania su internet, troverete principalmente informazioni sul continente, piuttosto che sul cartone animato. Senza dubbio, poi, un altro problema del titolo originale sul suolo italico è da ricercarsi nell’omonimia con quella famosa attrice, col rischio che un ignaro bambino, ricercando il film su internet, si trovasse davanti ad un altro genere e non un cartone animato.

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Esplorando il corpo umano
Come ormai di consuetudine, prima dell’inizio del cartone animato fa la sua comparsa sulla scena l’ultimo corto Marchiato The Walt Disney Company: Inner Workings.

Una vera e propria storia della contrapposizione tra raziocinio e sentimenti all’interno del nostro corpo. Il protagonista del corto è il più classico degli Ordinary Man, che vive la sua vita senza aspettative in un ciclico susseguirsi di eventi: casa, lavoro, casa. Ma il cuore, il centro dei sentimenti, vuole sovvertire questa piatta vita per potersi finalmente divertire. Un corto che, come quelli Pixar, riesce ad emozionare e a creare una storia profonda, anche nei pochi minuti di visione che il genere ci dà.

Si assiste ad alcuni colpi di testa del cuore, che prova a cambiare le regole – ricordate il famoso martello Apple? – ma viene sempre fermato dal cervello, che vede in ogni azione compiuta un pericolo che porta alla morte (molto divertente è vedere come, ad ogni gesto del cuore, si arriva ad un decesso differente, ai limiti dell’assurdo). A questo punto anche il cuore pare arrendersi e seguire il freddo corso degli eventi decisi dal cervello, fino ad un finale che ci ha parecchio colpito e  che vi lasciamo la curiosità di scoprire.

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Io Sono Vaiana di Motonui
Carico dal corto e con delle premesse più che buone, dovute anche da un trailer in perfetto stile Disney, inizia la pellicola e subito incontriamo Maui, il semidio che accompagnerà la nostra eroina nelle sue peripezie – o, meglio, nel racconto che la nonna della protagonista, Vaiana, sta facendo a tutti i piccoli del villaggio. Un personaggio, questo, che ci fa ricordare il caro Hercules, e si insinua un pensiero che, andando avanti nella pellicola, prende sempre più corpo. Ci troviamo di fronte ad un grande classico Disney.

La storia parla di Vaiana, la futura principessa di Motonui, figlia del capovillaggio Tui (un padre duro e amorevole che crede che l’isola natia sia l’unico posto sicuro al mondo) e nipote della pazza del villaggio (come ama definirsi lei) Nonna Tala (signora che crede fortemente negli dei, nella storia di Maui e nel cuore di Te Fiti, una pietra che riporterebbe la prosperità sull’isola di Vaiana). Dopo essere stata scelta dall’oceano, Vaiana decide – alla morte della nonna e al sopraggiungere dell’aridità nel suo villaggio – di intraprendere il lungo viaggio alla ricerca di Maui e Te Fiti, l’isola madre che dà vita a tutto. Non manca, ovviamente, il classico antagonista: Te Ká è un cattivo amante del caos, che succhia la linfa vitale dal mondo e che tenta di prosciugare l’energia di Maui; ma dovrà vedersela con l’intraprendente Vaiana.

In un susseguirsi di peripezie tra i mari – e con un Maui che passa dal semidio ad una figura quasi paterna per Vaiana –, vediamo scorrere davanti ai nostri occhi alcune delle eroine Disney che hanno segnato la nostra infanzia. In Vaiana possiamo rivedere la forza di Mulan, la determinazione di Pocahontas e il senso di indipendenza dal padre di Ariel. A contorno di ciò, non mancano altri personaggi che risultano più o meno importanti nella storia, come i Kakamora (piccoli e agguerriti esserini che ricordano molto delle noci di cocco che risulteranno un piacevole intermezzo tra le avventure degli eroi) e il granchio Tamatoa, un cattivo crostaceo che vive in fondo al mare che custodisce l’arma che contiene il potere di Maui (e che ci delizia con una stupenda canzone, oltre che con un combattimento divertente contro Vaiana e il semidio stesso).

Menzione speciale per il terzo compagno di viaggio della sgangherata ciurma, il pollo HeiHei: cosa c’è di meglio se non un pollo con poco cervello che si caccia sempre nei guai per stemperare la storia, portando il sorriso sul nostro volto più di una volta?

Viva i classici, i classici sono morti
Nota di merito, infine, per le musiche: gli intermezzi musicali hanno una funzione precisa, che assume un significato diverso dagli altri film Disney: le canzoni vengono utilizzate per fermare la narrazione e tramandare la cultura e la mitologia delle popolazioni locali, ricostruendone il passato. Grazie ad una scena cantata, la protagonista scopre la propria discendenza dai grandi navigatori, ed è grazie ad una canzone che Maui illustra le sue imprese titaniche in favore dell’umanità. Lin Manuel Miranda, Opetaia Foa’i e Mark Mancina hanno creato alcuni brani che potrebbero essere riprodotti sui palchi di Broadway, che sfortunatamente perdono in potenza nell’adattamento italiano ma restano comunque ben caratterizzati e suggestivi – come How Far I’ll Go (la canzone di crescita di Vaiana)  e We Know the Way (la canzone che tramanda il passato di navigatori della popolazione di Motonui).

 

 

Oceania può rientrare di diritto tra i grandi classici Disney, per caratterizzazione dei personaggi e per la storia che ricorda molto da vicino le storie a cui Disney ha sempre attinto a piene mani: le fiabe della tradizione popolare. Un film per tutti, da guardare e godere in compagnia di tutta la famiglia. Un film che vi farà uscire dalla sala soddisfatti dei 110 minuti passati tra i mari oceanici in compagnia di Vaiana, Maui ed HeiHei.

Non vi resta quindi che andare al cinema dal 22 di dicembre, giorno di uscita nella sale italiane, per potervi godere Oceania e magari cercare di diventare anche voi dei navigatori provetti.

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