Recensione Yo-kai Watch

Un orologio per domarli
In questo primo capitolo di Yo-Kai Watch sono presenti 234 spiritelli con cui fare amicizia, più gli enormi boss da affrontare al termine di ogni episodio della trama principale. Alcuni di questi mostriciattoli sono ottenibili durante la storia e a conclusione di missioni secondarie, tutti gli altri  dovranno essere convinti a regalarci la loro medaglia (che simboleggia l’avvenuta amicizia) a seguito delle normali battaglie. Il metodo d’amicizia basato quasi completamente sulla casualità è probabilmente il difetto più grande di questo primo capitolo di Yo-Kai Watch. Il più delle volte affronterete gruppi di tre nemici, se lo Yo-kai con cui volete far amicizia è tra questi, dovrete armarvi di pazienza e cercare di mantenerlo in vita il più possibile, sperando in un energiglobo che casualmente contenga un cuore,  oppure dandogli il cibo che preferisce una volta a scontro (e che dovrete scoprire a tentativi), oppure facendo tutto questo e possedendo perfino qualche Yo-kai in grado di fare amicizia più facilmente con gli avversari ma, come la legge della fortuna vuole, anche soddisfacendo tutti questi requisiti non è sicuro al cento per cento che otterrete lo Yo-kai desiderato. Durante la nostra partita abbiamo ottenuto le medaglie di 80 Yo-kai (non tutte con questo metodo) ma alcune di quelle di grado basso (D) ci sono costate molte più ore e tentativi rispetto ad altre  eccessivamente più rare (S) facendoci sorridere per la fortuna ed imprecare al termine dell’ennesima battaglia inutile.

E siamo infine giunti al momento del tanto atteso paragone con l’altra serie di mostri collezionabili che ha fatto la sua fortuna sulle piattaforme portatili di Nintendo. Sebbene ci siano tantissimi punti in comune con  i capitoli principali di Pokémon, Yo-Kai Watch si riesce a differenziare sotto alcuni aspetti essenziali (tra cui la modalità d’amicizia che abbiamo appena analizzato).  Innanzitutto partiamo dal design, laddove riuscito nella maggior parte dei casi, Level 5 compie nuovamente lo stesso errore già visto in Inazuma Eleven e Ni no Kuni, dove parecchi Yo-Kai sono meri reskin di altri, e ne cambiano solo colore, tonalità o certe volte solamente la tribù d’appartenenza. Fortunatamente in questo primo capitolo c’è una maggioranza di originalità tra le creature, anche  per quanto riguarda la riconoscibilità all’interno della trama e delle missioni secondarie. Inoltre Level 5 ha studiato diversi metodi di cattura/amicizia oltre al già discusso drop rate: alcuni Yo-kai si evolveranno una volta raggiunto un determinato livello, mentre altri andranno fusi non solo con spiriti diversi, ma anche con particolari oggetti in grado di risvegliare il vero potere del mostriciattolo; la Slot-kai, utilizzabile tre volte al giorno e compatibile sia con le monete del contapassi, sia con quelle trovate nel gioco sia infine con le medaglie che usciranno nei negozi di giocattoli a fine maggio, permette di ottenere Yo-kai rari ed esclusivi o strumenti da utilizzare in battaglia, fortunatamente le medaglie fisiche non sono necessarie per utilizzarla, ma basterà scansionare il codice QR di ognuna (non per forza dalla medaglia stessa) per ottenere la moneta da utilizzare nella Slot Machine. baddyan-yokai-watchÈ presente anche un sistema di scambio di Yo-Kai tramite Street Pass, i tre spiriti posizionati in attacco sulla ruota dei giocatori incontrati si riverseranno nell’Ostello del Viandante e potranno essere sfidati e di conseguenza catturati.
Facendo amicizia con determinati Yo-kai, attiverete i relativi sigilli nel Medaglium, una volta accese tutte e otto le icone richieste apparirà dinnanzi a Nathan uno degli Yo-kai leggendari, spiriti potenti che potranno essere determinanti nelle battaglie più difficili e che chiudono la prima collezione imbastita da Level 5. Se la trama principale di Yo-Kai Watch dura circa una ventina d’ore, tra missioni secondarie, catture fortunate e mini giochi il titolo di Level 5 è destinato a intrattenere per almeno il doppio: oltre al gioco vero e proprio, si potranno affrontare gli amici in modalità wireless, oppure cercare gli Yo-kai tramite realtà aumentata dal menù iniziale.

Un orologio per tradurli e  nell’italiano incatenarli
Se graficamente abbiamo già parlato di come il titolo sfrutti lo stesso motore grafico di Inazuma Eleven (ricordiamo che il titolo in patria è uscito nel 2013) e di come  il design della maggiorparte degli Yo-Kai sia riuscito e d’impatto, non ci siamo ancora focalizzati sulla traduzione e l’adattamento italiano.
Come da tradizione per i giochi Level 5, anche Yo-kai Watch abbandona praticamente qualsiasi riferimento ai nomi giapponesi, monete comprese che sono diventati euro da spendere nei negozi in onigiri e ramen. Si è scelto inoltre di tradurre alla lettera dall’inglese tutti i nomi degli spiriti, eccezion fatta per i principali e più riconoscibili come Jibanyan, Whisper, Komasan e Kyubi avremo quindi di fronte Rivela (Telltell) Malonyan (Badnyan) e Leofuoco(Blazion)  ma anche casi al limite del ridicolo come Velenotto (Venoct, o Orochi in giapponese) Yo-Kai importante ai fini della trama e che  perderà ogni segno di stima una volta svelato il proprio nome. Stessa sorte anche per gli amici di Nathan, che oltre a Kathy è l’unico a conservare il nome occidentale: ecco che Barnaby diventa Sandrone, Lucas si trasforma in Lucio e Eddie muta in Pier, in maniera molto simile ai nomi occidentalizzati della Raimon Eleven. Un adattamento dei nomi che è accompagnato da uno dei dialoghi nella media (eccezion fatta per un’unica scelta discutibile ma perdonabile se si rimane ignari di come fosse nella versione originale n.d.Guido) e adatto al target verso cui si pone il titolo.

Ecco a voi il terribile Venoct, anche detto Velenotto

Ecco a voi il temibile Venoct, anche detto Velenotto

Nulla da dire per quanto riguarda la colonna sonora, di ottima fattura come da sempre siamo abituati da parte della compagnia giapponese: nessuna ost è lasciata al caso e riesce sempre ad incalzare i lgiocatore sia che stia camminando per le strade di Valdoro, sia che stia combattendo un enorme maiale in fundoshi. Unica nota per la sigla iniziale, non tradotta nella nostra lingua (al contrario di quanto accade per il cartone animato) e rimasta solamente in inglese. Le sezioni doppiate invece si rifanno alle voci della serie, con un Renato Novara a prestare le proprie corde vocali alla furia Zampettante di Jibanyan,  ma il doppiaggio si limita purtroppo a pochissimi momenti nel corso dell’avventura di Nathan.

1 2
Verdetto
8 / 10
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Commento
Yo-kai Watch è un titolo riuscito che piacerà soprattutto ai più piccoli ma che non deluderà la maggioranza dei giocatori più maturi già consci di cosa aspettarsi. Purtroppo presenta diversi difetti dovuti alla "vecchiaia" ( se si possono definire così tre anni) della produzione, ed un sistema di amicizia con gli Yo-Kai che richiede fortuna e pazienza, doti che potrebbero mancare a tutti quei ventenni che si annoiano facilmente. Se il fenomeno Yo-Kai Watch riuscirà a prendere piede in Italia lo scopriremo tra una settimana, le basi per una serie di successo ci sono, ma sono presenti anche forti margini di miglioramento.
Pro e Contro
Gameplay assuefacente
Colonna sonora ottima
Trama adatta ai più piccoli
Molti Yo-Kai ben riusciti...

x ... Ma altri che sono meri reskin
x Qualche scelta di adattamento infelice
x Sistema delle amicizie da rivedere

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