Recensione Tokyo Mirage Sessions #FE

dream☆catcher
TMS#FE si basa su un battle system a turni dal sapore classico, arricchito da elementi moderni ed interessanti
Se da inizio recensione vi state chiedendo qual è il punto di contatto del gioco fra le serie di Fire Emblem e Shin Megami Tensei, è arrivato il momento di fare qualche precisazione. TMS#FE è ambientano nell’universo di SMT, dal quale però non pesca completamente a piene mani come altri spin-off della serie, ma ne cattura alcuni elementi iconici (basti pensare ad un Jack Frost che compie qualche cameo qua e là) che possiamo ritrovare nel sistema di debolezze dei nemici o nelle magie e skill utilizzabili nel gioco. Da Fire Emblem abbiamo invece i Mirage, i quali privati dei propri ricordi aiuteranno il gruppo di Itsuki con l’intento di ricomporre il proprio passato e risolvere il mistero della loro comparsa.

 

Sempre da FE si annida nel gameplay il Triangle System legato al sistema di combattimento, in particolar modo all’uso delle armi, che seguendo il principio della morra cinese determina forza e debolezze degli equipaggiamenti. Su queste basi viene costruito un battle system a turni dal sapore classico, arricchito da elementi moderni ed interessanti dal profilo ludico. Ad esempio, sfruttando i punti deboli dei nemici, oltre ad infliggere un quantitativo maggiore di danni, potremo iniziare una Session, una catena di attacchi che coinvolge gli altri membri della squadra e che andrà ad aumentare il totale inflitto, a patto che gli altri personaggi abbiano sbloccato una mossa compatibile all’attacco iniziale. Ai fini strategici, seguire sempre con attenzione le statistiche dei nemici porterà dei vantaggi alla nostra squadra. Man mano che proseguiremo nella storia o porteremo a termine delle missioni secondarie, si renderanno disponibili nuovi attacchi e sarà possibile, una volta sbloccati, coinvolgere anche i lottatori di supporto che non si trovano nel party attivo (composto da un massimo di 3 personaggi), così da intensificare la nostra potenza d’attacco. In ogni turno avremo la possibilità di sferrare un attacco fisico, avvalerci delle skill, siano queste magie o Special, utilizzare un oggetto dell’inventario o scambiare un personaggio con uno di quelli in panchina.

A questo si affianca un sistema di crescita e sviluppo dei personaggi che agisce su ben 2 livelli differenti: abbiamo i classici punti esperienza che faranno crescere i protagonisti, con conseguente incremento delle statistiche fisiche (potenza, difesa, magia, ecc), al quale si affianca quello del Mirage a noi associato e dell’arma utilizzata. Sarà quindi necessario, secondo questo sistema, un continuo cambio dell’equipaggiamento che ci permetterà di apprendere nuove abilità da usare in battaglia, sia attive che passive. Per farlo ci dovremo avvalere dei servizi di Tiki, volto noto di Fire Emblem che in TMS#FE oltre ad essere una famosa idol virtuale (qualcuno ha detto Hatsune Miku?), svolgerà un compito non troppo dissimile alla Demon Fusuion di SMT (o alla Velvet Room di Persona): in assenza di demoni da fondere insieme, potremo utilizzare le Performa ottenute dai nemici per creare nuove Carnage Unity, le armi utilizzate in battaglia, o avvalerci delle Radiant Unity, e avere accesso a nuove mosse, special e abilità. Nelle fasi avanzate della storia Tiki ricoprirà un ruolo ancora più importante in fase di evoluzione dei personaggi, ottenendo nuove fusioni che permettono di donare nuova vita agli equipaggiamenti già sfruttati, consentendo di migliorare le abilità apprese o di riacquistare quelle scartate in precedenza, o ancora accedere alla Class Change. In maniera analoga a quanto avviene in FE, i Mirage potranno evolvere cambiando classe, scegliendo fra le due disponibili, che si differenzieranno per le diverse statistiche proposte, spingendo maggiormente sulla diversificazione e la specializzazione dei personaggi.

 

Sempre superata (indicativamente) la metà del gioco, inizieremo ad avere accesso alle Dual Arts, collaborazioni fra i vari componenti della Fortuna Entertainment, che una volta ottenute potranno essere attivate in battaglia in maniera del tutto casuale durante una Session, aumentando le possibilità d’attacco della chain combo. Oltre ad infliggere danni ai nemici, le Dual Arts causeranno anche stati alterati, o contribuiranno a ripristinare la la salute del party o la barra adibita all’utilizzo delle special. Sempre in maniera randomica durante le battaglie si attiveranno le Ad-Lib, ulteriori attacchi speciali che prenderanno vita scegliendo determinate skill, amplificandone i danni base. La scelta di rendere sia queste mosse che le Dual Arts casuali nasce dalla necessità di mantenere il sistema di combattimento equilibrato, evitando abusi e conseguenti sbilanciamenti del livello di difficoltà scelto. Difficoltà che, in linea generale, non è mai troppo generosa, anzi, in più di un occasione non concede troppi sconti, in particolar modo durante le boss fight che se affrontate con un livello troppo basso, vi condurranno direttamente al game over. Diventerà quindi necessario spendere parte del nostro tempo a livellare, magari approfittando dell’Arena presente a Harajuku, farming che si rivelerà poi indispensabile anche per la raccolta di Performa da utilizzare da Tiki per le varie fusioni.
È giusto spendere qualche parola anche sui dungeon che potremo esplorare nel gioco dove, una volta superati quelli iniziali, ci obbligheranno a risolvere enigmi ambientali, alcuni dei quali ben articolati e in grado di mettere alla prova i nostri nervi. All’interno dei labirinti poi potremo sbloccare dei pratici teletrasporti, che ci permetteranno di muoverci in maniera rapida da un punto all’altro, utile nel caso si voglia tornare all’uscita, magari per ripristinare la salute del nostro party.

Love Live! SMT Edition
Tecnicamente TMS#FE ci offre una buona performace su tutti i fronti
Sotto il profilo artistico il lavoro svolto è di alto livello: ottimi gli artwork dei protagonisti e il loro design, che perde un po’ di smalto nei modelli 3D, rendendo alcuni di loro un po’ anonimi (fattore che si ricollega alla poca caratterizzazione nella storia principale), mentre l’opera di redesign dei personaggi di Fire Emblem per trasformarli in Mirage è notevole e di gran fattura. Le ambientazioni replicano alcune delle location più famose di Tokyo, come Shibuya o Harajuku e vantano la presenza di elementi che creano un legame di verosimiglianza con le controparti reali (vedi lo Shibuya 109, qua rinominato 106, o la statua di Hachiko nella zona della stazione). La resa a video della città è un tripudio di colori che sottolinea lo spirito allegro e goliardico del gioco, reso ancora più affascinante dalla scelta di sostituire gli abitanti della città con semplici silhouette colorate, soluzione a conti fatti vincente.

 

La direzione artistica di TMS#FE tende ad enfatizzare sulla tematica delle idol, concentrando maggiormente gli sforzi nel confezionare un titolo che riesca a valorizzare questo aspetto. Ed è qui che la collaborazione con due importanti studi di animazione, lo Studio Anima e Studio 4°C ha permesso di far risaltare al meglio ogni singola scena animata del gioco, con una resa paragonabile a quella di un anime di qualità.
Anche per le musiche, la partecipazione di una delle più importanti etichette giapponesi, Avex Group, ha contribuito alla creazione di una soundtrack di alto profilo, con numerose tracce cantate, composte e supervisionate da Yoshiaki Fujisawa, ai più conosciuto per le sue opere in Love Live! e presente nel gioco con una sua versione digitale.

 

Dal grande impatto scenico i combattimenti che fra i numerosi effetti delle skill e le evoluzioni degli attacchi dei protagonisti ogni scontro viene impreziosito dalle varie special, che riprenderanno diversi elementi coreografici  e musicali dalle performance Live o dalle trasmissioni a cui sono ispirate.
Contrariamente alle ultime produzioni Nintendo, TMS#FE arriva da noi privo di qualsiasi adattamento in lingua italiana. I testi presenti sono in inglese, mentre il doppiaggio è disponibile solamente quello originale giapponese, soluzione ottimale data la natura del titolo.
Chiudiamo con un appunto sulle censure. TMS#FE è l’ultimo di una serie di titoli passato sotto la mannaia della censura di casa Nintendo, trattamento a quanto pare necessario per rendere disponibile il gioco da noi. Rispetto a Fire Emblem Fates o Bravely Second, i tagli e gli aggiustamenti effettuati non rappresentano un ostacolo alla fruizione. Troviamo qualche cambio nei vestiti delle protagoniste, volti a coprire qualche centimetro di pelle in vista o qualche “inopportuno” upskirt, o ancora revisioni all’età di alcuni personaggi per rendere meno equivoche certe situazioni. Nulla che un innalzamento del Pegi non potesse risolvere lasciando intatta l’opera originale.

1 2
Verdetto
8.5 / 10
Da grande voglio fare la velina
Commento
Tokyo Mirage Sessions #FE è un ottimo rappresentate del genere ruolistico giapponse, che dopo anni dall'annuncio originale trova la strada verso l'occidente, per deliziarci con il suo gameplay e la sua ispirazione al mondo dell'intrattenimento nipponico. Chi si aspettava un Persona 4 - Parte 2 forse rimarrà in parte deluso, ma Tokyo Mirage Sessions #FE è un titolo che riesce a splendere di luce propria e a percorrere la sua strada contando sulle sue forze e pescando meno di quanto preventivato dalle due serie alle quali si ispira. C'è qualche scivolone sulla trama principale, godibile ma poco sviluppata per quello che riguarda i suoi protagonisti, ai quali però vengono riservate delle missioni secondare che salvano la situazione, a patto di dedicargli la dovuta attenzione. Per il resto siamo di fronte ad un JRPG che fa del suo essere giapponese il proprio cavallo di battaglia, con un gameplay dalle basi classiche ma che nel corso del gioco si sviluppa con interessanti meccaniche moderne, che garantiranno la gioia di tutti quelli che decideranno di affrontare questa avventura proposta dal duo Atlus/Intelligent System.
Pro e Contro
Artisticamente valido su tutti i fronti
Gameplay e sistema di combattimento appagante
Le missioni secondarie salvano la storyline...

x ...che rischia di apparire piatta e poco sviluppata
x Protagonisti poco caratterizzati
x Impossibile sfruttare l'Off-TV Play

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