Predator – Turtle Rock Studios
Tolto forse
Concrete Jungle, a memoria non riusciamo a pensare a titoli di effettiva qualità legati esclusivamente a
Predator.
Con “esclusivamente” intendiamo che non debbano fare riferimenti rilevanti a bestie nere dal sangue acido, due bocche e abbastanza str*nze. Insomma, ci siam capiti.
Riflettendoci, e guardando al panorama dei giochi moderni, forse siamo stati in grado di individuare il giusto team che possa realizzare un gioco che possa farti davvero sentire o un cacciatore alieno o, in alternativa, un guerriero che possa essere allo stesso tempo preda del Predator
(sì il triste gioco di parole è voluto).
Con
Evolve probabilmente
Turtle Rock Studios non è riuscita a riscuotere il successo sperato e in larga parte meritato ma di certo è questa la strada giusta da percorrere se la volontà fosse quella di creare un titolo dedicato al cacciatore più famoso della storia del cinema di fantascienza.
Quello che ci immaginiamo è infatti una campagna multigiocatore asimmetrica che veda da una parte schierato un team di umani e dall’altra uno o più
Yautja (
nome della razza di cacciatori umanoidi) impegnati in vari tipi di missioni dinamiche che potrebbero addirittura variare nel corso della medesima partita.
Power Rangers – Grasshopper Manifacture
Ah, i
Power Rangers, croce e delizia della nostra infanzia mai passata.
Per i nati a cavallo tra la fine degli anni ’80 ed i primi anni ’90, i combattenti della giustizia, che incredibilmente diventavano invincibili indossando una tutina ed un casco di plastica combattendo mostri di gomma, erano un appuntamento fisso ed irrinunciabile dei nostri pomeriggi. Nonostante le varie trasposizioni videoludiche più o meno riuscite del brand non siamo ancora stati in grado di trovare il giusto prodotto che riesca ad esaltare a pieno una delle migliori qualità del brand:
il trash.
La scelta è quindi ricaduta su
Grasshopper Manifacture e su quel pazzo di
Suda 51. Chi potrebbe infatti portare alla luce, ed esaltare, tutta la follia che aleggia su più di vent’anni di serie TV se non l’eccentrico game designer nipponico?
Gli intoccabili – Rockstar
Rockstar Games è ormai diventata famosa sopratutto grazie alla serie
Grand Theft Auto per fornirci uno spaccato della società Americana degli ultimi quarantanni, della sua ipocrisia e delle sue contraddizioni.
Quest’operazione è stata però possibile anche in un titolo come
Red Dead Redemption nel quale il contesto storico è nettamente diverso.
Eppure di elementi comuni non mancano: personaggi folli, ipocriti, senza scrupoli e privi di qualsivoglia codice morale se non quello della criminalità (e questo vale tanto per la malavita che per coloro che dovrebbero tutelare gli “onesti” cittadini, che si tratti di politici o di forze dell’ordine).
Partendo da questo presupposto, e dalle possibili influenze provenienti da un altro titolo nato sotto l’ala della software house (
anche se sviluppato dal defunto Team Bondi) come
L.A. Noire, Rockstar è diventato il nostro personale pallino fisso per la realizzazione di una versione videoludica del classico
di Brian De Palma “Gli intoccabili”.
Immaginatevi un titolo, probabilmente più contenuto nelle dimensioni della mappa di gioco rispetto agli open world a cui la società ci ha ormai abituato, ma che possa mescolare i temi cari sia all’opera originale che al team di sviluppo, personaggi carismatici come l’
Al Capone di
De Niro o il
Jimmy Malone interpretato da
Sean Connery, un’ambientazione suggestiva come
Chicago, sparatorie, battute pungenti, missioni variegate e alcune meccaniche riprese da quanto proposto dal titolo dedicato alle indagine della polizia di
Los Angeles. Come ad esempio non pensare subito al realismo della mimica facciale nel corso dei vari interrogatori?
Hellboy – Rocksteady
Anche solo pensando alla controparte su pellicola (più nota alla maggior parte dei lettori), senza quindi scomodare le opere cartacee realizzate dal grande
Mike Mignola, siamo convinti che
Hellboy sarebbe il protagonista perfetto per una trasposizione videoludica da parte di
Rocksteady. Forse per il suo essere uomo d’azione, forse per la realtà estremamente gotica e cupa all’interno cui si muove o per i folli personaggi con cui si trova ad avere a che mare, ma riteniamo che i creatori della serie
Arkham sarebbero perfetti per realizzare un openworld dalla forte venatura action e, perché no, anche in qualche misura investigativa sul diavolo protettore dell’umanità.
Tengen Toppa Gurren Lagann – CyberConnect 2
Chiudiamo in bellezza questa breve ma intensa carrellata di 10 titoli con un sogno proibito, vale a dire un gioco dedicato a
Tengen Toppa Gurren Lagann sviluppato da
CyberConnect 2.
Il motivo è facilmente intuibile. Il team di sviluppo nipponico sarebbe infatti l’unico in grado di coniugare l’azione adrenalinica della serie alla scala galattica della stessa, passando da “semplici” scontri tra robot sulla terra sino a mazzate a suon di trivelle di dimensioni intergalattiche nel bel mezzo dell’Universo.
Non ne siete ancora convinti? Bene, provate a pensare ad
Asura’s Wrath e sostituite alla colonna sonora del titolo quella del capolavoro dello studio
Gainax. Potrebbe esserci qualcosa di più azzeccato?
#LiveTheRebellion