A spasso per Grymoire
Terminato il nostro excursus sullo sviluppo e sui combattimenti all’interno di World of Final Fantasy, è ora il turno di parlare di dungeon ed esplorazione. Su questo aspetto, Square-Enix ha deciso di inserire una
leggera componente platform per cercare di dare complessità alle fasi esplorative. Per proseguire, infatti, sarà spesso necessario ricorrere ad alcune abilità passive dei nostri Miraggi, oppure creare delle pile su dei marchingegni soddisfacendo determinate condizioni, modificando così la mappa del labirinto di turno. Altre volte, invece, si incontreranno dei Golem ad ostacolare il nostro passaggio fino a quando non li sazieremo con un preciso oggetto recuperabile nei dintorni. In questo modo si riesce nell’intento di
sfruttare appieno ciascuno dei dungeon proposti. Sono complici anche le aree nascoste presenti in ognuno di essi, le quali danno accesso o a tesori particolarmente utili o a Miraggi estremamente rari e potenti.
Ci fa compagnia un po’ di platforming
Non sempre sarà possibile riuscire a sconfiggerli/imprismarli, rendendo necessario, successivamente, alcune fasi di backtracking per affrontare tutti quei nemici prima inarrivabili. All’interno di ogni area, sarà presente una
Macabreccia, luogo misterioso e minaccioso in cui vi aspettano temibili nemici. Non è necessario affrontarli se non per sfida personale, soprattutto se si considera che per lo più si tratta di Miraggi facilmente rintracciabili in seguito. Altro elemento importante è dato invece dalla presenza di portali, che vi permetteranno di accedere al prismario o di tornare nel vostro mondo di origine, che si comporta come una sorta di hub di gioco. Qui infatti potrete accedere alle varie enciclopedie disponibili, al negozio o potrete semplicemente riposarvi.
Durante l’esplorazione, un qualsiasi membro del vostro party che abbia appreso l’abilità
Scorta ha la possibilità di seguirvi. Questa funzionalità si rivela particolarmente utile poiché è l’unico modo di trovare oggetti nascosti nei dungeon. Inoltre, non tutti i Miraggi permettono di scoprire gli stessi tesori, costringendo il giocatore a ripercorrere più e più volte le stesse strade. Avrete inoltre la possibilità di cavalcare uno dei vostri alleati di taglia medio/grande, a patto però che abbia appreso l’abilità
Cavalluccio. Al di là della mera estetica, potrete così muovervi più velocemente e in alcune zone, con determinati Miraggi, ci sarà una soundtrack speciale ad attendervi.
Ovunque vi troviate, sarà possibile passare liberamente dalla forma lilichina a quella jigante e viceversa, con la possibilità di gestire separatamente i due protagonisti. Occorre prestarvici molta attenzione, poiché in battaglia non ci sarà alcun modo di cambiare, costringendovi a combattere con la rispettiva pila che avete preparato. Analogamente potrete cambiare il “leader”, ossia il personaggio che guiderete all’interno delle varie mappe. Ciò però non ha alcuna conseguenza, se non per qualche piccolo dialogo di intermezzo che Lann e Reynn si scambiano di tanto in tanto.
E qui casca l’asino
Fino ad ora abbiamo ampiamente discusso di World of Final Fantasy, parlando di trama, meccaniche di gioco, sviluppo ed esplorazione. Come ogni Final Fantasy che si rispetti, anche qui ci sarà una vasta dose di missioni secondarie e di extra disponibili. Ci si potrà scatenare nell’
Arena, luogo in cui si trovano fortissime squadre di mostri e nemici già noti, dando la possibilità di arricchire la propria collezione di Miraggi persino con i boss precedentemente affrontati. Sarà inoltre possibile, spendendo
Gemme dell’Anima, pietre preziose ed estremamente rare,
intervenire a favore dei Campioni, modificando così lo scorrere del tempo e il naturale svolgimento della storia.
Le quest secondarie sono banali e scontate
Questo, in particolare, rappresenta la più interessante delle missioni secondarie, poiché finisce con l’approfondire enormemente tutti i personaggi principali che popolano World of Final Fantasy. Sarà poi possibile aiutare la popolazione di Grymoire, facendo loro da carnefici oppure procurandogli oggetti di cui hanno bisogno. In generale, gli extra forniti sono piuttosto scontati e monotoni, fatta eccezione soltanto per gli
interventi prima descritti. L’Arena, più che una missione secondaria, finisce con l’essere semplicemente un mero mezzo utile a diventare più forti, facilitando non poco la progressione nel gioco. Analogamente, aiutare gli abitanti di Grymoire potrebbe portare facilmente alla noia, ma Square-Enix viene incontro al giocatore con l’inserimento di un numero di richieste di aiuto più che basso.
Ben più interessanti sono invece i contenuti disponibili una volta completato il gioco. Saranno infatti messi a disposizione ben
tre nuovi dungeon, estremamente difficili e che garantiscono un notevole livello di sfida.
Non è tutto oro quello che luccica
Le note dolenti per World of Final Fantasy non si esauriscono di certo con la sola presenza di missioni secondarie poco ispirate. Come accennato qualche paragrafo addietro, sulla carta non è possibile scegliere a priori quale sia la squadra più forte. Nella realtà dei fatti, però, non è assolutamente così. Se si escludono le primissime ore di gioco in cui c’è per forza di cose una certa carenza nei Miraggi a propria disposizione,
si riesce a portare a termine World of Final Fantasy senza mai modificare il proprio party, con mostri ottenuti in tempi decisamente brevi (
grazie all’Arena), e senza mai ricorrere ad estenuanti sessioni di grinding per salire di livello. E questo discorso non si applica solamente alla main quest, ma anche a tutte le missioni secondarie disponibili. Purtroppo, ciò si traduce in
un mancato connubio tra un interessante sistema di combattimento e una difficoltà di gioco fin troppo bassa, persino rispetto a capitoli come quello di Final Fantasy VIII. Ad aggravare la situazione c’è il contributo della gestione dei game-over. Fintanto che vi troverete in un dungeon non vi sarà possibile morire, poiché
le rare sconfitte non faranno altro che riportarvi al Parco Nove Colli, senza alcuna conseguenza.
WoFF è troppo facile
L’unico modo che avrete per essere sconfitti in modo “permanente” sarà quello di perdere durante un combattimento contro un boss, all’interno di un
Confine. Se si tiene conto che prima dello scontro è sempre disponibile un salvataggio, la differenza diventa pressoché nulla.
Come se non bastasse, saltuariamente i caricamenti saranno più lunghi del dovuto e senza motivo apparente. Non è plausibile associare questo evento ad una difficoltà da parte della console, poiché si tratta di episodi che si ripetono anche dove altre volte non c’erano stati problemi. Sin dal day-one sarà disponibile una patch e, si spera, riesca a risolvere questa mancanza (
ci preoccuperemo di informarvi sulle eventuali novità, N.d.R.).
Personaggi chibi =/= infantile
Lo stile grafico adottato per World of Final Fantasy è probabilmente l’aspetto che più ha spiazzato i fan, sia in positivo sia in negativo. Da un lato c’è chi disprezza la scelta fatta da Square-Enix, ritenendo che un Final Fantasy dall’aspetto così “cartoon” sia poco maturo, che sia necessario un qualcosa che si avvicini di più a quanto realizzato con Final Fantasy XV. Dall’altra parte c’è invece chi riesce ad andare oltre le semplici apparenze. Contrariamente a quanto può sembrare ad una prima occhiata, World of Final Fantasy non è stato creato per un pubblico più giovane, ma per uno “adulto”, che sia capace di cogliere ogni citazione proposta e che non si lasci influenzare negativamente dal design. A dimostrazione di quanto detto in queste ultime righe,
ci sono innumerevoli modelli poligonali di personaggi e Miraggi che non si avvicinano neanche lontanamente al concetto di “pucciosità” che qualcuno potrebbe pensare. Infatti, fatta eccezione per i mostri di taglia S, gli altri sono stati tutti realizzati estrapolando i design provenienti dai vari capitoli della saga e adattandoli ad uno stile che ricorda e richiama quello di
Kingdom Hearts.
I modelli poligonali non sono i soli a testimoniare il successo dello stile grafico di World of Final Fantasy, grazie anche alle ambientazioni. La stragrande maggioranza di città, paesaggi e dungeon altro non è che una rivisitazione di quegli ambienti provenienti dagli altri titoli che appartengono al brand.
Di conseguenza abbiamo un comparto grafico profondamente ispirato che sarà più che capace di fare la gioia di molti, vecchi e nuovi fan. Anche il comparto audio corrisponde a questa descrizione, con soundtrack riarrangiate e adattate al mondo di gioco e un doppiaggio originale che sicuramente rievocherà non pochi ricordi. Ci fa però storcere il naso che solo chi ha preordinato il gioco potrà accedere, almeno momentaneamente, al doppiaggio in lingua giapponese, scelta alquanto discutibile che si spera venga estesa successivamente a tutti quanti.
Verdetto
9 / 10
Il vero Final Fantasy dell'anno?
Commento
Pro e Contro
✓ Narrazione di alto livello
✓ Artisticamente ispirato
✓ Tanto fanservice
✓ Gli "interventi"
✓ Buona l'idea dello stack...
x ...ma mal gestita per la poca difficoltà
x Qualche rallentamento
x Quest secondarie sottotono
x Doppiaggio giapponese non per tutti?
#LiveTheRebellion