La storia di Rayman Legends inizia con un concept trailer leakato nell’Aprile 2012, a cui è seguito l’annuncio ufficiale come esclusiva per Wii U all’E3 dello stesso anno: il titolo sarebbe dovuto uscire nella line-up di lancio al fianco di ZombiU, il 30 Novembre seguente.
Nelle prime settimane di Novembre, però, Ubisoft dichiarò che il titolo non era ancora completo, e che sarebbe uscito verso la fine del Febbraio del 2013.
In Febbraio, di nuovo ad un paio di settimane dal lancio, pur essendo già completo e pronto per la vendita, con un annuncio a sorpresa, Ubisoft rimandò la data d’uscita del nuovo titolo di Michel Ancel verso la fine dell’Estate, con un’aggiunta: Rayman Legends non sarebbe più stato esclusiva Wii U, ma sarebbe uscito anche per PS3, 360, PC e PS Vita.
Nel frattempo, per placare gli animi dei possessori Wii U, che si sono visti posticipare un titolo già completo di altri sei mesi, la casa di sviluppo francese ha rilasciato gratuitamente ed esclusivamente per la console Nintendo la Rayman Challenge App, che non è altro che un’anteprima della modalità online del gioco stesso, riuscendo in parte a farsi perdonare.
Lo scorso 29 Agosto, Rayman Legends ha raggiunto finalmente i negozi europei: sarà valsa la pena aspettare per il seguito di Origins? E qual’è la versione migliore tra quelle presenti sul mercato?
Versione testata: Wii U
Sono passati cento anni dalla conclusione di Rayman Origins, e la nostra melanzana si gode il meritato riposo insieme ai suoi amici nella Radura dei Sogni.
Ma il Dark Teen trama ancora nell’ombra, e dopo essersi diviso in cinque, rapisce intere famiglie di Teen rinchiudendole all’interno di quadri magici.
Con la gang di Rayman addormentata, il tutto passa nelle mani di Murfy, il piccolo insetto che già ci aveva accompagnati ai tempi di Rayman 3 Hoodlum Havoc (di cui trovate la recensione della versione HD), e con un solo tocco sul gamepad, l’eroe melanzana si sveglia ed è pronto ad una nuova avventura.
Nulla di troppo complicato né di avvincente e insuperabile come Rayman 3, ma solo un pretesto per raccontare una nuova avventura della melanzana senza braccia, così come fecero Origins e il primo capitolo della serie.
Nei sei mondi nuovi di zecca che Rayman e i suoi amici visiteranno, non troveremo solo nuovi nemici e ambientazioni, ma anche delle principesse guerriere da salvare, che si uniranno al gruppo e saranno utilizzabili nella battaglia contro i Dark Teen.
I personaggi ed i costumi bonus sono solo uno dei tanti collezionabili da sbloccare, in Legends tornano infatti ben quaranta dei livelli di Origins, raccolti nel quadro “Ritorno alle Origini”, riveduti e corretti per supportare il nuovo gameplay asimmetrico di Wii U, e ridisegnati completamente esteriormente per adattarsi al nuovo stile grafico.
Chiudono la carrellata di collezionabili i 700 Teen sparsi per i livelli, le immancabili coppe che verranno conferite a seconda dei Lum raccolti (gli esserini gialli dell’universo di Ancel) e delle Creaturine ottenibili attraverso i Grattafortuna, ovvero degli speciali gratta e vinci ottenibili alla fine di ogni livello raggiungendo un determinato numero di Lum, che permettono di sbloccare i suddetti mostriciattoli, i livelli di Ritorno alle Origini e dei Lum extra.
Grazie anche a tutti questi extra, Rayman Legends ha un’alta rigiocabilità e non è dunque possibile quantificare le ore totali di gioco, soprattutto per la presenza di due nuove sfide giornaliere ogni 24 ore, e due settimanali ogni sette giorni; l’unico limite di tempo sarà la noia del giocatore, ma vi assicuriamo che l’universo di Ancel farà di tutto per non annoiarvi.
Il gameplay base di Rayman Legends risulta invariato rispetto a quello di Origins, tant’è che la melanzana ha mantenuto tutti i poteri del prequel, e non dovrà quindi salvare nuovamente le Ninfe per apprendere i segreti della lotta, del volo, del nuoto e della corsa.
Ogni livello è essenzialmente un pretesto per correre, saltare e menare pugni in aria, condito con la ricerca, forse meno difficile del previsto, dei dieci Teen sparsi nell’area, di cui due (re e regina) nascosti non sempre troppo bene dal team di sviluppo.
Essenzialmente i livelli standard di Legends non offrono lo stesso livello di sfida di quelli di Origins, anche dal punto di vista dei Lum, utili come già detto per ottenere le coppe. Sembra quasi che Ubisoft Montpellier abbia voluto facilitarne la raccolta abbondando il numero di molto oltre il limite richiesto.
Fortunatamente, alla facilità dei livelli base fanno da contrappasso i Livelli Invasi, che sostituiscono le prove a tempo di Origins e ci offrono livelli completamente nuovi da completare entro un determinato limite di tempo, pena il lancio nello spazio con un fuoco d’artificio di uno dei tre Teen presi in ostaggio.
I dipinti Invasi appariranno man mano che completeremo i livelli dei mondi successivi, permettendo ai mostri di passare da un quadro all’altro solo per essere fermati nuovamente da Rayman e soci.
Nella sezione Ritorno alle Origini, oltre ai livelli standard sono stati riproposti i livelli a cavallo di Mosquito, le battaglie con i Boss e le cacce al forziere, tutte rivedute e corrette, sia per stile grafico sia per adattarsi al gameplay di Legends.
Soprattutto le battaglie coi boss, che si aggiungono alle cinque nuove di zecca di questo capitolo, sono state adattate al livello di sfida di Legends (ad esempio il boss finale di Origins risulta molto più semplice in questa nuova versione n.d.Guido).
Alla fine di ogni mondo di Rayman Legends, sbloccheremo un livello musicale, grandi aree di gioco dove correndo e attaccando a tempo potremo ascoltare brani famosissimi remixati per l’occasione come Black Betty e Eye of the Tiger. Purtroppo i livelli musicali sono limitati a sei, più rispettivi remix e questo lascia un leggero amaro in bocca, data la bellezza e la frizzantezza del concept. Speriamo Ancel li riproponga in un prossimo seguito.
La grande differenza tra Origins e Legends è rappresentata sicuramente dai livelli di Murfy:
Sebbene in multiplayer sia possibile utilizzare Murfy in tutti i livelli (ma ne parleremo dopo), esistono livelli in cui il controllo passerà del tutto al piccolo insettino verde e, tramite il Gamepad, dovremo spianare la strada all’eroe controllato dall’IA.
Ci ritroveremo quindi a “toccacciare” tutto lo schermo, per tirare leve, spostare piattaforme, creare strade nella crema e fare il solletico ai nemici, per fare in modo che il nostro alleato arrivi al traguardo sano e salvo.
Purtroppo i movimenti di quest’ultimo sono scriptati, se vi accorgerete troppo tardi di un segreto, il compagno non tornerà indietro, costringendovi a ricaricare il check point e nel peggiore dei casi ripetere il livello dall’inizio.
Murfy utilizza anche la capacità giroscopica del GamePad permettendo, in determinate zone, di ruotare completamente l’area di gioco, allontanando ostacoli e nemici, o avvicinando l’alleato a Teen prigionieri.
È doveroso un chiarimento: checchè se ne dica, il team di Ancel ha pensato a questo personaggio e ai rispettivi livelli per il GamePad di Wii U, e la differenza con le altre versioni si vede fin dalle prime prove. Su PS3 e 360, l’insetto è infatti controllato da un tasto, rendendo tutti i livelli molto più legnosi e meno immediati ed interessanti.
L’unica versione che può offrire quanto meno un’esperienza di gioco simile a quella offerta su Wii U è quella PS Vita, con cinque livelli di Murfy extra esclusivi (sebbene per ora non ci siano i 28 livelli Invasi, che verranno aggiunti in seguito con un DLC gratuito n.d.Guido).
Uno dei punti forti di Origins era sicuramente il design e l’aspetto visivo conferitogli dal motore grafico di proprietà della software house transalpina. L’UbiArt Framework è stato utilizzato anche in Rayman Legends, migliorando in tutto e per tutto il predecessore: le animazioni sono ancor più dettagliate e i personaggi sembrano prendere vita sullo schermo. Rayman Legends non ha niente da invidiare ad un film d’animazione, e lo dimostra in ogni livello con ogni minimo particolare curato quasi maniacalmente. Il design dei livelli non lascia molto spazio all’esplorazione, ma riesce a coinvolgere il giocatore in un ritmo frenetico e incalzante, soprattutto nei livelli musicali che sono un ottimo mix tra impatto visivo e audio. La colonna sonora è nuovamente affidata alle abili mani di Cristophe Heral e di Billy Martin, che oltre a riproporre alcuni dei brani più belli di Origins, ci offrono nuove pazze e assuefacenti canzoni di sottofondo (ed alcune chicche come il tema principale di Rayman a 8-bit). Un plauso quindi anche a questo giro per il lato puramente tecnico del gioco, che si rivela nuovamente uno dei punti più alti mai toccati da un platform 2D.
Il comparto multiplayer di Rayman Legends si divide in tre grandi sezioni, ognuna in grado di offrire un ritmo ed un tono di gioco diverso.
Il multiplayer locale permette fino a cinque giocatori (sulla versione Wii U ovviamente) di affrontare insieme tutti i livelli del gioco, quattro impersoneranno uno tra Rayman e compari, mentre il quinto (o comunque quello che impugna il Gamepad, se siete in meno) avrà a disposizione Murfy per facilitare la traversata ai compagni. Nelle battaglie coi boss, o laddove Murfy non è previsto, anche l’utilizzatore del Gamepad dovrà impersonare un amico di Rayman.
Tutti questi fattori rendono il gioco più caotico ed estremamente più divertente, l’ideale per passare le serate con altri amici appassionati di platform, o con la fidanzata negata a cui daremo in mano Murfy.
Rayman Legends presenta anche il minigioco Kung Foot, dove sempre fino ad un massimo di cinque giocatori potranno affrontarsi in un avvincente partita di calcio da due minuti.
Ovviamente la regola è solo una: fare Goal con ogni mezzo! Non importa se per farlo prenderete a schiaffi i vostri compagni di squadra o gli avversari, l’importante è che la palla s’infiammi e vada a segno.
Kung Foot è una delle grandi rivelazioni di Legends e si dimostra un passatempo assuefacente con gli amici.
Chiude la carrellata multiplayer il comparto online che presenta una versione riveduta e corretta della Rayman Challenge App citata ad inizio recensione.
Ogni giorno, in base al livello di miticaggine ottenuto (ovvero il livello d’abilità aumentabile grazie alle varie coppe) potremo affrontare due sfide, una normale e una estrema, che ci richiederanno diversi obiettivi, come ad esempio raggiungere una certa distanza nel minor tempo possibile oppure raccogliere più lum senza morire; lo stesso accadrà ogni settimana con delle sfide speciali che dureranno sette giorni invece che ventiquattro ore.
Affrontabili in singolo, le sfide ci pongono di fronte a classifiche globali aggiornate in tempo reale, con premi mutevoli a seconda del nostro risultato: se ad inizio sfida otterremo una coppa d’oro, non è detto che al termine la possederemo ancora, è infatti probabile che il nostro punteggio sia stato raggiunto e /o superato da troppi giocatori, abbassando il grado del nostro premio.
Nella versione definitiva, prima di accedere alla sfida possiamo finalmente vedere a quanto ammonta il punteggio base per la coppa desiderata, grave mancanza della challenge app in cui ci si migliorava a tentoni, senza sapere qual’era la soglia di punteggio richiesta.
Non c’è limite se non il tempo alle volte in cui è possibile affrontare una sfida, aumentando la competitività tra amici e non, per guadagnarsi la tanto ambita coppa di diamante.
Il difetto delle sfide resta sempre lo stesso: alla lunga potrebbero stufare data la poca varietà delle ambientazioni offerte.
Quando il primissimo trailer di Legends venne pubblicato in rete, una delle caratteristiche più interessanti sembrava essere il supporto al sistema NFC di Wii U (come Pokémon Rumble U). Sfortunatamente questa funzionalità venne eliminata prima del primo posticipo di data ma viene da chiedersi se col passaggio a multipiattaforma ed il conseguente secondo rinvio, Ubisoft non avrebbe potuto reinserirla, se non altro come ulteriore extra per la versione Wii U. Purtroppo così non è stato e Rayman Legends arriva nelle case dei videogiocatori al termine di un’ Estate ricca di titoli e all’inizio di un Autunno ancor più pieno: un’uscita a Febbraio avrebbe sicuramente fatto notare di più questa nuova piccola perla di Ancel che ogni amante di platform non può farsi sfuggire per niente al mondo.
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