Soprattutto nella loro versione mobile, i titoli di carte sono un ottimo metodo per passare i momenti morti della giornata!
Il mercato dei giochi di carte collezionabili (e non) ha ormai raggiunto un alto livello di saturazione, con “piccole” realtà come
Final Fantasy TCG e
Vanguard che si trovano costretti a sottostare al
potere incontrastato di Magic: the Gathering, vero colosso del settore. Discorso ben diverso, fortunatamente, per quanto riguarda i
card game in versione digitale che vantano una maggior varietà e che possono permettersi anche delle varianti interessanti, come il titolo dedicato al
Gwent o il
Fable Fortune da poco rilasciato. Questo discorso appare molto valido soprattutto per i ragazzi di
Eggon, team italiano che si è occupato della realizzazione di
Lost in the Dungeon, gioco di ruolo con elementi da dungeon crawler che fa dei combattimenti a suon di carte il suo punto di forza. Come al solito, per scoprire se i loro sforzi sono riusciti a realizzare un prodotto di qualità, vi basterà continuare a leggere questa recensione. Prima di passare all’analisi del gioco,
vi comunichiamo che Lost in the Dungeon è disponibile per Pc, iOS e Android al prezzo di 5.99€ su Steam e di 3.49€ nei rispettivi store digitali per cellulari e tablet.
Lost in the Dungeon è il titolo perfetto per il vostro cellulare/tablet
Versione testata: Pc e iOS
Dungeons & Dragons
Lost in the Dungeon non è certo un titolo che si basa sulla narrativa, ma offre comunque qualche buon dialogo
Lost in the Dungeon non è certo un titolo che fa della narrativa il suo punto di forza, ma riesce comunque a regalare qualche momento di intrattenimento anche da questo punto di vista.
La “storia” narra del nostro eroe senza passato che, dopo essere sceso dalla nave di un losco traghettatore, deciderà di intraprendere un’avventura alla ricerca di ricchezza e di creature da sconfiggere. Grazie all’aiuto di un locandiere, comincerà così la nostra avventura attraverso quattro dugeons caratterizzati da creature e tesori completamente differenti tra di loro. Questo è tutto ciò che ci serve sapere per quanto riguarda il comparto narrativo del titolo targato Eggon, in quanto
non sono presenti personaggi carismatici e/o un vero sviluppo di storia che si dipana con il proseguire dei livelli.
Nulla di grave, visto la tipologia videoludica della quale fa parte di Lost in the Dungeon, ma avremmo comunque apprezzato qualche linea di dialogo in più quantomeno per il locandiere, in quanto si tratta dell’unico personaggio con il quale potremo colloquiare nel corso della nostra avventura.
Niente carte coperte in posizione di difesa
Tra il dungeon crawler e il gioco di carte, Lost in the Dungeon risulta essere un titolo divertente e innovativo
Il
gameplay di
Lost in the Dungeon è quello di un
dugeon crawler, con il nostro protagonista costretto a combattere contro ondate di nemici sempre più potenti per ottenere loot sempre migliori per il proprio equipaggiamento.
La caratteristica che rende il titolo Eggon un prodotto unico, però, è quella di legare le meccaniche appena citate con un combat system basato sulle carte. Dopo aver
scelto la classe iniziale (Guerriero, Mago o Ladro), vi troverete ad avere a disposizione un set di venti carte costituite da differenti attacchi che consumano vigore o, nel caso delle magie, una barra del mana.
Alternando queste carte in battaglia sarà possibile danneggiare gruppi di tre nemici alla volta che saremo costretti a combattere, per poi decidere se proseguire nella discesa del dungeon per guadagnare loot migliori o se terminare la quest e portare a casa il risultato raggiunto. La scelta si dimostrerà più impegnativa del previsto perché, come potrete immaginare,
nel caso veniste sconfitti perderete tutti gli oggetti guadagnati sino a quel punto dell’esplorazione e tutti i soldi spesi per intraprendere la missione. Con l’eccezione fatta per il primo dungeon, infatti,
sarà necessario spendere ingenti quantità di denaro per avviare una spedizione; denaro che potrà essere guadagnato solamente vendendo gli oggetti guadagnati di loot in loot.
Questa meccanica, unita al fatto che anche l’utilizzo di pozioni curative e antidoti andranno a consumare denaro, rallenta drasticamente l’evoluzione del personaggio che, dopo poche ore di gioco, farà molta fatica a migliorare il proprio equipaggiamento. L’incremento della longevità, infatti, va di pari passo con la ripetitività che potrebbe colpire il giocatore meno appassionato, soprattutto se in possesso della versione Pc. Mentre con il cellulare sarà possibile approfittare di momenti “vuoti” come viaggi in treno e/o pause bagno,
accedere a Steam per giocare a un titolo con un’evoluzione del personaggio così dilazionata nel tempo potrebbe rivelarsi un problema e portare i giocatori ad abbandonare il titolo più presto di quanto si possa pensare. Tornando a parlare del gameplay duro e puro di Lost in the Dungeon,
evidenziamo come con il salire di livello sia possibile sbloccare nuove carte per aumentare il proprio set, in modo da poter affrontare più facilmente i nemici più potenti. Sarà possibile, come per i “multiclasse” di Dungeons and Dragons, unire le varie classi per crearne una personalizzata, ma siamo dell’idea che possa risultare poco vantaggioso con il proseguire delle sfide, per tanto vi consigliamo di creare più slot di salvataggio e di dedicarvi allo sviluppo di una tipologia di personaggio alla volta.
Ammettiamo che, nonostante la lenta evoluzione del nostro protagonista, ci siamo sentiti veramente coinvolti dal lavoro del team italiano, per tanto ve ne consigliamo caldamente l’acquisto nella versione mobile, in modo da godere appieno di un prodotto tanto curato e (nel caso vi faceste coinvolgere dal gameplay come il sottoscritto) longevo.
Il fantasy che piace a noi
Le illustrazioni di Lost in the Dungeon sono sicuramente l’elemento artistico più d’impatto di tutta la produzione
Graficamente, il titolo vanta
un piacevole comparto artistico che richiama i giochi di ruolo degli anni Ottanta, con
illustrazioni dettagliate e capaci sin da subito di conquistare per il
perfetto mix di stile e semplicità.
Discorso diverso, purtroppo, per quanto riguarda le animazioni degli attacchi che, dopo qualche ora di gioco, cominceranno a riprendersi non aggiungendo nulla al comparto estetico.
Di buona fattura anche il sonoro che, grazie a una colonna sonora capace di accompagnare il giocatore nel corso delle sue tante ore di gioco.
Segnaliamo, infine, come il video iniziale sia fatto richiamando lo stile dei fumetti, con la comparsa di una vignetta dopo l’altra per evidenziare l’evolversi della storia; avremmo preferito maggiormente uno stile più vicino ai motion comic, ma ci rendiamo conto che possa trattarsi solamente di un parere soggettivo.
Del tutto assenti, fortunatamente, bug di qualsiasi tipo e
ottima l’implementazione del cross saving che permette di passare dalla versione Pc a quella Mobile con semplicità, rendendo Lost in the Dungeon perfetto sia per un momento davanti al pc che per lunghi viaggi in treno.
Verdetto
7.5 / 10
Il gioco di carte che crea dipendenza
Commento
Pro e Contro
✓ Atmosfera fantasy riuscita
✓ Gameplay che crea dipendenza
✓ Comparto artistico di spessore
x Crescita del personaggio troppo lenta
x Qualche meccanica di gameplay fastidiosa
x Animazioni limitate
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