Recensione Talent Not Included

Il mercato indipendente è sempre aperto all’originalità e a sviluppatori in grado di proporre nuove, sfavillanti idee. Chi pensa che i vari generi videoludici abbiano già dato tutto quello che potevano, indubbiamente, si sbaglia di grosso: come insegna il principio che sta alla base stessa dell’Arte, può esistere sempre un modo nuovo per rappresentare un’idea o un concetto. E se è vero che la creatività non è una dote che possiedono tutti, questo non sembra essere il caso di Frima Studio, responsabili dello strambo ed eccentrico Talent Not Included ora disponibile per PCMac.

Sebbene sia all’apparenza un semplice action-platformer, il concept che sta alla base del gioco stesso è ben più originale di quanto si possa pensare, a riprova del fatto che il mercato indie è tutt’altro che traboccante di produzioni di bassa qualità.

 

 

Talent Not Included non è certo privo di difetti, ma gli sviluppatori hanno puntato fortemente sull’umorismo e su una grande leggerezza di fondo per accompagnare il giocatore attraverso la sua avventura; e senza dimenticare di incorniciare il tutto in un contesto tanto assurdo quanto curioso.

 

Versione testata: PC

 

“Si prega di spegnere il cellulare”
 

Talent Not Included narra le vicende di tre attori disposti a tutto
Dopo i consueti loghi iniziali, Frima Studio mette il giocatore davanti alla semplice e asettica copertina di quella che sembra essere una sceneggiatura a tutti gli effetti. Pochi secondi, e chi gioca scoprirà che la voce narrante sta effettivamente leggendo lo script di un’opera teatrale, ed è già possibile intuire che il giocatore sarà il protagonista assoluto dello spettacolo. Ambientato nella terra di “Non-Così-Tanto-Lontano”, Talent Not Included narra le vicende di tre attori disposti a tutto pur di recitare nella performance della loro vita. Non passerà troppo tempo prima che il giocatore si renda conto che quel “tutto” comprende anche terribili macchine mortali, lame rotanti, nemici meccanici e il villain più temibile di tutti: la folla.

 

 

Talent Not Included

 

Il giocatore si muoverà su un palcoscenico in continua evoluzione
Chi impugna il controller (periferica estremamente consigliata per un titolo del genere) potrà gradualmente scegliere di giocare nei panni del forte Cavaliere, dell’agile Ladra o del rapido Mago (chiamato Gundalf, ovviamente), affrontando di volta in volta livelli sempre più complessi fino a sconfiggere i tre diversi boss di fine atto. Appena giunti sul palco, gli occhi del giocatore saranno colpiti da una tavolozza di colori incredibilmente vivi, sparsi per un motore grafico estremamente leggero e adattabile a un buon numero di macchine di fascia media. Ciò che colpisce maggiormente, tuttavia, è forse il palcoscenico stesso che farà da cornice a tutte le (dis)avventure dei nostri eroi, e che sarà anche un importante cardine (in tutti i sensi) della formula di gameplay: il giocatore si muoverà su uno spazio composto da sette rulli rotanti, i quali faranno sparire e apparire di volta in volta gli elementi dello scenario e i piccoli percorsi da affrontare nel corso dei livelli. L’intera esperienza, poi, sarà “osservata” da lontano e frontalmente rispetto al palco, come se il giocatore fosse parte dello stesso pubblico in sala.

Il risultato è un gioco composto da 45 livelli più uno (il boss finale) in cui sostanzialmente chi gioca sarà chiamato a muoversi sempre in uno stesso spazio in continua evoluzione. E questo, come vedremo a breve, non è necessariamente un male.

 

La critica teatrale è una brutta bestia
Talent Not Included mette alla prova i riflessi
Come accade spesso in questi casi, i primi livelli di Talent Not Included (nei panni del Cavaliere) saranno più una forma di assestamento che una sfida vera e propria, ma appariranno già in grado di mostrare tutto il potenziale del gioco nella sua essenza più pura. L’utilizzo dei rulli rotanti da parte degli sviluppatori, infatti, obbliga il giocatore a stare sempre vigile e sull’attenti, adoperando la propria prontezza di riflessi e mettendo alla prova le sue capacità di adattamento. I livelli non saranno, però, a generazione procedurale; ciò significa che, dopo uno o due tentativi (molto pochi rispetto alla media di sconfitte prevista), sarà già possibile ricordare le parti più ostiche di uno stage senza troppa difficoltà, permettendo di fatto di affrontarle al meglio delle nostre capacità.

 

Talent Not Included

 

Talent Not Included sarà diviso in tre atti, proprio come un’opera teatrale; il boss di ciascun atto apparirà ogni cinque livelli, e potrà essere sconfitto definitivamente solo dopo essere stato affrontato tre volte. Più che i veri e propri scontri coi boss, tuttavia, la vera difficoltà è giungere fino alla fine con i nervi ancora intatti: man mano che si prosegue nel gioco, infatti, le ambientazioni che andranno a costruirsi intorno al giocatore si faranno sempre più complesse, e richiederanno una prontezza sempre maggiore per essere superate illesi. Posto che riusciate a sopravvivere, ogni singolo livello si completa in una media di tre / cinque minuti dall’inizio; l’assenza di checkpoint, tuttavia, vi costringerà a ripetere i livelli per intero ogni singola volta che fallirete, dilatando di fatto i tempi e andando a incidere fortemente (in positivo) sulla longevità.

Se, da un lato, ciò si traduce in un senso di sfida costante e crescente, è altrettanto vero che ci sono stati alcuni casi in cui l’unico istinto era di lanciare il controller verso lo schermo. Il level-design di ogni singolo atto risulta sempre spettacolare da vedere e da giocare, ma non di rado ci siamo imbattuti in livelli talmente ostici da richiedere una vera e propria fuga dal gioco per calmare i nervi (l’immagine sottostante può essere un chiaro esempio di questo problema).

 

Talent Not Included

 

Un gameplay sempre vario e dinamico
Per fortuna, l’incredibile varietà degli stage si traduce anche in un’occasionale “rivoluzione” della formula di gameplay e della struttura dei livelli stessi: ogni personaggio avrà le sue caratteristiche personali, dalla resistenza (Cavaliere) all’agilità/invulnerabilità durante le schivate (Ladra) al “teletrasporto” per schivare fisicamente gli ostacoli (Mago), e le varie sezioni del teatro si costruiranno di conseguenza per adattarsi alle loro capacità. In tutti e tre i casi, comunque, la rapidità e la prontezza di riflessi saranno sempre fondamentali per risolvere qualunque situazione, portando a casa il livello con il maggior numero di punti possibile.

 

Faccia di bronzo
Sì, perché l’intero gioco si basa su una formula di gameplay fortemente arcade, che richiede al giocatore di ottenere un certo quantitativo di punti per ricevere la “Maschera d’Oro” alla fine di ogni livello. Sarà ovviamente possibile (per quanto improbabile) completare tutti e tre gli atti senza aver ricevuto una singola Maschera d’Argento, ma il gioco spinge implicitamente a completare i livelli nel più breve tempo possibile e raccogliendo tutte le caramelle che appaiono a schermo, magari facendo uso dei moltiplicatori per raggiungere un punteggio più alto.

 

Talent Not Included

 

Ciò, purtroppo, non sarà sempre semplice come potrebbe apparire nel corso dei primi livelli: oltre alla già citata complessità degli scenari (a volte a dir poco eccessiva) che azzererà i nostri moltiplicatori ogni volta che verremo colpiti, sembra che il sistema di controlli si rifiuti occasionalmente di obbedire ai comandi ricevuti, e le hitbox dei personaggi stessi risultano eccessivamente intolleranti per un gioco così caotico.

 

Due per la prima di stasera, per favore!
Un action-platform più complesso di quanto non appaia
Nonostante questi problemi, Talent Not Included è sicuramente un piccolo gioiello partorito dalla mente di un gruppo di sviluppatori incredibilmente visionari. L’utilizzo dei sette rulli, l’umorismo carico di citazioni alla cultura pop, i personaggi caricaturali e persino il concept che muove la storia intera vanno a incastrarsi in un contesto che funziona e riesce a intrattenere il giocatore fino alla fine, nonostante sia anche in grado di irritarlo molto spesso.

Meglio mettere le cose in chiaro, a questo punto: Talent Not Included è un action-platform arcade più complesso di quanto non possa sembrare, e l’assenza di checkpoint non spinge certo il giocatore occasionale ad arrivare fino alla fine, ripetendo ogni singolo livello fino alla vittoria. Per quanto non sia un capolavoro, il titolo di Frima Studio è però in grado di intrattenere più che discretamente, sia con il suo umorismo che con la sua formula di gameplay dinamica e particolarmente originale. Il consiglio, dunque, è di dare agli sviluppatori una chance; è più probabile che rimaniate particolarmente sorpresi, alla fine, piuttosto che delusi.

 

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Verdetto
7.5 / 10
Con una spada così lunga, la recitazione è secondaria
Commento
Talent Not Included è un titolo tecnicamente ben riuscito, con un comparto artistico impeccabile e un'ottima idea di fondo. I pochi (ma consistenti) problemi del titolo, però, sorgono proprio quando si decide di impugnare il controller: per quanto la formula di gameplay sia incredibilmente differenziata nel corso dei 45 livelli – e per quanto il giocatore sia continuamente spronato a completare tutto al 100% –, l'eccessiva complessità di alcuni livelli e la totale assenza di checkpoint rischiano di compromettere l'esperienza di gioco per un gran numero di utenti occasionali. Gli amanti della sfida, tuttavia, troveranno pane per i loro denti, nell'ultima fatica di Frima Studio, con una difficoltà sempre crescente e una complessità strutturale dei livelli in grado di lasciare senza fiato, pompando adrenalina nelle vene nei momenti più concitati.
Pro e Contro
Motore grafico piacevole da vedere
Gameplay dinamico e veloce
Tasso di sfida elevato

x Fin troppo frustrante in alcuni casi
x Controlli leggermente imprecisi
x Assenza di checkpoint

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