Recensione Titanfall 2

Il primo Titanfall è stato uno dei titoli di inizio generazione ad aver dato una scossa al genere degli FPS, non tanto con un prodotto rivoluzionario, ma introducendo tutta una serie di idee e una filosofia di gioco in grado di riaccendere nei giocatori la voglia di qualcosa di nuovo. Dopo la fine dell’esclusività console ad appannaggio di Microsoft e la richiesta a gran voce di una modalità Single Player assente in questa prima uscita, è arrivato il momento della prova del nove con l’atteso secondo capitolo di Titanfall, arrivato su PlayStation 4, Xbox One e PC lo scorso 28 Ottobre.

Versione Testata: Xbox One

 


Per approfondire:
Titanfall
 

Davide e Golia
Respawn Entertainment si è messa al lavoro per  per realizzare una storia degna di questo nome
Uno dei punti deboli di Titanfall, spesso oggetto di critiche da parte dei giocatori, è stata l’assenza di una vera e propria modalità Single Player, sulla falsariga dei colleghi più “blasonati” come Call of Duty e Battlefield, sostituita al tempo con una campagna multigiocatore piuttosto anonima e scialba che non riuscì in alcun modo a compensare questa mancanza. Consci della situazione Respawn Entertainment si è rimboccata su le maniche e si è messa al lavoro per questo Titanfall 2 per realizzare una storia degna di questo nome che riuscisse a completare l’offerta e competere ad armi pari con l’agguerrita concorrenza.

In Titanfall 2 vestiremo i panni di un giovane soldato della Milizia, Jack Cooper, che in uno dei tanti scontri contro le truppe rivali dell‘IMC, si troverà costretto a diventare un pilota di Titan dopo la morte del suo mentore, il capitano Lastimosa, cercando di dare una svolta all’imminente conflitto fra i due eserciti. La storia di Titanfall 2 si svolge in un universo narrativo che nel primo capitolo veniva solamente accennato e che qua, riesce finalmente a trovare una sua identità e una collocazione ben definita. Fin dai primi livelli (che svolgono la classica funzione di tutorial) però è chiara una cosa: la mancanza di originalità. Titanfall 2 ci mette al comando di un “one man army” che dovrà affrontare senza paura l’intero esercito dell’IMC, sia da solo che al fianco del fido BT-7274, un nuovo e fiammante Titan di classe Vanguard. Un iter narrativo ormai abusato in questo genere di produzioni e che si concentra esclusivamente sul suo protagonista e sulla sua missione.

Dove però Titanfall 2 riesce a fare la differenza è nella varietà di situazioni che andremo a vivere e nel loro sviluppo, focalizzandosi anche sul rapporto fra Jack e BT-7274 e analizzandone diversi aspetti (soprattutto una inaspettata vena comica). Nelle poche ore che servono a completare il gioco, 5/6 a seconda delle abilità del giocatore e della difficoltà scelta, i ritmi dell’avventura saranno ben sostenuti, e verremo “sballottati” da uno scontro all’altro senza sosta e senza momenti di stanca. La parte difficile di Titanfall 2 era nel saper dosare in maniera equilibrata i vari passaggi, dalle fasi dedicate al solo pilota a quelle a bordo del Titano, o comunque in sua compagnia. Ed ecco che l’avventura mostra diverse sfaccettature espandendo le etichette che lo vedono un semplice sparatutto in prima persona per concedersi divagazioni fortemente platform, nel quale le nostre abilità di salto verranno messe alla prova, alla stregua di uno dei migliori capitoli di Super Mario, qua in salsa FPS.

Questi saranno forse i momenti più ispirati del gioco e pienamente riusciti, anche per merito di un level design ben studiato e mai fine a se stesso. Le corse sul muro, i doppi salti e le acrobazie precise al millimetro che avevamo imparato ad eseguire nel multiplayer nel precedente capitolo qua acquistano una connotazione ancora più complessa. Basti pensare ad uno dei primi livelli, ambientato all’interno di una catena di montaggio dove le piattaforme saranno in continuo movimento e noi con loro, cercando di non essere uccisi dai nemici o finire schiacciati dalle strutture, creando un dinamismo nell’azione più unico che raro. Ma questo è solo uno dei tanti esempi che si possono fare e che denotato uno studio più che meticoloso di ogni singolo elemento del gioco. Più avanti nell’avventura ci troveremo a che fare con dei “salti temporali” che alterneranno due diverse timeline obbligando a passare da una all’altra sia durante i combattimenti che per avanzare nel livello, con effetti visivi efficaci e un’atmosfera che ci ha riportato con la memoria al “recente” Quantum Break.

Titans will rise
 

I Boss non riescono ad emergere come sperato
Nonostante la svolta platform il combattimento rappresenta l’attività primaria, ed ecco che qua potremo utilizzare le doti atletiche del pilota a nostro vantaggio, per eliminare i nemici usando un po’ di strategia al posto del classico ma sempre efficace “dritto per dritto”. Ad aggiungere un pizzico di brio agli scontri troviamo il Titan, che potrà essere pilotato per sfruttare a pieno tutta la sua potenza di fuoco data dal ricco arsenale, che sarà possibile recuperare ed equipaggiare nel corso della campagna. Anche il Titano avrà i suoi momenti da protagonista, con alcune battaglie campali dal forte impatto scenico e ben costruite, capaci di restituire al giocatore la sensazione di potenza che si potrebbe provare a pilotare un gigante d’acciaio.
Titanfall 2 ci mette di fronte anche a dei “temibili” Boss dell’IMC che tenteranno in tutti i modi di ostacolarci e fermare la nostra avanzata rambesca. Purtroppo però, quello che sulla carta sembra funzionare alla perfezione a conti fatti risulta uno dei punti più deboli dell’intera produzione, vuoi per la mancanza di mordente di questi personaggi o la loro scarsa caratterizzazione, o per la troppa semplicità con la quale è possibile portare a termine li scontri, fatto sta che difficilmente riusciranno ad impressionarvi e a lasciare il segno.

 

E una volta conclusa la campagna single player il gioco si apre per accogliervi nel comparto multigiocatore, che si riconferma la modalità principale di Titanfall. C’è subito da aprire una parentesi per quanto riguarda l’online e le modifiche apportate in questo sequel. Respawn Entertainment si è concentrata sul migliorare ogni singolo aspetto del gioco, puntando su un maggior bilanciamento delle dinamiche, siano queste legate al gunplay o ai vari elementi della crescita e sviluppo dei personaggi, per offrire un gameplay quanto più ricco e godibile rispetto al passato. La base di partenza ovviamente è rimasta la stessa, un titolo frenetico e altamente divertente da giocare, ma i cambiamenti effettuati sono mirati a rendere l’esperienza globale ancora più appagante. Ad esempio è stato rivisto il cooldown dei Titan, adesso legati maggiormente a doppio filo con le uccisioni, rendendo la chiamata dei robottoni più lenta e diluita nel corso della partita. Ora la crescita dei personaggi è più incentrata sullo sblocco di perk e abilità, con un’ampia scelta fra equipaggiamenti e skill, più o meno passive, da utilizzare nel corso dei nostri match. Questo makeover si è rivelato funzionale ma al tempo stesso necessario per rendere il gioco accessibile a tutti, data l’assenza di modalità classificate dedicate e quindi una convivenza forzata fra giocatori più o meno “skillati”.

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