Recensione Weapon Shop de Omasse

Nel 2012 Level 5 pubblicò Guild 01: una raccolta di titoli nati dalla collaborazione con alcuni dei più importanti game-designer giapponesi.
I quattro titoli presenti erano Liberation Maiden di Suda 51, Crimson Shroud di Yasumi Matsuno, Aero Porter di Yoot Saito e Weapon shop de Omasse di Yoshiyuki Hirai.
Se in terra natia il titolo usci fisicamente sugli scaffali dei negozi, in occidente i quattro giochi vennero divisi e pubblicati singolarmente sull’eshop di 3DS, o almeno tre di essi furono ritenuti interessanti e pubblicati nel corso dell’autunno di quell’anno.
Weapon Shop de Omasse venne infatti accantonato e fino allo scorso febbraio si pensò ad un classico Lost in Translation ( Quei titoli destinati, per un motivo o per l’altro a rimanere esclusivi della propria terra d’origine.)
Lo scorso febbraio, durante il primo Nintendo Direct del 2014, con alle spalle l’arrivo la scorsa estate di Guild 02, Satoru Shibata ha annunciato la traduzione, purtroppo solo in lingua inglese, e la relativa uscita dell’ultimo titolo di Guild 01 sull’eShop al prezzo di 7,99 €, chiudendo così finalmente la prima raccolta di collaborazioni di Level 5 anche in Europa.

Dalla prospettiva del Fabbro

Weapon Shop de Omasse (da ora solo Weapon Shop) comincia come un GDR a 8bit, con tanto di battaglia a turni contro il malvagio Evil Lord al centro dello schermo, per poi trasportarci avanti nel tempo, in una piccola bottega gestita da due fabbri: Yuhan, il giovane apprendista, nonché il protagonista del gioco, e il suo maestro Oyaji, temprato dal fuoco di migliaia di armi forgiate.
Il compito dei due è assistere gli eroi che entreranno nella loro bottega, siano personaggi di spicco o anonimi NPC (Non playable character) e donare a tutti l’arma giusta per la relativa missione.
I fabbri si basano su due semplici regole: Non vendono armi, ma le affittano, in modo tale che anche quest’ultime guadagnino esperienza dalle battaglie degli eroi e possano essere utili a più persone; Se e solo se l’eroe tornerà vincitore, verrà richiesto un pagamento per l’affitto, in caso contrario l’arma andrà persa per sempre.
Con questo “Credo” ben scolpito nella propria mente, Yuhan incontrerà i più svariati personaggi facenti parte delle classi degli RPG, dal Paladino impavido e coraggioso, alla Pirata temeraria, passando per un Eroe franco-belga uscito dai fumetti e fino ad arrivare ad un Gigante che ama vestirsi da donna.
Ogni personaggio è caratterizzato a tutto tondo e, grazie ai lunghi dialoghi scritti dal comico Yoshiyuki Hirai, più proseguiremo nell’avventura, più impareremo a conoscere e ad apprezzare questi fantomatici eroi.
L’obiettivo finale di Weapon Shop è riuscire a diventare il miglior fabbro del mondo, ed aiutare i suddetti eroi ad impedire il risveglio dell’Evil Lord tanto temuto in passato.
Al pari di Attack of Friday Monsters! A Tokyo Tale che faceva della trama semplice il proprio punto di forza, questa volta i veri protagonisti sono i lunghi dialoghi e le interazioni di Yuhan con i diversi clienti.

Il ferro sul fuoco

Weapon Shop mischia più generi videoludici, dando però spazio ad ognuno di essi: la parte ritmica, dove andremo a forgiare le armi da affittare, la visual novel, che copre i lunghi dialoghi e gli scambi di battute con gli eroi ed i clienti, ed infine la gestione vera e propria della bottega tra la coordinazione delle diverse missioni e ordini di materiale.
La parte ritmica si svolge completamente sul touch screen, e richiede al giocatore di forgiare le armi seguendo il ritmo scandito dal Maestro di Yuhan, facendo attenzione alla temperatura del metallo: bisognerà infatti mantenerlo caldo, in modo tale da scolpirlo al meglio, concatenando i colpi di stilo.
Una volta terminata la forma (il tempo per ogni arma varia dai 15 ai 45 secondi a seconda dell’abilità del giocatore) potrete immergerla nella tinozza d’acqua, raffreddandola e ottenendo gli agognati risultati.
Sebbene l’unico modo di fallire questa fase sia il non toccare il touch screen, per ottenere le armi migliori bisognerà tener conto di tutti i fattori sovracitati, e soprattutto andare il più a tempo possibile, ciò aumenta la ri-giocabilità del titolo, rafforzando l’esperienza del giovane fabbro.
Grazie agli upgrade dei materiali, ottenibili proseguendo nel gioco, potrete migliorare il vostro punteggio ed ottenere man mano miglioramenti nelle armi, fino a forgiarne di perfette (Master); a seconda del punteggio l’arma darà vantaggi o svantaggi all’eroe di turno.
Dopo aver forgiato un’arma, e dopo che essa sarà restituita, potrete decidere di pulirla (strofinando semplicemente lo stilo su entrambi i lati della stessa) per aumentarne ulteriormente esperienza e statistiche.
Come già accennato, la difficoltà di Weapon Shop è relativa, perchè difficilmente fallirete il minigioco della forgiatura, ma la vera sfida del titolo di Level 5 sta nel creare l’arma perfetta: una sfida che metterà a dura prova gli amanti del genere ma che non intaccherà l’esperienza di coloro che vogliono godersi i divertenti dialoghi.

Gestendo la bottega

Tra un’arma e l’altra il giovane Yuhan dovrà gestire al meglio le proprie giornate, pulendo le armi riconsegnate, parlando con i nuovi clienti e comprando nuovo materiale da fondere: se proprio non avrete nulla di tutto questo da fare, potrete seguire l’andamento delle missioni grazie all’utile Grindcast, una sorta di twitter installato su ogni arma della bottega, che permette agli eroi di aggiornare i due fabbri su quello che sta accadendo nei dungeon.
Tra hashtag e frasi di uso comune su internet, la parte gestionale di Weapon Shop scorrerà senza intoppi portandoci all’epilogo del gioco non per nulla scontato.
Al termine di ogni giornata di lavoro otterrete dei punti a seconda delle missioni portate a termine (ovviamente ne verranno sottratti in caso di fallimento), questo punteggio segna la vera e propria esperienza di Yuhan e gli permetterà di salire di livello, ottenendo sempre più fama tra gli eroi, materiali da lavoro e armi diverse tra cui scegliere.

Il rumore del martello

In un Rhythm Game le musiche dovrebbero essere se non la parte più importante, una qualità fondamentale del titolo, purtroppo non è il caso di Weapon Shop: durante il corso della fabbricazione delle armi infatti ci troveremo a sentire la stessa decina di brani a ripetizione casuale.
Sebbene le tracce presenti siano tutte orecchiabili, per il genere sono troppo poche, offrendo molto spesso un senso di ripetitività alla forgiatura delle armi.
Il sonoro viene infine accompagnato da risate e applausi provenienti da un immaginario pubblico esterno ogni volta che un nuovo personaggio entra nella bottega.
Questa aggiunta è probabilmente legata al mestiere di comico di Yoshiyuki Hirai e risulta il più delle volte inappropriata e fuori contesto.
Graficamente invece, Weapon Shop si avvale di modelli poligonali in 3D ben curati per ogni personaggio e di un effetto 3D non invasivo durante i dialoghi.
La bottega, unico e vero proprio ambiente di gioco, potrà essere arricchita con mobili extra, ottenibili soddisfacendo diversi obiettivi interni di gioco, e potrete muovere la telecamera con il circle pad attorno a Yuhan nei pochi momenti morti tra un azione e l’altra.
Come detto nell’introduzione Weapon Shop de Omasse è completamente tradotto in inglese, ma per l’utilizzo di termini in slang e di linguaggio puramente “internettiano” consigliamo l’acquisto solo a coloro che possiedono una buona conoscenza della lingua anglosassone.

Verdetto
7.5 / 10
Batti il ferro finchè è caldo
Commento
Weapon Shop de Omasse completa la collezione di collaborazioni di Level 5, aggiungendosi ai numerosi titoli mordi e fuggi che compongono i due Guild. Come per le altre Visual Novel della stessa serie, anche Weapon Shop si pone come obiettivo l'intrattenere il giocatore con dialoghi lunghi e divertenti, e con un gameplay ritmico che può regalare soddisfazioni dopo aver superato l'apparente semplicità iniziale. Weapon Shop de Omasse è tra i titoli più longevi di Guild, e grazie proprio al miglioramento della armi può garantire molte ore di svago: purtroppo viene penalizzato dai pochi brani presenti nel gioco e dalla ripetitività di alcune azioni che potrebbero scoraggiare gran parte dei giocatori.
Pro e Contro
Idea originale
Personaggi ben caratterizzati

x Difficoltà relativa
x Troppi pochi brani musicali

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