Recensione The Legend of Zelda: Tri Force Heroes

Dopo averci piacevolmente soddisfatto a pochi giorni dall’annuncio durante l’evento Post E3 di Nintendo quest’estate, The Legend of Zelda: Tri Force Heroes arriva nei negozi fisici e digitali lo scorso 23 Ottobre, portando con se una trama più leggera e scanzonata e invitando il singolo giocatore a trovare altri due amici per affrontare l’avventura.
Non è la prima volta che un capitolo di The Legend of Zelda vede protagonista delle proprie meccaniche il multiplayer a più giocatori: nel 2004, forte del successo di The Wind Waker, Link si divise in quattro copie per fronteggiare il temibile Vaati; Four Swords Adventure ai tempi, introdusse per la prima volta uno schermo condiviso tra più giocatori in locale, regalando una delle esperienze più divertenti di sempre all’interno del panorama della serie. Il titolo venne riproposto, ancora una volta senza modalità online ma totalmente gratuito, in occasione del venticinquesimo anniversario della serie, portando su un 3DS ancora povero di titoli, tanto sano divertimento in locale.Tri Force Heroes cerca di eguagliare e migliorare quel che fece Four Swords, ci sarà riuscito?

Tre eroi e una calzamaglia
Tutte le vicende di Tri Force Heroes non si svolgono a Hyrule, ma a Hytopia, terra apparentemente pacifica in cui gli abitanti hanno solo una ragione di vita: vestirsi bene. Quando una malvagia strega lancia un maleficio sulla principessa, intrappolandola in una terribile e fuori moda calzamaglia, il Re decide di cercare tre candidati eroi in grado di sgominare i mostri della fattucchiera e riportare la pace nel regno (e ovviamente annullare il sortilegio).

la trama di Tri Force Heroes è molto più leggera rispetto ai classici canoni della serie
Gli eroi devono rispecchiare tre caratteristiche precise: avere orecchie a punta, i capelli con la riga di lato e delle folte basette, così come narrano le antiche leggende. Ovviamente uno dei tre candidati non può che essere il giocatore che, una volta entrato nel castello scoprirà tutte le gioie e i dolori del regno di Hytopia.
Come anticipato in apertura, la trama di Tri Force Heroes è molto più leggera rispetto ai classici canoni della serie, non ci sono principesse rapite o distopici maiali decisi a regnare sul mondo ma solamente una strega invidiosa e gente forse un po’ troppo dipendente da pizzi e tessuti. I toni vivaci rendono così ogni dialogo una battuta e una frecciata alla saga stessa, con un’ironia che avvolge tutto il regno di Hytopia e di conseguenza i giocatori che andranno ad affrontarne le prove.

Tu dai una mano a me…
Tri Force Heroes si compone di otto mondi con quattro livelli ciascuno, e una volta battuto il Guardiano di ogni luogo, verranno rese disponibili tre varianti per ogni livello,CTRP_EA3_iconA01_5_R_ad per un totale di 128 sfide da affrontare. In queste richieste extra dovremo ad esempio completare la zona
entro il limite di tempo, di affrontarla con pochi cuori oppure al buio e così via, mettendo veramente alla prova più della versione base la co-operazione tra giocatori.
Perchè a differenza di Four Swords Adventure, dove vi erano barre di vita diverse per ogni eroe, in Tri Force Heroes è tutto condiviso dai cuori alle rupie, se un giocatore riceve danno, metterà in difficoltà anche gli altri, evitando così il puro egoismo che trasudava il gioco Game Cube. Le uniche eccezioni saranno la barra della magia (per utilizzare gli oggetti trovati in ogni livello, da bombe a boomerang) e la ricompensa finale: tre scrigni a sorpresa che daranno due materiali “Comuni” e uno più “Raro” (di cui parleremo tra un po’).  La dinamica principale del gameplay di Tri Force Heroes che lo differenzia dai capitoli classici della serie, e di cui vi parlammo già a Luglio, vede i tre eroi salire l’uno sulle spalle dell’altro nel Totem Time: una volta conquistata questa forma (basta premere A vicino ad un altro giocatore) il movimento saràgestito dall’eroe con i piedi per terra, mentre quello in cima potrà utilizzare il proprio oggetto (e la spada) per sconfiggere i nemici o attivare interruttori.
Tri Force Heroes fa del Totem la sua raison d’être, offrendo enigmi e soprattutto Boss da affrontare sfruttandolo al meglio, che sia su uno o due eroi contemporaneamente.

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Da solo con Fantozzcci
Durante una recente intervista, Aonuma e Shikata hanno rivelato che inizialmente il single-player di Tri Force Heroes non era previsto, e che è stato aggiunto in seguito per permettere 3DS_Zelda_Triforce_S_SinglePlayer_IT_2015_0907_1238_0anche a coloro senza una connessione internet o amici in possesso di 3DS di poter usufruire del titolo. Nel caso doveste decidere di affrontare il gioco in solitaria, vi sono delle sostanziali differenze da evidenziare. Il vostro Eroe sarà da solo (ovviamente) ma avrà al proprio fianco due Fantocci senza anima, di cui, grazie ad un incantesimo, potrà prendere liberamente possesso toccando la relativa icona sul touch screen. I fantocci non subiranno danni tranne in caso di caduta, e avrete logicamente una singola barra di magia. Potrete muovere sempre e comunque solamente un eroe per volta, tranne quando utilizzerete il totem, in cui oltre a decidere la direzione da intraprendere, potrete anche utilizzare le armi. Purtroppo questa scelta di compagni inanimati rende praticamente una sfida di pazienza tutti gli enigmi a tempo basati sulla co-operazione di due o tre giocatori, inoltre se doveste rimanere bloccati  in una delle varie schermate del livello, potrete perfino sacrificare una fatina (che rappresentano i tentativi possibili prima del Game Over) per saltare la zona e  andare nella successiva (perdendo anche parte della ricompensa e uno dei tre possibili materiali), snaturando non solo lo spirito della serie e la difficoltà ma perfino il concept del titolo, rendendo il Single Player un mero accessorio al molto più divertente e riuscito comparto multigiocatore.

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