Sono già passati quasi 4 anni dall’originale uscita di Persona 5 in Occidente, eppure il fenomeno di culto da lui creato sembra non essersi nemmeno lontanamente affievolito. Il successo dell’ultimo capitolo mainline della famosa serie di Atlus è stato veramente travolgente, tanto da guadagnarsi non solo diversi spinoff e collaborazioni con altri brand, ma un vero e proprio sequel sotto forma di Persona 5 Scramble (in Occidente conosciuto come Persona 5 Strikers), in collaborazione con la divisione Omega Force di Koei Tecmo.
Essendo un’occasione tutt’altro che comune all’interno sia della serie di Persona che dei MegaTen in generale, oggi ve ne parlerò in modo approfondito, sia per darvi un’idea su cosa vi troverete a giocarlo acquistandolo, che per condividere le mie impressioni dopo circa 40 ore di gioco su PC e quasi tutti i contenuti del gioco base completati.
Strikers, come accennato in precedenza, è il sequel ufficiale di Persona 5 nato dalla collaborazione tra Atlus e Koei Tecmo.
L’idea iniziale del team di Koei era quella di creare uno spin-off musou della serie in stile “Warriors” come già fatto per altre serie come The Legend of Zelda.
Il maggior coinvolgimento di Atlus nel progetto, però, ha portato l’idea ad essere scartata quasi immediatamente, venendo sostituita invece da un vero e proprio seguito delle avventure dei Ladri Fantasma con maggiore attenzione su trama e personaggi. Il prodotto che ne è risultato è stato un action JRPG con qualche aspetto riconducibile ai musou, come il gran numero di nemici affrontabili negli scontri, ma per il resto in tutto e per tutto indistinguibile dallo stile originale.
E quando dico “indistinguibile” intendo che veramente sembra di giocare ad un Persona 5 più action, senza dare mai l’impressione di essere uno spinoff distaccato come poteva sembrare dai primi annunci.
HUD, stile artistico, soundtrack e in generale i toni che mantiene il titolo vi saranno subito familiari se avrete giocato il predecessore, ed anche il combattimento, per quanto totalmente action, ha subito varie influenze dalla serie originale che vi spiegherò in seguito.
Torna il Metaverso, e con lui nuovi nemici ed alleati
Strikers inizia a 6 mesi dalla fine di Persona 5, dopo che i Ladri Fantasma sono riusciti a sconfiggere il Sacro Graal e a sventare la minaccia da lui posta.
Quando tutto sembrava finito, però, un’epidemia di cambi di cuore ha cominciato a colpire il Giappone, e sarà di nuovo compito dei protagonisti fermarla, senza farsi arrestare dalla polizia nel processo.
Senza entrare nel merito degli spoiler, tenete a mente una cosa: essendoci comunque molto focus sull’azione, non aspettatevi una trama profonda e completamente originale.
Atlus e Koei hanno infatti voluto puntare molto di più su una storia leggera e facilmente godibile, ricalcando spesso la struttura narrativa e alcuni temi di Persona 5 base (come il fatto che ogni Prigione simbolizzi un diverso peccato capitale).
Nonostante questo, quantomeno le ambientazione delle Prigioni sono molto ben distinte da quelle dei Palazzi, ed ho apprezzato moltissimo che i monarchi siano individui con motivazioni umane e moralmente “grigie”, in netto contrasto rispetto alla caratterizzazione puramente negativa di villain come Madarame o Kaneshiro.
Lo stesso posso dire, fortunatamente, dei due personaggi nuovi che si uniranno al party, Sophia e Zenkichi, che saranno sin da subito ben integrati nella trama ed avranno un loro percorso evolutivo definito.
Gran parte delle ragioni per cui il loro carattere è reso così bene lo attribuisco onestamente alla mancanza di una meccanica dei Social Link, che per come è stata trattata da Atlus, soprattutto in Persona 5 base, avrebbe sicuramente finito con l’appiattirli e rilegare la loro crescita a qualche dialogo secondario, senza avere reale impatto sulla storia.
Questo assieme all’assenza di un vero e proprio calendario onestamente non fa altro che darmi speranza in un futuro titolo della serie che escluda completamente queste due meccaniche, o che quantomeno ne ridimensioni pesantemente il funzionamento.
A parte questo, comunque, la storia mi ha onestamente sorpreso sotto vari punti di vista. L’unica raccomandazione che darei a chiunque voglia provare Strikers è, chiaramente, di giocare prima a Persona 5 o a Royal.
È possibile giocare Strikers senza Persona 5? Certamente, ma non conoscerete gran parte dei personaggi e dei loro background narrativi, quindi non lo consiglio per nulla.
L’unico fattore un po’ strano della storia è che ignora completamente gli avvenimenti di Royal, ma per buone ragioni, visto che i lavori su Strikers sono iniziati praticamente in contemporanea con quelli della riedizione. Non aspettatevi quindi di ritrovare Kasumi o in generale riferimenti al terzo semestre. Questo chiaramente non va ad invalidare gli avvenimenti di Royal rendendoli non canonici, ma va comunque a creare due timeline distinte, una con Persona 5 base e Strikers, l’altra solo con Royal.
Esplorando le Prigioni
Una delle differenze principali tra Palazzi e Prigioni, in termini di gameplay, è che i primi potrete esplorarli una volta e poi spariranno, mentre i secondi, misteriosamente, rimarranno sempre in piedi e potranno essere esplorati quando vorrete una volta che li avrete sbloccati.
Per quanto riguarda la loro struttura, immaginatele non troppo dissimili dai Palazzi, quindi dungeon di dimensione abbastanza grandi ed esplorabili in totale libertà, anche se il level design è stato enormemente semplificato. I nemici che troverete ogni volta cambieranno chiaramente, ma la struttura di esplorazione sarà più o meno sempre la stessa: entrerete nelle prime aree, un ostacolo vi bloccherà, andrete a disattivare i nuclei di 3 torrioni per superarlo ed arriverete da lì a poco al Monarca.
Anche se le modalità per cui andrete a disattivarle saranno sempre diverse, sentirete inevitabilmente un po’ di ripetitività nel processo, cosa che fa onestamente dispiacere visto quanto tempo sia palesemente stato speso per dare ad ogni Prigione aspetto, musica e atmosfera ben distinti.
Quantomeno potrete sempre cercare i forzieri nascosti o livellare i personaggi, visto che bene o male vi ritroverete ad usarli tutti durante l’avventura. Un’altra attività alternativa è il completamento delle cosiddette Richieste, delle missioni secondarie che sbloccherete nella seconda Prigione e che vi permetteranno di ottenere diverse ricompense uniche, oltre a sbloccare dei boss opzionali (i cosiddetti Nemici potenti) e dei rematch contro i boss principali.
Picchiare le Ombre non è mai stato così soddisfacente
Le ombre che troverete girovagare all’interno delle Prigioni potranno spesso essere ignorate, ma il più delle volte dovrete affrontarle in combattimento se vorrete proseguire. Come detto prima, Strikers eredita dai musou il tipico numero elevato di nemici a schermo, per cui per ogni battaglia dovrete abbattere qualche decina di ombre più o meno deboli.
Il combattimento è in tempo reale, e potrete controllare uno dei quattro personaggi che avrete selezionato a inizio esplorazione nel party. Ciascuno potrà usare due categorie di attacchi, gli attacchi base e gli speciali, che concatenati daranno vita a varie combo uniche per ciascuno. Ci sono poi le pistole, che avranno però munizioni limitate, e le abilità delle Personae equipaggiate.
Entrambe, in netto contrasto con il ritmo movimentato dei combattimenti, permetteranno di fermare il tempo, anche se dovranno essere utilizzate con cautela essendo limitate le prime dalle munizioni e le seconde dagli SP.
Ogni Ladro Fantasma avrà una classe di armi non modificabile, un set di passive sbloccabili chiamate Talenti Magistrali e una sua Persona, che livellando otterrà miglioramenti in statistiche e nuove abilità. L’unica eccezione a questa regola è Joker, che potrà invece utilizzare diverse Personae contemporaneamente.
Come avrete capito, quindi, tornano sia la meccanica del “Ancora 1” con i relativi Assalti, che la Stanza di Velluto, dove Lavenza permetterà di fondere le Personae per ottenerne di nuove, potenziare quelle già possedute o utilizzare il Registro del prigioniero per registrarle o evocarle.
Essendoci comunque molte meno Personae rispetto ad altri titoli della serie (in media 3 o 4 per Arcano), non ci sarà una varietà così estesa di combinazioni possibili, anche se comunque per il tipo di gioco che è Strikers sono più che soddisfacenti.
Tutte queste meccaniche devo dire che funzionano sorprendentemente bene assieme, premiando tutti coloro che spendono tempo ad apprendere specifiche combo e debolezze senza, allo stesso tempo, inondarli di informazioni superflue o meccaniche inutilmente complesse.
Potreste giusto avere qualche problema con la telecamera, vista la difficoltà che ha spesso a posizionarsi correttamente, e con gli oggetti interagibili a schermo, che nelle situazioni più caotiche mi hanno impedito spesso di eseguire degli “Ancora 1” e quindi di effettuare diversi colpi cruciali.
A compensare il livello di sfida abbastanza basso delle battaglie normali ci sono comunque le bossfight obbligatorie e i boss opzionali, che anche a Normale vi metteranno a dura prova se non organizzerete al meglio il vostro party. Prendetevi quindi il tempo necessario per studiarle e organizzarvi di conseguenza.
Un’altra nota di merito va sicuramente all’accompagnamento musicale nelle battaglie, riproponendo lo stile di Persona 5 e Royal aggiungendo nel mix principalmente chitarre elettriche, dando la giusta carica dall’inizio alla fine dello scontro.
Resta però un peccato avere a disposizione le musiche dei precedenti Persona solo come bonus per il preorder o DLC a pagamento, specialmente considerato che è bloccato dentro questo pacchetto un fenomenale remix del tema di battaglia da Persona 1 per PS1.
Atlus ha sempre avuto problemi nel proporre DLC più o meno utili a prezzi esorbitanti, e specialmente per i due di Strikers sconsiglio caldamente per questo (senza contare che il secondo pacchetto DLC rompe ancora di più il gioco).
Una degno sequel per le avventure dei Ladri Fantasma
Persona 5 Strikers quindi merita di essere acquistato? La mia risposta è assolutamente sì.
Non solo dà una degna continuazione alle vicende narrate in Persona 5, ma è anche riuscito alla perfezione a trasporne lo stile caratteristico in un contesto molto più action. Penso che onestamente Koei Tecmo e Atlus non avrebbero potuto fare un lavoro migliore, pur essendoci qua e là diverse criticità dal punto di vista tecnico.
Nella versione da me provata (quella di Steam) ho infatti riscontrato diversi bug e glitch che hanno causato un paio di crash randomici, una visualizzazione non corretta delle scritte nelle caselle di dialogo, risolta disattivando l’anti-aliasing, e il cambiamento di nome del mio Joker in “First Last” (questo quantomeno mi ha fatto ridere).
Se comunque in futuro li risolvessero e magari togliessero il limite a 60 FPS potrebbe essere considerabile una versione quantomeno discreta.
Ne consiglio quindi caldamente l’acquisto se siete appassionati dei lavori di Atlus e in particolare di Persona 5, anche se possibilmente su PlayStation 4, visti i problemi della versione su Steam ed il frame rate dimezzato della versione Switch.
Voto e Prezzo
8.5 / 10
40€ /60€
Commento
Persona 5 Strikers è il sequel perfetto di Persona 5, essendo riuscito alla perfezione a proporne le caratteristiche uniche in uno stile più improntato all'azione.
Nonostante dal punto di vista tecnico mostri qualche criticità, merita sicuramente tutte le attenzioni che può, e consiglio al 100% l'acquisto se avete apprezzato il titolo originale.
Pro e Contro
✓ Stile e colonna sonora ✓ Nuovi personaggi ben caratterizzati ✓ Combat system appagante
x Telecamera instabile x Crash e bug sporadici
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