Lara Croft è pronta a tornare, nel tentativo di riconquistarsi il podio dopo la “dipartita” di Nathan Drake!
Dopo le ultime gesta di Lara e la conclusione di Uncharted 4 (e relativa espansione), l’utenza videoludica si è vista privata del più grande esponente del genere action/adventure, trovandosi costretta a cercare nuovi titoli capaci di trasmettere le medesime emozioni.

Questo, ovviamente, fino all’annuncio di Shadow of the Tomb Raider!

Annunciato ufficialmente il 27 aprile, la nuova avventura di Lara Croft è passata dalle mani di Crystal Dynamics a quelle di Eidos Montreal, con l’incarico di porre fine alla trilogia sulle origini della celebre archeologa. Pronta ad affrontare nuovamente l’organizzazione nota come Trinità, la nostra Lara si troverà costretta a vagare per la giungla del Perù, nel tentativo di porre rimedio a un’imminente catastrofe globale.Shadow of the Tomb Raider è già disponibile in formato fisico e digitale al prezzo lancio di 69.98€ per PlayStation 4, Xbox One e Pc. Raccogliete il vostro arco, preparate le piccozze e addentratevi con noi nella foresta, alla ricerca di civiltà sconosciute e pericolosi manufatti.

Shadow of the Tomb Raider riporta in scena il personaggio di Lara Croft, ma non come ci aspettavamo!

Versione testata: PlayStation 4 Pro

Solo l’ombra della vera Tomb Raider?
Come al solito, cominciamo la nostra recensione con un’analisi del comparto narrativo. A differenza di Rise of the Tomb Raider, questa volta ci duole però ammettere di essere davvero poco soddisfatti dello sviluppo di trama e della crescita psicologica della nostra Miss Croft.

 

Ma partiamo dal principio.

 

Una storia interessante, ma dal ritmo completamente sbagliato
In seguito agli eventi dei precedenti capitoli, troviamo Lara alla ricerca di un misterioso pugnale che, secondo la leggenda, potrebbe donare poteri divini a chi riuscisse ad entrarne in possesso. Per evitare che la Trinità ci metta sopra le mani, la nostra eroina decide di rimuoverlo dal tempio dove era custodito e di portarlo lontano dalla terribile organizzazione. Le cose, ovviamente, non andranno come previsto. Le azioni di Lara, oltre a permettere al villain di turno di recuperare la terribile arma, innescheranno una serie di cataclismi pronti a devastare il mondo intero. Costretta a porre rimedio ai propri errori, Lara si troverà invischiata in una storica guerra tra alcune misteriose civiltà del Perù e dovrà ricorrere a tutte le proprie abilità per impedire che la razza umana venga cancellata dalla faccia della Terra.

 

Cosa, quindi, non funziona in questo terzo capitolo di Tomb Raider?

 

Ci aspettavamo qualcosa di più dal capitolo conclusivo di questa trilogia
Nonostante un susseguirsi degli eventi troppo sbrigativo, il primo atto di Shadow of the Tomb Raider è riuscito a convincerci, presentandoci una Lara più matura e in continua evoluzione. Peccato, però, che segua un lungo intermezzo ambientato nella giungla del Perù dove non solo la nostra eroina smette di essere caratterizzata, ma dove il giocatore si trova proiettato all’interno di una guerra civile della quale non gliene potrebbe importare di meno. Persino lo sviluppo del villain, costretto ad incastrarsi con la trama di fondo, risulta forzato e davvero poco carismatico, ben lontano anche da quanto visto nei due precedenti capitoli della serie.

 

I personaggi di contorno, durante questo secondo atto, risultano paradossalmente più interessanti di Lara.

 

La nostra protagonista, infatti, nel giro di qualche missione si troverà a rimbalzare da una parte all’altra della mappa per svolgere azioni banali e decisamente poco accattivanti. Discorso diverso, fortunatamente, per la terza e ultima parte, dove il titolo torna a focalizzarsi sulla protagonista che dona il nome alla produzione e che, nonostante qualche scivolone sulle sequenze finali, è riuscito ad emozionarci. Non tutta la storia è da buttare, dunque, ma ci sembrava giusto aspettarci qualcosa di più dal capitolo conclusivo di questa trilogia. Buona la longevità che, con una quindicina di ore per la campagna principale, si attesta sulla media per questo tipo di produzione, seppur facendo un passo indietro rispetto al precedente capitolo del brand.

Level design, mon amour!
Il level design è tanto curato nella realizzazione quanto bello da giocare
Nella speranza che non vi siate spaventati troppo per il nostro parere riguardo il comparto narrativo, siamo pronti a parlare della parte migliore di Shadow of the Tomb Raider: il gameplay. Le meccaniche, per quanto riciclate dai precedenti capitoli, funzionano ancora alla grande e sono state migliorate grazie a piccole (ma sostanziali) aggiunte, capaci di rendere il titolo Eidos Monstreal una vera perla. Diciamolo subito: il level design è tanto curato nella realizzazione quanto bello da giocare. Nonostante una ripetitività di fondo data da ambientazioni spesso uguali tra loro, le location di questa nuova avventura di Lara Croft sono curate in maniera a dir poco maniacale. La verticalità con la quale sono costruiti gli enigmi ambientali e le numerose sessioni platform è qualcosa che non si era mai visto in questa tipologia videoludica e ammettiamo di esserne rimasti completamente affascinati.

 

E le novità di questo capitolo?

 

Le nuove abilità legate al rampino e l’introduzione delle sessioni subacquee vanno ad enfatizzare proprio questa caratteristica e obbligando il giocatore a pensare sempre a come muoversi per raggiungere l’obiettivo. Ogni azione svolta da Lara, inoltre, le permetterà di guadagnare dei punti da spendere all’interno di tre alberi delle abilità, in modo da specializzarsi come Guerriera, Esploratrice o Saccheggiatrice. Nulla di troppo complesso e/o macchinoso, ma sicuramente mai banale e capace di donare alla produzione quel qualcosa in più che sicuramente i giocatori apprezzeranno.

 

Proprio riguardo la complessità di gioco, inoltre, ci sentiamo fare nuovamente i complimenti al team di sviluppo.

 

I ragazzi di Eidos Monstral, infatti, non solo ha inserito quattro diversi livelli di difficoltà, ma sono anche riusciti a renderli personalizzabili in base alle nostre preferenze. Volete degli enigmi semplici, ma combattimenti complessi? Potrete farlo. Preferite usare l’ingegno e relegare gli scontri a mero contorno? Anche questo sarà possibile.

Shadow of the Tomb Raider è pensato per qualsiasi tipo di giocatore, riuscendo a soddisfare tutti senza scendere a compromessi.

 

Shadow of the Tomb Raider offre una varietà non indifferente
Al di là della modalità principale, nei panni di Lara potremo affrontare anche svariate missioni secondarie e numerose sfide aggiuntive. Le prime, purtroppo, saranno spesso poco incisive e, talvolta, addirittura noiose a causa di inutili dialoghi, diretti con una regia davvero scialba. Discorso ben diverso per quanto riguarda le varie sfide, in primis le tombe che, senza dubbio, hanno permesso ai level designer di dare del loro meglio per mettere in difficoltà il giocatore. Insomma: tra le varie quest, la ricerca degli immancabili collezionabili e il tentativo di completare ogni singola area di gioco, Shadow of the Tomb Raider offre una varietà non indifferente, senza contare i nuovi contenuti digitali in arrivo a breve. Nulla da segnalare per quanto riguarda il gunplay che, come per i precedenti episodi, diverte e intrattiene, pur senza stupire in alcun modo.

Bella come una bambola!
Shadow of the Tomb Raider è una vera meraviglia per gli occhi
Da un punto di vista tecnico, Shadow of the Tomb Raider è una vera meraviglia per gli occhi. Modelli poligonali ben dettagliati e animati splendidamente, ambienti mai così vivi e belli da vedere e un frame rate solido a 30 fps sono le basi di un titolo che, in più di un momento, vi lascerà a bocca aperta. Discorso diverso per quanto riguarda il character design dei personaggi, anonimo per i secondari e, soprattutto, eccessivamente stereotipato per Lara. La nostra predatrice di tombe preferita, infatti, assomiglia sempre più alla versione degli anni 90, perdendo quel carisma estetico che la contraddistingueva nei precedenti due capitoli.

 

Niente di terribile, ma si tende a dire “wow” più per il numero di poligoni che per il vero e proprio comparto artistico.

Semplicemente spettacolare anche la colonna sonora, tra le più belle degli ultimi mesi e capace di enfatizzare in modo epico i giusti momenti della storia. Buono il doppiaggio (Benedetta Ponticelli è un’ottima Lara), ma qualche errore nel mixaggio dell’audio ha creato degli errori di lip synk e dei momenti nei quali, senza sottotitoli, difficilmente si riesce a distinguere le voci dei personaggi.

 

Tutto qui?!

 

Non proprio. Durante le nostre intense sessioni di gioco, siamo riusciti a completare il titolo al 100%, ma la presenza di tre bug legati ad altrettanti trofei ci ha impedito di guadagnare la giusta ricompensa (e, di conseguenza, di platinare il titolo).
Nulla di fondamentale, ma sicuramente capace di farci bestemmiare un considerevole numero di divinità Maya e/o Azteche.

 

Verdetto
8.5 / 10
A Xibalba!!!
Commento
Shadow of the Tomb Raider è un prodotto diverso da quanto il sottoscritto potesse aspettarsi. Ero pronto a giocare un titolo ludicamente a livello del predecessore, ma dalla forte componente narrativa e mi sono trovato per le mani un prodotto mediocre per quanto riguarda la sceneggiatura, ma fortissimo sotto tutti gli aspetti del gameplay. È vero: Lara spicca meno rispetto al passato e gli ambienti spesso si assomigliano tra loro, ma una volta preso in mano il pad vi troverete a esplorare e ad arrampicarvi come mai si era visto in un'avventura di questo tipo. Non sappiamo dirvi se vi piacerà di più o di meno rispetto ai due precedenti capitoli, ma almeno ora sapete a cosa andrete incontro avviando il nuovo lavoro dei ragazzi di Eidos Montreal. Speriamo solamente che, per i futuri capitoli, decidano di riporre maggior cura nella storia e nella psicologia dei personaggi, per evitare di avere tra le mani una futura Lara Croft tutta curve e senza cervello.
Pro e Contro
Qualche buon momento di scrittura
Level Design semplicemente da capogiro
Divertente da esplorare
Tecnicamente meraviglioso

x Storia povera e dal ritmo altalenante
x Psicologia dei personaggi da rivedere
x Qualche piccolo problema legato all'audio

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