The Banner Saga è uno di quei titoli che gli amanti degli strategici già conoscono e hanno giocato milioni di volte.
Questo grazie a
Stoic Studio, composto da ex membri di
Bioware, che ha creduto così tanto nel suo progetto da volerlo mostrare a tutti i tipi di videogiocatori. Infatti nel corso degli ultimi 4 anni, la prima versione uscì il
14 Gennaio del
2014, The Banner Saga è arrivato praticamente ovunque:
PC,
Playstation 4, Xbox One e addirittura dispositivi
mobile. Per questo motivo nessuno si è meravigliato lo scorso
20 marzo, quando durante un
Nintendo Direct la compagnia ha annunciato il porting su
Nintendo Switch dell’intera serie. Il primo capitolo è disponibile dallo scorso
17 Maggio al prezzo di
19.99€ e noi siamo qui, pronti, a raccontarvi come si comportano Rook e compagni nella nostra recensione.
Di scelte e di morte l’uomo si nutre
Per quanto riguarda la trama di The Banner Saga abbiamo detto tutto il possibile nelle nostre precedenti recensioni. Infatti nella versione
Nintendo Switch non avremo cambiamenti sotto questo punto di vista e la storia di Rook e della sua carovana è stata mantenuta intatta in tutta la sua feroce bellezza. Non mancheranno grandi combattimenti, anche di questo abbiamo parlato specificatamente in passato, e scelte che determineranno il futuro di un insieme di uomini e Varl alla ricerca della pace. Queste scelte porteranno ad aumentare, o drasticamente diminuire, il nostro gruppo, eliminare un personaggio importante oppure mettere a repentaglio l’intera missione perdendo tutte le nostre scorte.
Il mondo è malvagio, ma quello di The Banner Saga lo è molto di più.
Meno male che Switch c’è
Il sistema di combattimento, uno strategico a turni, è molto più funzionale in un ambiente come quello PC, dove la scelta fatta viene fatta col mouse più facilmente. Per farlo funzionare con la stessa precisione Stoic ha deciso di lavorare sfruttando le caratteristiche che la console ibrida Nintendo possiede
dando la possibilità ai giocatori di utilizzare ben due sistemi per controllare i propri personaggi: i
joy-con, ed eventuale pad pro, e lo
schermo touch del tablet, ovviamente utilizzabile solamente in modalità portatile. Utilizzando quest’ultimo avremo la possibilità di comandare in maniera più semplice, e diretta, le nostre unità consentendo al giocatore di essere il più preciso possibile. Al contrario utilizzando i joy-con o il pad pro saremo molto più inclini all’errore, vista
l’assenza della doppia conferma in questa configurazione. Ci è capitato spesso durante la nostra run di sbagliare a muovere unità a causa di questo “piccolo” problema che speriamo possa essere sistemato all’uscita del secondo capitolo.
Ottima, invece, la resa grafica del porting sia in modalità docked che in portabilità. Questo è aiutato, di certo, da
un 2D praticamente perfetto che Stoic ha utilizzato per rendere al massimo il mondo di Banner Saga. Durante le circa 10 ore necessarie per portare a termine il titolo non abbiamo riscontrato nessun problema di frame rate, anzi, si è comportato in maniera egregia anche con molti effetti grafici a schermo. Nonostante il gioco sia ottimo in entrambe le modalità non possiamo che elogiare una delle caratteristiche di Switch, la portabilità, che con The Banner Saga raggiunge il suo apice permettendoci di fare anche sessioni prolungate con la possibilità di continuare i lunghi, forse a volte anche troppo, combattimenti anche uscendo di casa in tutta tranquillità. Come per i porting su PlayStation 4 ed Xbox One, Stoic ha deciso di tradurre The Banner Saga anche nella nostra lingua dando la possibilità anche ai fan che non capiscono l’inglese di poter godere di descrizioni e dialoghi in italiano.
Verdetto
8 / 10
The Banner Saga è Game of Thrones con meno tette
Commento
Pro e Contro
✓ La storia non potrà fare a meno di appassionarvi
✓ Graficamente e tecnicamente perfetto
✓ Gameplay portato in maniera ottima su Switch...
x ... anche se la mancanza del double confirm in modalità joy-con pesa
#LiveTheRebellion