Recensione Tomb Raider: Anniversary

Alcune icone sono semplicemente troppo dure a morire per essere sepolte nella sabbia. Il medium videoludico ha visto un gran numero di queste stelle nascenti, ma – sfortunatamente – ha anche permesso a noi giocatori di vedere il declino di molte di esse. Qualcuno avrà certamente pensato al fenomeno Crash Bandicoot, solo recentemente tornato in auge (forse) per un forte desiderio nostalgico da parte dei fan, che Naughty Dog ha sapientemente deciso di sfruttare; allo stesso modo, l’eroina con la treccia e le doppie pistole ha visto un gran numero di trasformazioni nel corso degli anni, con diversi passaggi di testimone che l’hanno portata a quel Rise of the Tomb Raider approdato proprio oggi su PlayStation 4 con un gran numero di contenuti extra per i fan.

 

 

Ma il reboot del 2013 non è stato certamente l’unico tentativo di recuperare il fascino di Lara Croft, come sapranno già i più affezionati fan della serie. Dopo il fortunatissimo Tomb Raider: Legend (che vendette più di 4.000.000 di copie), Eidos InteractiveCrystal Dynamics pensarono bene di proseguire le avventure della bella avventuriera riprendendo alcuni elementi dal primissimo capitolo della serie, in una sorta di remake/tributo per omaggiare la figura di Lara Croft dopo più di dieci anni dall’uscita del titolo di esordio.

Oggi, dopo molti anni da quel lontano 1996, la serie di Tomb Raider compie finalmente i suoi primi 20 anni. E quale miglior modo di festeggiare tale ricorrenza se non analizzando Tomb Raider: Anniversary, secondo capitolo di una trilogia che, ahimè, sarà destinata a essere abbandonata anch’essa (nonostante, come già citato, il suo inizio esplosivo)?

 

Versione testata: PC

 

 

Volteggiando tra cascate e cadute
Un gioco a cavallo tra due generazioni
Il 2007 potrà sembrare appartenente a un’epoca ormai lontana, superata ormai da quasi due generazioni intere di console. L’era PlayStation 3 / Xbox 360 era appena iniziata, PlayStation 2 e Xbox iniziavano a muoversi verso il loro declino, ma in molti ricordano l’ultimo slancio di quella generazione di console di cui si potevano già intravedere le prime luci del crepuscolo. Tomb Raider: Anniversary fu uno di quei titoli che riuscirono a collocarsi esattamente a cavallo tra la vecchia e la nuova generazione, trovando il modo di accaparrarsi un posto sia sull’una che sull’altra; con risultati, sfortunatamente, non necessariamente felici in alcuni ambiti.

Fin dal principio, però, Tomb Raider: Anniversary fu presentato come un titolo liberamente ispirato al primo Tomb Raider, caratterizzato per riprendere alcune delle ambientazioni maggiormente d’impatto del primo capitolo e dal riproporle in una chiave del tutto moderna. E, utilizzando una versione migliorata dell’engine di Tomb Raider: Legend, gli sviluppatori di Crystal Dynamics riuscirono effettivamente a confezionare un titolo artisticamente ben riuscito, che, seppur sferzato violentemente dai segni del tempo, riesce ancora a reggere il confronto con il level-design di molte delle produzioni attuali.

 

Tomb Raider: Anniversary

 

Non bisogna necessariamente sfoggiare una grafica fotorealistica per lasciare a bocca aperta il giocatore, e Tomb Raider: Anniversary ne è la prova lampante: la semplicità del suo motore grafico non impedisce al gioco di creare splendidi effetti di luce occasionali, né ha fermato gli sviluppatori dal giocare con la maestosità delle ambientazioni e con i piccoli dettagli che contribuiscono a creare un’ambientazione “verosimile” ed estremamente bella da vedere. Basta un’occhiata alla gigantesca cascata in una delle zone iniziali (riadattata palesemente dal capitolo originale della serie) per rendersi conto di quanto ciò possa essere vero.

Ma non è tutto oro ciò che luccica, e Tomb Raider: Anniversary è un titolo molto bravo a dimostrare anche questo: la versione PC, nello specifico, è minata da una serie di problemi tecnici legati all’imprecisione dei controlli, a una telecamera decisamente inadeguata e persino a diversi bug nella programmazione, che a volte hanno spinto Lara al di fuori della mappa in una caduta pressoché infinita. Problemi che meriterebbero un paio di parole di approfondimento in più.

 

“No, non uso il controller per principio”
Tomb Raider: Anniversary può (e dovrebbe) essere giocato con un controller in mano, ma con un po’ di pratica può diventare perfettamente godibile anche con i semplici mouse e tastiera. Ciò non toglie che il sistema di controlli sia privo di problemi, anzi: gli scontri a fuoco (di frequente contro creature animali o mistichesono spesso particolarmente difficili da gestire in entrambi i casi, e non di rado si rischierà la pelle della bella eroina semplicemente per una telecamera che non riesce ad adeguarsi alle situazioni o per una strana reattività dei controlli stessi.

La telecamera risulta spesso ingestibile e mal posizionata
Il problema maggiore, tuttavia, resta comunque la telecamera che segue Lara attraverso le ambientazioni, anche nel caso delle sezioni di platforming e di esplorazione: le inquadrature possono risultare fuorvianti per indirizzare la bella protagonista in una direzione, e capiterà molto spesso di effettuare un salto sbagliato semplicemente perché telecamera e comandi non sembrano voler collaborare.

Inutile dire, però, che questi problemi possono essere anche facilmente ignorati, alla luce di quello che è l’esperienza di gioco offerta dagli sviluppatori. Tomb Raider: Anniversary funziona molto bene, sia nel suo meraviglioso level-design che nella splendida colonna sonora (che riprende, ovviamente, il tema principale del primo capitolo), e sarà difficile non aver voglia di proseguire una volta giunti nello straordinario tempio di Mida, o dopo aver affrontato un temibile T-Rex nella Valle dei Dinosauri. Senza contare che, com’è facile intuire, buona parte dei problemi citati viene meno nel momento in cui si decide di utilizzare semplicemente un controller per giocare.

 

Tomb Raider: Anniversary

 

Il Gioco dei Sospiri
Sarà molto chiaro, a questo punto, quale sia il punto veramente forte di Tomb Raider: Anniversary: tutti i giocatori che hanno avuto la fortuna di giocare il capitolo originale, infatti, rivedranno un gran numero di rimandi al primo Tomb Raider in pressoché qualunque angolo del gioco, sebbene gli sviluppatori abbiano fatto un gran lavoro (egregio, a dire il vero) di riscrittura e rielaborazione degli ambienti già visti nel capitolo originale. In più, Crystal Dynamics si è concentrata anche su un altro elemento particolarmente caro agli amanti della serie, qui giunto più in forma che mai (e già visto in Legend sotto una nuova veste): gli enigmi.

Gli enigmi ambientali presentano molti tocchi di classe
Gli enigmi di Tomb Raider: Anniversary rientrano a gran voce nelle bellezze del level-design, studiato e ideato per fornire una serie di puzzle e sfide ambientali in grado di tenere il giocatore impegnato per minuti interi dietro uno stesso problema da risolvere. Che si tratti di sfide di riflessi o di semplice logica, l’architettura di ogni singolo livello è pensata per dare del filo da torcere al giocatore, che rivedrà gran parte degli enigmi già trovati nel primo Tomb Raider con qualche tocco di classe aggiuntivo, per rendere la sfida persino più “gustosa” di quanto già non fosse in origine. A tali sfide si aggiungerà la raccolta di un gran numero di collezionabili e segreti sparsi per i livelli, che permetteranno di sbloccare man mano nuovi costumi da far indossare alla bella Lara.

 

Tomb Raider: Anniversary

“Guarda che io gioco Tomb Raider per il level-design!”

 

E non è finita qui: i più affezionati fan della serie potranno affrontare una lunga sfida all’interno del Maniero Croft, qui riproposto in una veste completamente nuova e dotato di un percorso ben preciso da seguire per giungere alla ricompensa finale. All’interno del Maniero, Lara dovrà trovare i pezzi più importanti del suo equipaggiamento per andare a caccia di reliquie nelle stanze della casa, risolvendo enigmi e lanciandosi in folli acrobazie nelle varie zone della villa.

 

Nostalgia Canaglia
Tomb Raider: Anniversary è un ritorno al passato in chiave moderna
Ripensando al contesto ludico di quegli anni, sarebbe insensato tentare di negare come Tomb Raider: Anniversary sia stato un titolo più che valido, seppur dotato di numerosi problemi che avrebbero fatto innervosire anche il più paziente giocatore dell’epoca. Il fattore nostalgia si sente ancora oggi a distanza di molti anni, ed è evidente quanto Crystal Dynamics amasse e rispettasse il lavoro svolto da Eidos nei primi anni della bella e formosa eroina dei videogiochi. Rivedere in chiave moderna zone come la Valle dei Dinosauri o le grotte iniziali fa sempre un certo effetto, e se ciò non dovesse bastare gli sviluppatori si sono davvero impegnati per creare meraviglie architettoniche degne di essere attraversate almeno una volta nei panni della giovane avventuriera.

 

Tomb Raider: Anniversary

Frammento di una lettera ai fan scritta dagli sviluppatori

 

I problemi (principalmente di natura tecnica) ci sono, e sono innegabili soprattutto quando ci si imbatte in una serie di nemici da sconfiggere; e, tuttavia, Tomb Raider: Anniversary resta comunque un titolo che fa della bellezza artistica il suo cavallo di battaglia, e che si rivela in grado di intrattenere il giocatore anche a distanza di sette anni dalla sua uscita. A patto di saper comprendere e apprezzare tutto quello che il gioco ha da offrire, ovviamente.

Verdetto
8 / 10
Il sabato sera vado alla ricerca di tombe inesplorate
Commento
Tanti anni sono ormai passati dall'arrivo di Lara Croft sulle nostre console, e l'icona dell'era PlayStation ha visto diversi tramonti e diverse nuove albe, sempre con una veste in qualche modo rinnovata. Dopo Tomb Raider: Legend, Anniversary tenta di migliorare quegli aspetti già stabiliti dal predecessore e di consolidarli in un remake/tributo che renda onore al capostipite della serie, con profonda umiltà e sensibilità artistica. I problemi, come già accennato nel corpo della recensione, non sono affatto assenti e anzi risultano persino evidenti in più di un'occasione; anche così, però, Tomb Raider: Anniversary si configura come un titolo valido, bello da vedere e – spesso, almeno – divertente da giocare, con un gran numero di rimandi al passato che faranno brillare gli occhi dei più nostalgici. E questo, secondo un umile parere di chi scrive, può essere più che abbastanza per chiudere un occhio (in via del tutto eccezionale) sui piccoli-grandi difetti tecnici del titolo di Crystal Dynamics.
Pro e Contro
Level-design affascinante
Ottima colonna sonora
Forte effetto nostalgia

x Telecamera aberrante
x Controlli imprecisi
x Alcuni bug occasionali

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