Recensione WWE 2K16

Negli anni gli appassionati di wrestling targato WWE hanno cercato nei titoli annuali, proposti prima da THQ e poi dopo il fallimento di quest’ultima da 2K, sempre più realismo e al contempo un gameplay appagante e mai noioso. La svolta sembrava vicina con il titolo dello scorso anno ma i troncamenti ricevuti dal lato creativo (creazione di personaggi femminili assente e opzioni di modifica praticamente inesistenti) hanno portato i fans a sperare che il 2015 fosse l’anno buono per vedere un gioco di wrestling WWE vicino a quello che fu Here Comes The Pain su Playstation 2. Riuscirà WWE 2K16 a reclamare il trono di miglior titolo su licenza WWE? Scopritelo nella nostra recensione.
Versione Testata: Playstation 4

 

Austin 3:16
In questo nuovo WWE 2K16 non ci sono state particolari modifiche al numero delle modalità giocabili e sarà possibile ritrovare oltre ai match d’esibizione anche la MyCareer, il WWE Universe e il 2K Showcase. Dopo le lamentele dello scorso anno 2K ha deciso di ripristinare alcuni match cancellati nella versione 2K15 ma purtroppo molti tipi di incontri presenti nelle vecchie versioni su PS3 sono rimasti fuori anche da questo capitolo e speriamo che nel 2016 si possano rivedere alcune delle stipulazioni più divertenti come l’I Quit Match o gli Elimination Chamber Match 3 vs 3.
Lo scorso anno nel 2K Showcase era possibile rivivere due storyline praticamente inedite nei videogiochi targati WWE come quella tra Shawn Michaels e Triple H, che ha monopolizzato l’attenzione dei fans dal 2002 al 2004, e quella tra CM Punk e John Cena che ha consacrato il primo tra i grandi della compagnia. Con l’edizione 2K16 Yukes ha voluto riproporre, probabilmente per i fans più giovani, la storia di “Stone Cold” Steve Austin, una delle leggende della compagnia. Abbiamo detto riproporre perchè alcune parti della storia di Austin furono inserite in WWE 13, purtroppo a causa di alcuni problemi con i diritti è possibile vedere alcune modifiche, che non inficiano la qualità e la correttezza storica degli eventi, come ad esempio l’assenza di Mike Tyson a Wrestlemania XIV (sostituito da un banale “The Enforcer” più simile a D’Lo Brown che al vero Tyson) oppure il titolo WWF chiamato WWE (Dal 2002 la compagnia è stata obbligata a cambiare il proprio nome per un contenzioso legale con il World Wide Fund For Nature che ha ribadito la paternità dell’acronimo). Come lo scorso 2K Showcase ogni match sarà proposto con degli obiettivi da raggiungere, quali ad esempio un totale quantitativo di danni, una particolare mossa da effettuare o un tentativo di finisher, per poter ricreare esattamente ciò che è accaduto sul ring nella realtà, una volta fatto questo sarà possibile ottenere come bonus alcuni personaggi, arene o vestiti alternativi da utilizzare durante i combattimenti.
Anche la modalità WWE Universe ha subito diversi miglioramenti rispetto lo scorso anno tra cui l’aggiunta degli Effetti di Stato: dopo un match una superstar attiverà degli effetti in base a come esso è andato e come si è concluso. Tra questi possiamo trovare gli infortuni (partendo dal grave e passando per serio e poi lieve), aumenti di attributi dovuti a condizioni particolari come il lottare insieme al proprio tag team partner oppure mutamenti delle personalità dei lottatori che influenzerà il loro comportamento durante le rivalità. Al termine di un match tra superstar che hanno una faida (che sarà chiamato Match tra rivali) sarà possibile vedere una schermata che riassumerà il risultato e come tutti coloro coinvolti saranno influenzati da questo. Come gli scorsi anni sarà possibile creare il proprio show (da quest’anno è possibile inserire le proprie grafiche e creare la propria arena grazie alla nuova suite di creazioni di cui parleremo dopo) e il proprio roster grazie alle oltre 120 tra superstar e divas inserite senza dimenticare poi quelle che arriveranno con i DLC nei prossimi mesi. Le card degli show saranno cambiabili a piacimento e grazie alla patch 1.02 sarà possibile anche creare i propri title match durante i Pay Per View.

 

 

Da NXT fino al Main Roster
Fiore all’occhiello di WWE 2K16 è la modalità MyCareer. Dopo il mezzo fallimento dello scorso anno Yukes ha voluto modificarla quasi completamente, avvicinandola ai livelli di quella della serie NBA 2K. Una volta creato il proprio lottatore ci verrà presentato il tutorial dove combatteremo con alcune superstar imparando le basi dei match e verremo catapultati nella prima rivalità con una superstar di NXT, show nel quale inizieremo la nostra scalata al successo. Ora sarà il giocatore a decidere quale rivalità o alleanza iniziare interferendo nei match delle superstar e nel primo caso essa proseguirà fino al PPV successivo. Nelle settimane prima dell’evento si potrà interferire nei loro match per poter creare una relazione di fiducia con il proprio partner o inasprire la rivalità con l’avversario anche tramite delle interviste post incontro che influiranno anche sul nostro allineamento, dando risposte egoiste entreremo nella schiera degli heel mentre al contrario ingraziandosi il WWE Universe diventeremo face. Una volta vinto il titolo di NXT ci verrà detto che potremo andare nel main roster mettendoci in graduatoria per uno qualsiasi dei titoli principali e questo apre alla seconda parte della MyCareer che consiste nella scalata fino alla Hall of Fame tramite alcuni obiettivi come la sconfitta di alcuni rivali importanti come Sting o Triple H, il mantenimento per un anno di un titolo del mondo e così via. Per raggiungere questi importanti traguardi dovremo potenziare il nostro personaggio tramite i VC e i PA (Virtual Currency e Punti Abilità) che servivanno per acquistare nuove tecniche, manager o aumentare le proprie abilità. Potremo guadagnare questi punti più facilmente grazie all’Authority (gruppo composto da Triple H e sua moglie Stephanie che nella WWE reale sta monopolizzando il potere nelle loro mani e comandano la baracca favorendo coloro che più li accontentano) che ci darà alcuni obiettivi da realizzare durante i match; riuscendoci potremo ricevere più PA ed entrare nei loro favori mentre fallendo ci si ritroverà ad affrontare rivalità con coloro che partecipano alla stable. L’unico difetto di questa modalità risulta il non poter saltare i match minori anche se sicuramente  è stato fatto un passo in avanti rispetto allo scorso anno (le molte limitazioni fecero infatti infuriare i fan).

 

 

Il roster più grande di sempre
Negli scorsi mesi appena dopo la presentazione ufficiale 2K ha iniziato a pubblicizzare il proprio gioco elogiando il numero dei wrestler giocabili con il motto “Il roster più grande di sempre” con oltre 120 personaggi senza contare quelli in arrivo tramite DLC. Una volta avviato il titolo la prima volta sarà possibile trovare circa una settantina di wrestler, la maggior parte sono quelli che si esibiscono attualmente, e i rimanenti potranno essere sbloccati grazie alla modalità 2K Showcase. In più 2K ha annunciato l’arrivo di nuovi personaggi tramite DLC, da notare purtroppo l’assenza di alcune superstar tornate da poco come i Dudley Boyz e sopratutto (assenza inspiegabile per i più) le 4 Horsewomen (Charlotte, Sasha Banks, Bailey e Becky Lynch) che stanno rivoluzionando la categoria femminile nonostante esse siano state scansionate negli scorsi mesi. Con così tante superstar (e così tanti stili diversi) ci si chiede come sarà stato migliorato il gameplay dopo la rivoluzione dello scorso anno (almeno su console di nuova generazione). Yukes ha deciso di mantenere lo stesso feeling sul ring visto nella versione PS4/Xbox One di WWE 2K15 cercando di limare le piccole imperfezioni che lo scorso anno i fans hanno notato come il sistema di reversal, i pin e le sottomissioni. Gli sviluppatori hanno deciso di porre fine allo scambio quasi infinito di reverse inserendo un numero limitato di esse, come presente ad esempio nei picchiaduro della serie Naruto Shippuden, fino a un massimo di cinque (che si ricaricheranno però nel tempo) e dividendole in due tipi: minori e maggiori. Le prime consumeranno una sola barra e si limiteranno a passare il comando del match permettendo però all’avversario di riprenderlo subito mentre le seconde (molto più difficili da effettuare) consumeranno ben due barre reverse e sposterà gli equilibri del match in maniera pesante. L’aggiunta di questo sistema per i ribaltamenti renderà i match molto più tattici visto che il giocatore dovrà dosare le proprie riserve in maniera da averne sempre una nei momenti più concitati come durante l’uso di mosse speciali o di finisher dell’avversario. Yukes ha anche deciso di rivoluzionare i metodi di pin e di sottomissione: per i primi è stata modificata la barra presente negli scorsi anni e adesso la posizione dello spazio dove fermare l’indicatore cambierà a ogni tentativo e lo stesso sarà diverso in base alla salute del proprio lottatore mentre invece per le sottomissioni è stato deciso di inserire un minigioco che premia l’abilità  piuttosto che il mero button mashing. Una volta attuata una presa di sottomissione apparirà un cerchio con due barre (una rossa per chi sottomette e una blu per il sottomesso) e scopo di chi attacca è riempire un indicatore facendo coincidere le due barre mentre chi fugge dovrà cercare di evitare l’avversario (tramite il tasto R2 la velocità delle barre accelera sacrificando però la propria stamina) per sfuggire alla presa. Purtroppo a livello di difficoltà elevati questo minigioco favorisce la CPU che risulterà molto più abile del giocatore e renderà quasi impossibile  la sottomissione (durante le nostre ore di gioco siamo riusciti una volta a sottomettere la CPU a livello di difficoltà difficile e poi leggenda), speriamo che Yukes metta mano al gioco e che possa rilasciare una patch di bilanciamento al più presto.

 

Only on the WWE Network!
Come lo scorso anno la maggior parte dei lottatori è stata scannerizzata da Yukes e riportata in game con estrema cura anche se molti di essi possiedono movenze fin troppo “false” e anche il loro aspetto risulta meno fedele alla controparte reale rispetto allo scorso anno. Come citavamo prima quest’anno è tornato la Suite di Creazione che comprende oltre alla creazione del personaggio, delle entrate e del set di mosse anche la possibilità di portare in game una divas, un titolo e sopratutto uno show dove potremo decidere ogni elemento visivo come l’arena, il colore delle scritte durante le entrate e le grafiche. Questo apre ad enormi possibilità visto che sarà poi possibile caricare le proprie creazioni online e renderle disponibili anche agli altri utenti in giro per il mondo. Nei menù online sarà possibile cercare tramite alcuni parametri come il numero di download, le valutazioni e per utente così da trovare le migliori creazioni disponibili. Le funzionalità online di WWE 2K16 non si fermano a questo ma sarà possibile pure effettuare alcuni match contro avversari da tutto il mondo e durante le nostre prove non abbiamo incontrato difficoltà a collegarci con altri utenti.

 

 

 

Verdetto
8.5 / 10
And you can't teach that!
Commento
WWE 2K16 è sicuramente ciò che i fan stavano aspettando da tempo: un gioco divertente e che riesce a incanalare tutto ciò che è l'essenza di uno show e dei match che è possibile vedere tutte le settimane in televisione. Yukes è riuscita a creare un gioco in grado di rivaleggiare con Here Comes The Pain nonostante i problemi con alcuni elementi del gameplay e ai modelli dei vari wrestler. Gli appassionati sono praticamente obbligati a recuperare una copia del gioco e passare dei bei momenti ricordando il passato e vivendo il futuro di questa disciplina.
Pro e Contro
Gameplay aggiornato e migliorato
Roster immenso anche senza DLC
MyCareer

x Problemi al sistema di sottomissioni
x Alcuni modelli risultano troppo falsi
x Mancano alcuni personaggi già scansionati

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