Recensione Typoman

Durante lo scorso E3, Nintendo lanciò la possibilità, per coloro che non potevano presenziare alla manifestazione losangelina, di provare nove titoli indipendenti che sarebbero stati rilasciati nei mesi successivi su Wii U. Dopo Runbow, Freedom Planet e Extreme Exorcism, è la volta di Typoman: puzzle-platform sviluppato da Brainseed Factory e distribuito da Head Up Games ad un prezzo di partenza di 13,99 € (11,49€ fino al 19 Dicembre per coloro che scaricarono la demo).
Sarà riuscita questa nuova esclusiva indipendente per Wii U ad incantarci?

Parole parole parole
Typoman si basa sulle parole, eppure non sono presenti dialoghi
Typoman racconta le vicende di un giovane eroe, composto da quattro lettere (HERO) e alla ricerca del suo braccio perduto, apparentemente unica speranza per debellare il male che affligge il mondo sotto forma di demoni (composti anch’essi da lettere). Brainseed Factory confeziona l’ennesimo scontro tra bene e male, ma lascia completamente al giocatore la parte narrativa. È buffo infattti , che su un gioco che basa la sua stessa esistenza sulle parole, i protagonisti non abbiano voce, e non ci siano linee di testo o dialoghi tra eroi e malvagi. I riflettori di Typoman sono comunque sempre puntati sulle parole, e il viaggio dell’HERO dipenderà dalla conoscenza della lingua inglese del giocatore (nel nostro italico caso) e dalla capacità di quest’ultimo di risolvere enigmi e anagrammi.

 

Typoman sfrutta il gameplay asincrono di Wii U, relegando gli anagrammi al Gamepad e l’azione di gioco solo ed esclusivamente allo schermo del televisore. Sullo schermo del controller infatti, appariranno di volta in volta nuovi indovinelli da risolvere, utilizzando le lettere sparse per l’ambiente o creandole tramite appositi macchinari: una volta avvicinato l’insieme di caratteri, basterà premere X per poterle anagrammare (sempre sul Gamepad) e risolvere il quesito, portando modifiche più o meno gravi all’ambiente di gioco. Ad esempio HERO potrà far piovere (RAIN) o asciugare un lago avvicinando una D (DRAIN) e garantirsi così un passaggio sicuro; oppure utilizzare una P per trasformare del GAS in GASP e respirare aria pulita.

Gli indovinelli sono indubbiamente pensati per madrelingua inglesi, ma il team viene incontro agli stranieri evidenziando, dopo un certo lasso di tempo, una parola chiave all’interno della frase, così da dare un indizio al giocatore o suggerirgli direttamente la risposta. Il tutto in un crescendo di difficoltà che riproporrà man mano varianti degli enigmi già affrontati facendo leva sull’esperienza acquisita dal giocatore in precedenza. Purtroppo la frenetica e suggestiva avventura di Brainseed Factory si conclude in poco più di quattro ore, lasciando il giocatore di stucco e con la voglia di affrontare nuovi enigmi basati sul paroliere.

Quattro salti nel vocabolario
Non si gioca solamente con le parole
Non di solo enigmi è però composto Typoman, HERO potrà infatti avalersi del suo salto (B) e della capacità di afferrare oggetti come leve e ovviamente lettere (ZR) e sollevarli sulla propria testa per poi rilanciarli (A). L’anagramma delle lettere influisce anche sul contrattacco ai demoni, HERO è disarmato è la sua unica difesa sarà trovare la parola contraria che annulla l’avversario e in caso fuggire dallo scontroIl giocatore dovrà quindi superare fasi di platforming più o meno tra un’enigma e l’altro, cercando di evitare ostacoli e brutte cadute, pena la distruzione dell’eroe e il ritorno all’ultimo checkpoint. Fortunatamente Brainseed Factory è stata fin troppo generosa con i punti di ripristino, rendendo Typoman fin troppo facile e quindi completabile anche dopo una lunga serie di morti più o meno stupide. Alla breve durata si aggiunge la quasi nulla rigiocabilità, data dall’assenza di collezionabili e dalle soluzioni a senso unico degli enigmi, andando così ad aggravare il più grosso difetto del titolo. Messo in chiaro l’errore, non ci sono altre critiche per i due generi protagonisti di Typoman, capaci di completarsi a vicenda e garantire, seppur per poco, una delle migliori esperienze indipendenti del 2015.

Chi ha bisogno dei dialoghi
A livello stilistico Typoman riesce ad affascinare
Come abbiamo già scritto, in Typoman non è presente alcuna forma di dialogo, e il tutto è lasciato alle musiche che ne compongono l’ottima colonna sonora, in grado di incalzare il giocatore quando si trova in pericolo, o di concedergli un momento di serenità nella marcia prima dei titoli di coda, e ovviamente al comportamento su schermo dei protagonisti. Stilisticamente Typoman fa delle lettere il suo punto di forza, seminando indizi o descrivendo l’ambiente con le apposite parole (ad esempio un fucile composto dalle lettere SHOOT) una scelta di design riuscita e d’impatto, purtroppo durante alcune fasi ci sono dei saltuari cali di frame, ma nulla di improponibile ne fastidioso. Gli ambienti si fondono alla musica e  regalano atmosfere intriganti, ognuna con le proprie caratteristiche, come la foresta allucinogena dove HERO dovrà raggiungere dei punti sicuri senza essere colpito dai rami siringa, pena un effetto distorto a tutto schermo.

 

Verdetto
8 / 10
Ne ferisce più la penna che la spada
Commento
Typoman è un ottimo prodotto. Un ottimo mix di generi che riesce ad intrattenere il giocatore con indovinelli stimolanti, sfruttando le lettere che popolano il mondo di gioco. Purtroppo tutta l'esperienza è completabile in poco più di quattro ore, e data le risoluzioni a senso unico degli enigmi, difficilmente i possessori di Typoman completeranno il titolo una seconda volta. Pur essendo breve, Typoman è intenso e non lascia mai spazio a momenti morti, regalando in ogni caso una delle migliori esperienze indipendenti di Wii U.
Pro e Contro
Stilisticamente ispirato
Colonna sonora incalzante
Gameplay ben studiato

x Dannatamente corto
x Rigiocabilità quasi nulla
x Qualche calo di frame saltuario

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