Recensione Redout: Fast and Switch

C’era una volta

Al suo esordio su PC Redout si mise in mostra grazie alla penuria di racing game futuristici in favore delle simulazioni realistiche, e il suo arrivo sulla piccola Nintendo, dove il genere ha già esempi notevoli in The Next Penelope e Fast Rmx, potrebbe non essere eclatante come in passato. Tuttavia Redout è un titolo che riesce a cogliere con precisione l’essenza di un’epoca omaggiando i franchise del passato e coniugandola con l’esperienza odierna.

Versione testata: Nintendo Switch

L'italico sviluppatore 34BigThings, con a capo Valerio Di Donato, ha ammesso senza troppi fronzoli di essersi ispirato a giochi come WipeOut, F-Zero, Rollcage e POD, e lo si può intuire fin da subito dal nome tributo.

Essere o non essere

Redout è sempre stato considerato un titolo con un proprio proprio io, soprattutto nelle meccaniche di gioco. Questo si nota con l’implementazione dello stick analogico per le manovre su tre assi, simile allo slide di F-Zero, ma più versatile, che ci permette di attraversare le curve quasi senza toccare il freno.

Questione di traiettorie

La frenata è un aspetto punitivo della guida, ci farà perdere tempo per non aver mantenuto la massima velocità, o per aver impattato contro le pareti. In Redout bisogna posizionare la propria traiettoria in modo da cogliere la corda della curva alla massima velocità consentita utilizzando il drift della aeronave scelta. Attenzione anche a come puntate il muso durante i loop, ad esempio, in modo da non perdere velocità quando meno ve lo aspettate.

Oltre a Wipe Out ed F-Zero

Come in Wipeout ogni mezzo ha le sue caratteristiche, e se in casa Psygnosis ci si concentrava sull’utilizzo delle armi, il titolo di 34BigThings risulta più variegato nella struttura dei modelli e nei power up, che prima di tutto dovremmo sbloccare. Li otterremo durante la carriera per evolvere il nostro mezzo in base ai crediti guadagnati, alle esigenze velocistiche, di accelerazione o resistenza richieste dalle prove; divise in gare classiche, ad eliminazione, cronometro, tornei o resistenza, veri e propri fiori all’occhiello di Redout.

Dichiarazione di Divertimento


Per approfondire:
WipEout Omega Collection
La sensazione di velocità è ben realizzata, grazie al disegno dei tracciati, che sviluppandosi in lungo e in largo con dislivelli da capogiro, ricordano più dei roller coaster da brividi. Nonostante ciò si può riscontrare una varietà incostante nella loro realizzazione, con ambientazioni semplici, e in molte occasioni sembra cambiare solamente l’amalgama dei colori. Tra impulsi elettromagnetici, scudi, maggior grip, migliore velocità, accelerazione e scafi rinforzati, possiamo davvero sbizzarrirci nella scelta dei power up passivi o attivi. La loro differenza in verità non è così originale, ma insieme al padroneggiare le dinamiche di guida possono fare davvero la differenza in pista.

Il casus belli che vi darà battaglia sulle piste è proprio la dichiarazione di divertimento: se vi piacciono le alte velocità e la varietà nelle prove avete senz’altro trovato il giusto mix. L’empatia tra tracciati futuristici, looping impossibili e sfida a 1000 km\h rende impossibile non cementare una connessione solida alimentata dall’ennesimo test. Dopo aver terminato gli eventi si sente ancora il bisogno di cimentarsi in tutti quelli nei quali si è conquistato solo l’argento o il bronzo.

Republic of gamers of sound

F-Zero è indimenticabile per la colonna sonora di Yumiko Kanki, e in Wipe Out c’erano i Prodigy, qui la sezione acustica e musicale è più che mai a supporto di tutta l’esperienza ludica con tracce elettroniche frenetiche e ispirate. Il porting arriva in grande sulla Switch, per l’occasione abbiamo 60 percorsi in 12 location, un centinaio di eventi nella modalità carriera, e sebbene con difficoltà ridimensionata, una curva di sfida che vi terrà impegnati a lungo.

Vittoria al fotofinish

Nonostante la piccola ibrida impressioni per la quantità e varietà di giochi a sua disposizione, in sede di porting a volte può mostrare il fianco. Già la conversione da PC a Ps4 aveva messo in mostra alcuni tagli al comparto grafico per mantenere i 60fps costanti. Stessa cosa accaduta con la Switch per mantenere i 30fps anche in portatile. Nulla di così grave, il divertimento è lo stesso ma visivamente l’esperienza è meno rifinita; più slavata a causa del downgrade tecnico, ma onestamente il tutto gira fluidamente e risulta comunque difficile pensare a questi nei durante una prova concitata. Ottimo lavoro del team italiano.

Verdetto
8 / 10
La velocità non giova a nulla se si corre nella direzione sbagliata...ma non è questo il caso
Commento
Nato su Pc dove il titolo di 34BigThings ha potuto dominare portando in auge un genere lasciato indietro, Redout ha trovato nuova linfa per alimentare le sfide in ambito console, dove però sul lato tecnico ha dovuto cedere il passo pur mantenendo inalterato il divertimento. Su Nintendo Switch il titolo sviluppato dai sempre più talentuosi publisher nostrani non ha nulla da invidiare in quanto a varietà, sfida e intrattenimento rispetto ad altri lidi, posizionandosi sempre nella parte alta di qualsiasi classifica. Se tuttavia riservate tanta importanza al lato tecnico quanto al divertimento il consiglio è giocarlo su piattaforme, se già le possedete, più preformanti anche se 30 frame non fanno certo la differenza difronte a titoli così ben concepiti.
Pro e Contro
Grande varietà di prove
Sfide al cardiopalma
Fluido e veloce...

x ...Nonostante il downgrade tecnico
x On line a pagamento
x No split screen in docked

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