Dopo aver fatto passare un quantitativo di ore sufficiente per metabolizzare la conferenza (quantitativo che di solito coincide con quello necessario a trovare la voglia di scrivere questi articoli) tiriamo, come avevamo già fatto dopo la conferenza E3 di Sony, un po’ di somme su quanto visto in occasione del keynote d’apertura di questo Playstation Experience 2015.
I promossi
I Polecats di nuovo on the road: Personalmente, aspettavo un’edizione remastered di
Full Throttle praticamente dalla sera in cui Double Fine (sempre su un palco di Sony) mostrava per la prima volta la versione restaurata di
Grim Fandango. I motivi sono molto semplici: per quanto l’avventura grafica dedicata a Ben Throttle sia probabilmente una delle più semplici (dal punto di vista ludico) tra quelle partorite da Lucas Art, riusciva comunque a distinguersi grazie ai suoi toni più cupi, la sua narrazione più cruda e ai grandissimi personaggi che metteva in scena. Inutile quindi dire che a questo punto vogliamo giocare al rialzo e ci aspettiamo che Double Fine riesca finalmente a confezionare anche il famigerato
Monkey Island 3a: The Secret Revealed or your money back.
Più o meno la mia reazione dopo l’annuncio
Playstation VR – ci credono un po’ tutti: Abbiamo già affrontato l’argomento
qualche tempo fa: uno dei motivi per cui questa volta videogiochi e Realtà Virtuale possono finalmente andare a braccetto è che il mercato è (grazie ai multipiattaforma e ai titoli indie) pronto ad abbracciare la tecnologia con una morsa a tenaglia. Questo Playstation Experience ha mostrato esattamente questo, visto il prolificare di annunci dedicati al fu Project Morpheus, e la cosa non può che tranquillizzare tutti i potenziali acquirenti della periferica. Non è assolutamente detto che si tratti di capolavori o esperienze imprescindibili, ma quantomeno difficilmente questa volta ci si ritroverà con una libreria di una decina scarsa di titoli.
Brutal, la sorpresa che non ti aspetti: Di come il mercato indie sia riuscito in questi anni a ridare nuova linfa a generi che ormai davamo tutti per morti e a riportare in auge idee appassite diverse generazioni fa abbiamo detto più e più volte. Sicuramente però non mi sarei mai aspettato di vedere su qualche palcoscenico un erede diretto di un ASCII game, pensato per esserne una perfetta trasposizione (lo scopo è quello di attraversare 26 piani sotterranei generati proceduralmente per abbattere il Guardiano del Dungeon) con l’unica differenza di rendere il mondo di gioco tridimensionale. Idea semplicissima, ma fascino davvero senza tempo.
Uncharted 4 – perché non è già disponibile ora?: Anche questa volta possiamo giocarci la carta del “te lo avevo detto” e, come appunto
avevamo detto qualche settimana fa, in questa generazione sembra che la tendenza sia quella di puntare sempre più spesso sui contenuti. Un’altra conferma arriva da Naughty Dog, che con un filmato di circa 5 minuti mostra quello che all’apparenza è un semplice dialogo tra Nate e suo fratello, ma che senza nessun preavviso butta li che in Uncharted 4 saranno presenti le scelte di dialogo. Ed è subito hype.
Ratchet and Clank – #DodiciAprile: Se ne parla da un bel po’, ma finalmente ci abbiamo visto un po’ più chiaro per quanto riguarda il nuovo corso della serie Insomniac in questa ottava generazione: Ratchet and Clank, che a quanto si è visto durante la conferenza appare in una forma decisamente invidiabile e visivamente ha ben poco da invidiare alle altre esclusive rilasciate fin’ora, arriverà prima su Playstation 4 il 12 Aprile e qualche giorno dopo, il 28 (per quanto riguarda le sale americane) anche al cinema.
#LiveTheRebellion