Recensione Zero Escape: Zero Time Dilemma (PS4)

Lo scorso Marzo ha segnato l’arrivo nei negozi della collection dedicata ai titoli della serie Zero Escape, visual novel farcite di enigmi e misteri ad opera di Kotaro Uchikoshi, vero e proprio guru del genere “escape room”.

Fra le varie critiche mosse a questa collezione trovavamo in pole position quella relativa all’assenza del porting del terzo capitolo della serie, Zero Time Dilemma, episodio (fose) conclusivo che segnava la fine delle avventure di Sigma, Gunpei e Akane. A qualche mese di distanza, puntuale come un orologio, ecco arrivare questo atteso “ultimo atto”, che permetterà a tutti i possessori di PlayStation 4 di completare il loro viaggio.

The Final Escape
Avevamo già avuto modo di parlare approfonditamente di Zero Time Dilemma, scendendo nel dettaglio della trama e del gameplay in occasione della sua uscita su PC, PlayStation Vita e Nintendo 3DS. Trattandosi di un porting 1:1 dell’avventura originale, vi rimandiamo alla lettura della più che esaustiva recensione di Marco Lettiero, che aveva sviscerato con cura l’ultima fatica di Uchikoshi. Oggi come allora, trattandosi dell’ultimo in ordine cronologico di una serie di avventure che si basano su una narrativa complessa e radicata in più capitoli, eviteremo di fare qualsiasi tipo di spoiler che possa rovinarvi il gioco.

Come abbiamo appena detto Zero Time Dilemma arriva oggi, a più di un anno dalla sua release occidentale praticamente invariato, proponendo su PlayStation 4 lo stesso livello di intrattenimento visto in precedenza. Trattandosi di una visual novel la quantità di testo è massiccia, e le ore passate a leggere verranno diluite fra un enigma e l’altro da risolvere.

Uchikoshi è un maestro della narrazione e nel saper creare situazioni cariche su suspance e pathos.

Questo capitolo non è da meno, ed ha un compito importante, ovvero andare a chiudere in maniera razionale tutte le storyline portate avanti dai precedenti giochi. Nella serie di Zero Escape la concezione di tempo e spazio assumono un ruolo di primaria importanza, sovvertendo le regole della normale percezione. Argomenti tendenzialmente rischiosi che nelle mani sbagliate possono portare a problemi di incongruenza e paradossi, cosa che fortunatamente qua in Zero Time Dilemma non succede, anzi, riesce quasi sempre ad essere coerente con se stesso e plausibile nelle conclusioni che andremo a svelare a fine avventura. E il tutto funziona grazie al continuo contatto con la realtà. Fin dal suo inizio, la serie ha sempre pescato a piene mani da diverse teorie scientifiche (e non) cucendosi addosso un abito di verosimiglianza che riuscisse in qualche modo a spiegare razionalmente i vari eventi appena vissuti. Fra le tonnellate di testo da leggere, solitamente accompagnati dalla recitazione dei modelli 3D dei protagonisti del gioco, dovremo affrontare i vari enigmi, le famose Escape Room, stanze contenenti diversi puzzle da risolvere, alcuni basati sulla matematica, altri sulla deduzione logica, altri ancora sul colpo d’occhio e l’istinto. Così come su PC, e diversamente dalle edizioni portatili, l’utilizzo della funzione per prendere appunti si rivela più ostica che mai a causa della difficoltà dell’uso dell’analogico (azzardiamo che forse l’uso del touchpad del Dualshock 4 poteva essere preso in considerazione dagli sviluppatori) per scrivere con mano le nostre riflessioni, favorendo invece l’uso dei più classici e sempre verdi “carta e penna”.

Non esistono grandi ostacoli, e quasi sempre basterà analizzare con cura l’ambiente e gli indizi che ci verranno forniti per per riacquistare la libertà e passare alla fase successiva, quella del voto, quella del Nonary Game di questa edizione. Qua le scelte effettuate porteranno a delle conseguenze e alla creazione di nuovi bivi narrativi, che potranno essere tracciati tramite una pratica flowchart che ci permette di controllare l’andamento della nostra avventura o di ritornare sui nostri passi per scegliere una nuova “risposta” e intraprendere un nuovo cammino con uno dei tre team protagonisti del gioco. Rispetto ai precedenti capitoli, in Zero Time Dilemma il fattore tempo sarà determinante per la creazione del colpo di scena finale, e quindi verremo privati della cognizione del tempo stesso, mescolando le varie sequenze senza un ordine apparentemente predefinito, rendendo difficile, almeno in un primo momento, ricostruire questo grande puzzle ed arrivare alla verità che ci aspetta nel finale.

Nove nove nove
Questa nuova edizione PlayStation 4 si rifà come caratteristiche alla versione PC, presentando una qualità dell’immagine in alta risoluzione, decisamente più pulita e fluida delle controparti portatili. Troviamo anche una nuova gestione dell’illuminazione che va a definire meglio i modelli, così come le ambientazioni, sebbene resti qualche problema con alcune texture non proprio all’altezza di questa nuova incarnazione “HD”, stonando in un contesto tutto sommato buono per il tipo di produzione che è. Presente, come nell’originale, la possibilità di scegliere il dual audio inglese/giapponese, mentre i testi saranno disponibili solamente in inglese, con buona pace dei non anglofoni.

Assente invece la possibilità di importare i salvataggi, e quindi sfruttare la funzionalità cross-save dalla versione PS Vita, cosa che avrebbe avvantaggiato i possessori della handheld Sony che magari speravano di terminare il gioco sulla console ammiraglia, e che invece saranno costretti a ricominciare da capo l’avventura.

Ultima nota doverosa riguarda il prezzo al quale Zero Time Dilemma viene proposto al pubblico. A distanza di un anno e mezzo dalla release originale i 45 euro richiesti sono una cifra importante per un porting, anche in considerazione del fatto che specie su Steam è possibile trovare il gioco a cifre ben più abbordabili, diventa un fattore influente nel caso non abbiate particolari esigenze su dove giocarlo.

Verdetto
8.5 / 10
Quale scusa userete ora per non giocarlo?
Commento
Se vi siete buttati nel mondo del Nonary Game con la collection dei primi 2 capitoli di Zero Escape, allora Zero Time Dilemma è la portata conclusiva che stavate aspettando, ed è un passaggio fondamentale ed indispensabile per concludere questa grandiosa trilogia. L'edizione PlayStation 4 ripropone al meglio l'esperienza provata più di un anno fa, con un titolo tecnicamente valido che risente solamente delle feature dedicate alle versioni portatili e della mancanza dell'ormai collaudato cross-save. L'unico punto nero di questo porting lo troviamo nel prezzo di lancio, decisamente alto se consideriamo il lasso di tempo che lo separa dall'uscita originale. Prezzo che potrebbe diventare una discriminante, in favore delle altre edizioni che un anno dopo offrono si trovano a cifre decisamente più vantaggiose.
Pro e Contro
Narrazione e storia di alto livello
Buon porting...

x ...anche se privo di novità
x Prezzo alto per una riedizione
x Assenza di cross-save

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