Recensione Invizimals: l’Alleanza

Per la serie Invizimals di Novarama il 2013 è l’anno del rilancio in grande stile. Dopo il successo dei tre capitoli per Playstation Portable l’universo del brand appare più in espansione che mai: oltre ad Invizimals: Il Regno Perduto per Playstation 3 (che segna l’esordio della serie su home console) e quell’ Invizimals: L’Alleanza su Playstation Vita, di cui vi avevamo già parlato in un’anteprima, sono previste una serie TV ed una serie di carte collezionabili in collaborazione con Panini, queste ultime accompagnate da un’applicazione gratuita per PSP, PS Vita, Android e iOS. Quest’oggi ci occuperemo della parte di questo progetto che riguarda più da vicino la portatile di casa Sony, ovvero Invizimals: L’Alleanza. Console in una mano e AR Play Cards nell’altra (e possibilmente spostandoci in uno spazio abbastanza ampio) diamo ufficialmente il via alla caccia dei mostriciattoli made in Novarama.

Le multinazionali sono sempre il male

La modalità storia, diversamente a quanto si è abituati a vedere in una produzione videoludica, non costringe il giocatore a vestire i panni di nessun alterego fittizio: il protagonista è chi ha in mano la console e i personaggi del gioco si rivolgono direttamente a lui, artificio narrativo sicuramente in grado di colpire l’interesse del target cui si rivolge il titolo. La prima figura con cui si interagisce è Kenichi “Keni” Nakamura, scienziato che studia le creature e sta cercando di scoprire perché queste stiano traslocando in massa dal loro mondo al nostro. Parallelamente agli studi e alle scoperte di Keni, altri personaggi (tra cui anche Hiro, il protagonista de Il Regno Perduto,che non disdegnerà qualche comparsata) si imbatteranno in una multinazionale la cui facciata pubblica è quella della corporation con a cuore il problema del costo dell’energia (ma che in realtà nell’ombra trama per sfruttare gli Invizimals per trarne profitti), andando a costruire una trama un po’ banale ed abbastanza stereotipata ma sicuramente in grado di fare il suo se rapportata al pubblico di riferimento (dopotutto se negli anni storie con premesse e target molto simili si sono riproposte anche in altri media non è un caso).

Mandare avanti la baracca

Il compito del giocatore sarà quello di supportare Keni ed il resto del “cast” costruendo e occupandosi della gestione di un avamposto atto ad accogliere le creature in arrivo sul pianeta. Questa attività includerà, oltre a sessioni di caccia utili a popolare l’avamposto e ad impedire che venga attaccato, compiti come la costruzione di nuovi edifici (con meccaniche già sviscerate in sede di anteprima) ed il loro sfruttamento. Ogni edificio ha il suo ruolo specifico ed adempie ad un compito che poi si riflette anche su altri aspetti dell’esperienza, con ad esempio l’Hotel (dove vengono ospitate le creature) che permette di vedere le statistiche di ogni Invizimal catturato, di selezionarne gli attacchi e quando possibile anche di farlo evolvere e la Cucina utile per creare i Vector (dei potenziamenti da utilizzare nell’Arena o durante i combattimenti in multiplayer) unendo assieme gli ingredienti raccolti grazie ai minigiochi del Capanno degli Esploratori. Al “centro del villaggio” c’è il Portale Ombra, che permette di proseguire nella storia catturando nuovi Invizimal e di ricatturare esemplari già presi, e a chiudere la carrellata delle strutture disponibili c’è il Mercato, il luogo dove è possibile comprare e rivendere Invizimals e Vector in cambio di Scintille, la moneta di gioco.

È una giungla li fuori

Come già saprà chi ha già toccato con mano uno dei precedenti capitoli i due aspetti principi dell’esperienza sono le catture e i combattimenti. L’aspetto “caccia”, rispetto alle uscite per la ormai vetusta PlayStation Portable, risultano migliorate ed espanse grazie all’hardware più aggiornato di PS Vita. Oltre a non dover più ricorrere a dispositivi esterni grazie alla presenza della fotocamera integrata le sessioni alla ricerca delle creature adesso non sono più vincolate in toto alle carte realtà aumentata, permettendo agli Invizimal di “nascondersi” in ogni punto del mondo reale: ogni qualvolta si voglia catturare un Invizimal è infatti necessario prima localizzarne la posizione seguendo le indicazioni che compaiono a schermo (inquadrando determinati colori, spostandosi all’interno dello spazio che ci circonda oppure seguendo dei suoni fino a stanare la creatura). Come evidenziato durante l’anteprima, la problematica più “critica” di questi mini giochi è la richiesta di spazio per alcune di queste, che le rende complicate in ambienti chiusi, costringendo chi gioca a ripetere la procedura fino al successo. Ad ogni modo una volta localizzata la “preda” segue la fase di cattura vera e propria, le cui meccaniche generalmente variano in base all’Invizimal che si sta provando a reclutare nelle proprie fila. Alcune bestiole ci attaccheranno costringendoci a schivare i loro proiettili per poi colpirle “in testa” (mediante touchpad posteriore o touchscreen) quando si avvicinano, con altre dovremo invece rispondere al fuoco sempre evitando di farsi colpire, mentre in altre occasioni verremo letteralmente sfidati ad “un due tre stella” e dovremmo avvicinare l’Invizimal mentre è di spalle a contare (evitando di muoverci quando invece ci sta guardando)… Senza dimenticare percorsi ad ostacoli rigorosamente disegnati in realtà aumentata o gare di canto in cui bisogna rieseguire i versi emessi dal bersaglio. Dal punto di vista della varietà di situazioni insomma non si è di certo lesinato, cercando di offrire un’esperienza di caccia il più possibile diversa per ognuna delle 150 creature. Il rovescio della medaglia però si manifesta in meccaniche decisamente più indirizzate al pubblico dei più giovani, che troveranno i giocatori più “vecchi” meno disposti ad assecondarle.

Sulla scatola c’è scritto “da sette anni in su”

Se le catture sono probabilmente più apprezzabili dalle fasce d’età basse lo stesso non vale per la componente ad incontri. Le battaglie (contro la CPU o contro altri giocatori) sono affrontate con un approccio da picchiaduro, le cui meccaniche però sono contaminate da aspetti mutuati da giochi di ruolo o a turni: ogni volta che il nostro mostriciattolo eseguirà uno dei suoi quattro attacchi (generalmente uno potente, uno veloce e due di base) consumerà una certa quantità di stamina, e quando questa arriverà a zero sarà necessario rimanere immobili finché non si sarà in parte ricaricata. Anche la possibilità di potenziare ad ogni level up i propri Invizimal incrementando le statistiche che preferiamo (come salute, attacco, velocità di ricarica o quantità di stamina) è ripresa da questa tipologia di giochi e regala un maggior peso all’aspetto “strategico” del gioco, che nell’Arena è capace di strappare qualche soddisfazione anche ai più cresciuti. A completare il quadro delle soluzioni tattiche a disposizione arrivano poi i Vector di cui parlavamo qualche riga più sopra, che sono attivabili nel mezzo del combattimento (con effetti che spaziano dal recupero di punti salute all’esecuzione di mosse speciali in grado di danneggiare pesantemente gli avversari) e possono condizionare in modo concreto lo svolgersi dell’incontro. Per i più appassionati della sfida non manca nemmeno la possibilità di combattere contemporaneamente contro fino a tre avversari (ma anche due contro due, o tre contro uno).

Verdetto
7 / 10
Quasi sorprendente
Commento
Come detto nel commento dell’anteprima, lasciando da parte tutti i pregiudizi che si possono avere davanti ad un prodotto del genere, Invizimal: L’Alleanza può risultare un prodotto riuscito ed in grado di intrattenere. Va comunque messo in conto che il target di riferimento è quello dei gamer più giovani e che probabilmente ai più “anziani” dover girare per tutta la casa con la console in mano o emettere dei versi strani per catturare alcune creature potrebbe far storcere il naso, ma l’Arena d’altra parte può regalare una certa dose di soddisfazione anche ai più navigati.
Pro e Contro
Le catture offrono un buon livello di varietà
La componente ad incontri funziona e diverte anche i più grandi

x Il pubblico di riferimento rimane quello nelle fasce d’età più basse
x Qualche cattura va riprovata più volte o affrontata all’aperto
x Il Cross Play con PS3 andrà verificato

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