Il modo migliore di spiegare No More Heroes 2 in una recensione è eliminarne l’autore.
Come poi è successo in-game.

Il primo No More Heroes era un brutto videogioco. Brutto in senso letterale, perché capace di non seguire nessuna regola da manuale di game design, nessuna regola e basta. Un teatro dell’assurdo di boss fight al cardiopalma e personaggi grotteschi, che nascondono disagio sotto la maschera come Suda51 nascondeva denuncia e tematiche sociale sotto le loro esagerazioni. Perfino quell’open world vuoto, inutile e orribile altro non era che una precisa presa di posizione contro un certo modo di fare videogiochi, di intendere il videogioco. Giocando ai titoli contemporanei ci si rende conto che beh, Goichi Suda ha perso. E i videogiochi sono diventati quello che lui criticava.

La sconfitta peggiore, forse, è proprio No More Heroes 2

Il secondo No More Heroes, dieci anni dopo su Switch, è un ottimo sequel. Ottimo — di nuovo — in senso letterale, perché prende tutti i difetti del primo capitolo e semplicemente li elimina. Solo che no, i videogiochi non sono una scienza. Lo dimostra No More Heroes 2, perché se ci fermassimo alle parole di una recensione canonica quanto detto basterebbe per chiudere il discorso. Ha eliminato tutti i difetti, quindi è un gioco migliore. Lo è, davvero. Ma allo stesso tempo non lo è, non davvero.

Non mi stupisce che la valutazione dei due giochi su Metacritic sia simile, addirittura sbilanciata di un punto a favore di Desperate Struggle. Giudicando il gioco con tutti i crismi tradizionali non si può che arrivare a quella conclusione. Ci sono più boss fight, perché questa volta si parte dalla posizione 50 della classifica UAA e non dalla 10 (no, non si combattono effettivamente 50 boss fight). Le parti pallose tra una battaglia e l’altra sono state minimizzate. I mini-giochi servono essenzialmente per guadagnare denaro per comprare le due Beam Katana opzionali, personalizzare Travis o aumentarne danni e punti salute. Tutte meccaniche opzionali: si può arrivare alla fine di No More Heroes 2 senza mai entrare in palestra o vedere Naomi.

Non c’è più nemmeno quell’open world vuoto e dispersivo, si accede a tutto tramite un comodo hub. Ottimizzabile, ma molto meglio di andare in giro in moto in un mondo senza nemmeno un sistema di collisioni.

'E allora di che c*zzo ti lamenti', si chiederebbe Travis adesso. Del fatto che manca l'autore

È questo il grosso crimine di No More Heroes 2, quello che quasi ogni recensione nel 2010 ha taciuto o non ha capito. No More Heroes 2 è un involucro vuoto. Riprende l’estetica e il gameplay e lo stile del primo capitolo, ma senza il messaggio. Se Suda è davvero Tarantino applicato ai videogiochi, Desperate Struggle è L’uomo coi pugni di ferro. È un falso d’autore a cui manca la mano dell’artista originale. Ci sono le Boss Fight contro ‘sti tizi strani e c*zzutissimi, ma sono situazioni esagerate senza nessun motivo dietro. Manca il contesto, la denuncia, il significato. È una figata combattere contro un astronauta dell’URSS che torna sulla Terra dopo anni, davvero, ma vuoi mettere con Bad Girl?

A No More Heroes 2 manca Suda. Manca da morire, e forse è per questo che può permettersi di essere un videogioco migliore. In senso tradizionale lo è. Ma allo stesso tempo senza le brutture, le dissonanze e gli errori (voluti o meno, palesi o meno) di Suda questo sequel è molto meno No More Heroes. Il mezzo voto in meno di No More Heroes 2 è difficile da spiegare in una recensione. È difficile da spiegare a chi non abbia giocato il primo, senza il giusto contesto. Non puoi raccontare cosa vuol dire togliere qualcosa, se quel qualcosa non è un concetto chiaro nella testa di chi sta leggendo. Dovrei togliervi l’autore da questa recensione, ma togliendolo questa non sarebbe più tale.

Non sarebbe più un pezzo pubblicabile qui su I Love Videogames, non sarei più io che parlo di videogiochi come ho capito di volerli raccontare. Sarebbe una lista della spesa, una checklist di cose belle e meno belle messe una in fila all’altra. Qualcosa che non vorreste leggere per raccontare qualcosa che non dovreste giocare, o forse si, forse dovreste.

So di non essere stato d’aiuto per decidere.
Ma non volevo esserlo, quindi va bene così….

Verdetto
7.5 / 10
Meglio ma peggio
Commento
È No More Heroes senza i difetti di No More Heroes. Però forse è proprio quando togli i difetti alle persone che ami che ti accorgi che non sono più loro, che quei difetti erano la loro identità. Quindi ecco, No More Heroes 2, filosofia spicciola a parte, è un gioco migliore di No More Heroes ma è molto meno d'autore. E io ho questo vizio che all'autore ci tengo.
Pro e Contro
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