Recensione Octodad: Dadliest Catch (PS4)

Un vecchio adagio recita “mai giudicare un libro dalla copertina”. Ignorando questo modo di dire, quando Octodad: Dadliest Catch venne mostrato durante la conferenza Sony dell’E3 2013 probabilmente nessuno avrebbe scommesso sul titolo Young Horses, complice una serie di fattori quali una presentazione non particolarmente brillante e sbrigativa ed un protagonista abbastanza assurdo già dalle movenze. Insomma, la prima impressione (che un altro vecchio adagio vuole essere quella che conta davvero) era quella di trovarsi davanti ad un prodotto assolutamente trascurabile. Sarà riuscito il polipo dopo la nostra prova su Playstation 4 (e memori del “primo giro” su PC) a farci cambiare idea?

Nobody suspect a thing
Octodad: Dadliest Catch racconta la vita di tutti i giorni di una famiglia come tante altre, calando i giocatore nei panni di un padre che vive circondato dall’affetto di sua moglie e dei suoi due figli. L’unica “piccola” differenza rispetto alle altre famiglie è che il padre è un polipo, che vive sulla terraferma comportandosi come un uomo normale (vestendo elegante e andando in giro “su due gambe”).

Nonostante le tante risate ed il tono generale, grande spazio anche a temi più impegnati
Lo scopo del gioco è appunto quello di permettere al polipo di mimetizzarsi tra gli esseri umani, recitando la parte del perfetto padre di famiglia attraverso una serie di situazioni che, essendo pensate a misura di uomo, per un mollusco possono essere letteralmente mortali (come ad esempio una visita all’acquario, dove i biologi dello staff “sanno riconoscere un pesce quando ne vedono uno”). Le circa tre ore necessarie a completare la campagna sono quindi un susseguirsi di situazioni assurde e spassose, ma molto spazio è lasciato anche a temi tutt’altro che leggeri nonostante il tono generale della produzione (come la diversità ed il sostegno che la famiglia può dare), con il risultato di accompagnare il giocatore fino alla fine intrattenendolo. Fine che, ed è uno dei difetti più grossi della produzione, giunge in verità un po’ troppo presto, sacrificando un po’ l’appeal di un titolo altrimenti da consigliare senza riserve.

 

Tentacolo è potere
Dal punto di vista del gameplay, il prodotto firmato Young Horses è una sorta di sandbox filosoficamente molto vicino al platform. Lo scopo del gioco (come detto) sarà appunto quello di accompagnare il polpo arancione mentre svolge faccende domestiche come tagliare l’erba o cucinare degli hamburger o va a fare la spesa, passando per la già citata gita all’acquario e per una capatina alla sala giochi. A prescindere dalla situazione in cui ci troviamo, l’obbiettivo da portare a termine viene indicato da un testo guida a schermo, che verrà “barrato” in stile to-do list non appena viene portato a termine.

Dove la produzione brilla è sul fronte comandi, vero fiore all’occhiello di tutto il titolo
Dove la produzione brilla è sul fronte comandi, vero fiore all’occhiello di tutto il titolo: le due levette analogiche muoveranno uno dei tentacoli “superiori” ciascuna, mentre agendo sui due grilletti dorsali il controllo passerà ai tentacoli inferiori, utilizzati a mo’ di gambe e muovibili a 360 gradi. La dotazione è poi completata dai tasti X, per far aderire le ventose agli oggetti e “prenderli in mano”, e cerchio, utilizzabile per afflosciarsi al suolo e nascondersi quando le circostanze lo richiedono (per esempio per sfuggire allo sguardo dei biologi nominati più su). Il risultato finale è quello di un perfetto esponente della cosiddetta legge di Bushnell, facile da imparare ma veramente difficile da padroneggiare: anche salire su una scala mobile può diventare un’impresa giocando ad Octodad: Dadliest Catch, e queste difficoltà motorie assieme all’assurdità delle movenze del polpo fungono da perfetta spalla al tono leggero e scanzonato dell’opera. L’infrastruttura inciampa però nella gestione della telecamera, realizzata mediante delle inquadrature fisse che in certe situazioni non aiutano il giocatore laddove una telecamera mobile avrebbe eliminato il problema.

Porzione extra
La coop aumenta ulteriormente l’assurdità ed il divertimento, specie con la modalità roULETTE
Si diceva poco più sopra di una durata non eccezionale dell’avventura. Il difetto è per fortuna (almeno in parte) compensato da qualche incentivo alla rigiocabilità come la presenza di collezionabili, tre per ogni livello presentati in forma di cravatte, e dalla free mode, che permette di cimentarsi di nuovo nei livelli già completati con lo scopo di battere il tempo degli sviluppatori. Piatto forte di questo contorno è però senza dubbio la modalità cooperativa, che assegna a ciascuno dei due giocatori partecipanti il controllo su alcuni arti del polpo lasciando gli altri al compagno d’avventura, con la conseguenza di aumentare ulteriormente le risate e la sensazione di grottesco nel controllare il mollusco arancione. Considerazioni portate poi ai massimi termini dalla modalità roulette, che varia casualmente e senza preavviso gli arti controllati dai giocatori.

 

La bellezza delle profondità marine
Sul fronte tecnico non ci sono particolari problemi da segnalare, né per quanto riguarda la fluidità del titolo (costante e praticamente esente da problematiche) che per quanto concerne la sfera visiva del titolo, indubbiamente non spaccamascella ma molto colorata ed in linea con il “mood” del prodotto. Nulla da segnalare nemmeno dal punto di vista acustico, grazie ad un doppiaggio (solo inglese, come purtroppo per i sottotitoli) all’altezza della situazione, specie per quanto riguarda i gorgoglii del protagonista, e una colonna sonora in grado di fare il suo dovere.

[nggallery id=”34″]

Verdetto
8 / 10
Octottimo
Commento
Octodad: Dadliest Catch, riprendendo il discorso fatto in apertura, ci insegna che il "non giudicare dalla copertina" vale anche quando si parla di videogiochi e che non è poi così vero che è la prima impressione a contare davvero. Young Horses ha, eccettuati i difetti dal punto di vista della durata e della telecamera, confezionato un prodotto abbastanza atipico e fuori dagli schemi, divertente ed assurdo dall'inizio alla fine ma capace di affrontare anche tematiche impegnate. In definitiva, assolutamente da consigliare a tutti coloro che stanno cercando qualcosa di diverso e, complice la situazione titoli di ps4, non sanno a cosa giocare sulla nuova ammiraglia di Sony
Pro e Contro
Divertente e fuori di testa
Controlli riuscitissimi
Modalità coop

x Dura troppo poco
x Telecamera non sempre puntuale

#LiveTheRebellion