Recensione The Banner Saga (PS4 & Xbox One)

Il 14 Gennaio 2014 Stoic Studio, composta allora da tre ex-membri Bioware, pubblicava su Steam The Banner Saga, strategico a turni  ambientato in un mondo vichingo, in cui le scelte del giocatore avevano conseguenze più o meno gravi sul proseguimento della trama. A esattamente due anni di distanza (12 Gennaio 2016) mentre si aspetta ancora l’annuncio della data del secondo capitolo, The Banner Saga approda su PlayStation 4 e Xbox One, ad un prezzo di partenza di 19,99 € e finalmente in italiano.

Versione Testata: PlayStation 4

Avendo analizzato io stesso la versione PC due anni fa, in questa recensione  mi concentrerò soprattutto sulle differenze nel porting console. Per ogni dettaglio mancante (parte gestionale, scelte di trama) potete leggere l’articolo del 2014.
Le scelte del guerriero
Della trama di The Banner Saga ne abbiamo ampliamente parlato in sede di recensione della versione  PC, e come  logico che sia, non sono stati apportati cambiamenti alla storia di Rook, che si svolgerà nuovamente in circa dieci ore divise in sette capitoli uno più toccante dell’altro. Ogni scelta compiuta dal giocatore nei numerosi dialoghi a risposta multipla, porterà ad una conseguenza più o meno grave sul mondo di gioco e  sullo sviluppo della trama: dal calo o aumento del morale della propria carovana, fino alla morte di determinati personaggi, ogni passo nel mondo forgiato da Stoic è pericoloso e ricco di insidie.

La scacchiera su console
Su PC, il gameplay di The Banner Saga era completamente dedicato al mouse, utilizzando un sistema di punta-clicca tipico dei giochi strategici a scacchiera. Logicamente, mancando la periferica su console, Stoic ha implementato l’utilizzo delle levette analogiche per muoversi sulla mappa e  delle frecce direzionali per cambiare soldato nel corso del combattimento. Una volta fatta l’abitudine al nuovo sistema di controllo (rischiando di sbagliare bersaglio confondendo frecce e direzioni), le battaglie si susseguiranno con difficoltà crescente, spingendo il giocatore ad imparare dai propri errori ed il più delle volte a cercare di resistere  il più possibile alla furia nemica. Purtroppo i comandi per console non sono intuitivi e rapidi come quelli tramite mouse, rendendo soprattutto le prime ore di gioco molto tediose.

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Il vichingo parla la mia lingua
Il comparto grafico di The Banner Saga, offre tutt’oggi, uno dei migliori 2D degli ultimi anni, con personaggi disegnati a mano e paesaggi veramente mozzafiato. Anche il doppiaggio resta immutato, così come l’accattivante colonna sonora. La vera e propria novità di quest’edizione è la traduzione completa in italiano, unica novità oltre al sistema di controllo rispetto alla versione PC di due anni fa. The Banner Saga è completamente tradotto nella nostra lingua senza apparentemente alcun errore, rendendo il titolo veramente adatto ad ogni tipo di giocatore. Un lavoro certosino che, oltre ai dialoghi, riguarda anche tutte le descrizioni delle mappe e degli eventi.

Verdetto
8.5 / 10
Ho fatto un funerale vichingo al FritzboX
Commento
A coloro che non hanno avuto modo di giocare The Banner Saga su PC, non possiamo far altro che consigliare vivamente il titolo di Stoic Studios, che mischia un gameplay strategico a dialoghi a scelta multipla capaci di cambiare più o meno gravemente il corso degli eventi. Per quelli che invece hanno già affrontato le avventure di Rook due anni fa, il prezzo di lancio di questo porting potrebbe risultare fin troppo alto, soprattutto per l'assenza di qualsiasi extra se non la lingua italiana.
Pro e Contro
Forte impatto visivo
Musiche coinvolgenti
Difficoltà crescente e ben calibrata
Completamente tradotto in italiano

x Nessun extra rispetto alla versione PC

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