Recensione GODZILLA

Creato nel 1952 sulla scia del successo di King Kong, Godzilla è uno dei mostri più amati del cinema apocalittico. Il primo film giapponese, datato 1954, segnò l’esordio dell’enorme dinosauro in grado di divorare energia atomica e del grande cast di mostri (Kaiju) con cui si sarebbe alleato e/o avrebbe affrontato nelle pellicole successive. Lo scorso anno Godzilla è tornato al cinema grazie a Gareth Edwards e, dopo la dimenticabile parentesi del 1998 di Roland Emmerich, il lucertolone giurassico ha sbancato i botteghini anche se non è stato esente da critiche. Era quindi lecito pensare ad un ritorno videoludico in pompa magna, dopo l’uscita di Zona D’Attacco per dispositivi mobile e a quasi dieci anni da Godzilla: Unleashed, per PS2 e Wii, datato ormai 2007. Bandai Namco Entertainment ci riprova, portando su PlayStation 3 e PlayStation 4 GODZILLA al modico prezzo di 69.99 € (dieci euro in meno per la versione old gen). Scopriamo insieme se il dinosauro è caduto nel baratro dei giochi pessimi o se invece non è orribile come sembra.

Versione Testata: PlayStation 4

Ti voglio bene Godzilla
GODZILLA offre molte modalità tra cui scegliere, e per analizzarlo al meglio e non fermarci alle apparenze, ci concentreremo pian piano su ognuna di esse, definendone pregi e difetti di volta in volta. Per cominciare è doveroso fare una panoramica del sistema di controllo, primo e purtroppo non unico difetto del titolo di Bandai Namco. Il lucertolone potrà muoversi solamente in una direzione a meno che non premiate R1 o L1 per farlo svoltare, e lentamente avanzare verso la nuova meta; ad X è delegata la corsa, circa tre secondi in cui il mostro caricherà a testa bassa nella direzione scelta, travolgendo palazzi, soldati e qualsiasi cosa si trovi sul suo cammino, mossa utile anche contro gli altri Kaiju che sarete

Direzionare i Kaiju è la parte più ostica e frustante
costretti ad affrontare in tutte le modalità di gioco. Quadrato permetterà a Godzilla di effettuare una serie di tre attacchi in successione, leggeri e dal poco danno mentre Triangolo è dedicato alla coda del lucertolone, con un colpo a 360° capace di distruggere tutto quello che lo circonda. Quando la barra di energia atomica sarà al massimo, con Cerchio Godzilla sparerà il suo potente laser, vomitandolo in faccia allo sventurato nemico, robotico o kaiju che sia. Allo stesso modo, quando la temperatura è al massimo, con R2 potrete scatenare dei raggi meno potenti come sistema di difesa, in grado di distruggere gli elicotteri e i caccia che vi circondano, oppure allontanare e/o interrompere la combo di un Kaiju nemico. Infine  premendo insieme L1 e R1 il Kaiju ruggirà, bloccando per qualche secondo qualsiasi azione del nemico, una mossa utile soprattutto nel comparto online in caso la barra della temperatura si stia ancora riempiendo.

Come detto in apertura, oltre Godzilla si potranno utilizzare una serie di altri mostri, dai più famosi Mothra e King Ghidorah, alle versioni robotiche come Mecha Godzilla e Type 3 Kiryu, fino a Space Godzilla e anche l’ultima apparizione hollywodiana del lucertolone (disponibile come DLC gratuito sul PSN). Per sbloccarli tuttavia, bisognerà affrontarli con il nostro mostruoso protagonista nella modalità “Dio della Distruzione” vera e propria storia del titolo di Bandai Namco. Una volta sconfitti, i Kaiju saranno ottenibili in Modalità Evoluzione e utilizzabili in tutto il gioco a seconda del vostro gusto personale. Il gameplay di ogni mostro cambia a seconda delle abilità, permettendo il volo a quelli dotati di ali (o di jetpack) o una barriera al posto della sequenza di raggi difensivi. Purtroppo qualsiasi sia il Kaiju non cambia l’orribile e scomoda scelta di affidare la direzione di marcia ad L1 e R1, con risultati pessimi per quel che riguarda il vero e proprio fulcro di esplorazione e distruzione e soprattutto per la troppa legnosità con cui si muovono di conseguenza i mostri.

Dio della Distruzione non è una bestemmia
La modalità storia di GODZILLA è denominata Dio della Distruzione ed è divisa in tre diverse campagne, da ripetere più e più volte per scoprire ogni battaglia e luogo da distruggere. In “Approda” sarete al comando del protagonista che da il proprio nome al gioco ,e dopo un primo capitolo che narra l’approdo al molo del lucertolone, verrete gettati subito nel cuore della selezione dei livelli. Come nella serie Dynasty Warriors, avrete a disposizione 25 diverse mappe (inizialmente 19) ma non dovrete percorrerle tutte per arrivare ai titoli di coda: alla fine di ogni fase infatti, è prevista una scelta a bivio tra due o più nuove zone, che variano ovviamente per difficoltà e Kaiju presenti. L’obiettivo di ogni mappa di Approda (tranne che della venticinquesima) è distruggere i Generatori di Energia G (solitamente ne sono presenti da 1 a 3 per livello) e nel mentre radere al suolo la città, sconfiggere gli enormi avversari e non soccombere agli attacchi nemici. Ogni zona ha un livello di difficoltà diverso che inciderà prevalentemente sull’aumento del livello di disastro: ad ogni mezzo, edificio e generatore distrutto, il campanello d’allarme inizierà a riempirsi, una volta raggiunto il limite, verrà aumentata la capacità di disastro, e i giapponesi schiereranno nuove armi d’assalto contro il Kaiju. Maggiore è la difficoltà della zona, più velocemente si riempirà il livello di Disastro, cumulabile nel corso di tutta la corsa che vi porterà dal porto alla bataglia finale. Nei livelli difficili inoltre, verrà attivato un protocollo per lo spegnimento dei Generatori, costringendovi a dedicarvi prima a quest’ultimi e poi ad eventuali Kaiju giganti; in caso contrario, se il timer dovesse raggiungere lo zero, la missione verrà considerata fallita e sarete costretti a ricominciare la zona (mentre i giapponesi festeggeranno).

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Per poter sbloccare gli ultimi livelli bisognerà aver raccolto i dati di ricerca video, in modo tale che gli umani sviluppino nuove contromisure per il lucertolone (come l’ultima versione di Mecha Godzilla: Type 3 Kiryu). Questi dati sono disseminati nelle mappe di gioco (quattro per livello), e sono visibili sul radar in basso a sinistra dello schermo come dei punti rossi lampeggianti: una volta che il mostro sarà sul luogo evidenziato, basterà premere R3 per dare il via alla registrazione, spostando la telecamera del gioco sulle spalle di un cameraman giapponese che purtroppo non vedremo mai in faccia o dal vivo. La raccolta dei dati (che insieme alle statue del diorama, di cui parleremo dopo, rappresentano i collezionabili del titolo di Bandai Namco) risulta molto facile, soprattutto perchè i punti sono

Mai come in godzilla le dimensioni contano
evidenziati sulla mappa, e portare Godzilla da un luogo all’alto risulta più veloce di quello che si possa immaginare, pur coi controlli della telecamera scomodi e con i Kaiju furiosi all’inseguimento. Ed è proprio la barra furia l’ultimo elemento di cui tener conto in “Approda”: distruggendo le strutture di ogni zona, Godzilla riceverà Energia G, utile per crescere a dismisura e aumenterà il proprio indicatore della furia (più è alto, più sarà l’ammontare di energia ricevuto ad ogni danno causato all’ambiente). Mai come in GODZILLA le dimensioni contano: capiterà infatti di incontrare un Kaiju più grosso del lucertolone, e a meno di utilizzare nel modo adeguato laser e attacchi, data l’assenza della schivata nel parco mosse del mostro, bisognerà essere più grossi per sconfiggere l’avversario o, come nel caso dei timer dei generatori, si andrà incontro ad un Game Over.
Sfortunatamente, sebbene a volte possa capitare più di un Game Over (più per l’apparizione di un Kaiju più grosso che per il limite di tempo) non vi è una missione  particolarmente difficile, e il gioco risulta  calibrato per essere portato a termine anche dai giocatori più piccoli: le uniche difficoltà riguardano come già detto il sistema di controllo, e  più nello specifico la scelta della direzione in cui muovere il Kaiju, ma nel complesso Dio della Distruzione può essere completato del tutto in circa 5 ore.

Dio della Distruzione permette anche di giocare l’avventura nei panni di un altro Kaiju: nella modalità “Invadi” l’obiettivo resta distruggere i generatori e radere al suolo più edifici possibili, ma non sono presenti i punti di raccolta dati, dedicati solamente a Godzilla. Chiude le possibilità della prima modalità “Difendi”, in cui nei panni di un kaiju amico come ad esempio le versioni Mecha di Godzilla e King Ghidorah, dovrete difendere le città dagli assalti dei mostri (Godzilla compreso). La principale differenza rispetto alle altre due invasioni si ha negli indicatori principali: uno dedicato alla difesa della zona che calerà ogni volta che un palazzo o un mezzo militare viene distrutto (indifferentemente se da voi o dal nemico) e uno alla distruzione che aumenterà di conseguenza. Se uno dei due valori supera il 50% la missione viene considerata fallita e l’umanità spacciata. Descritto a parole Dio della Distruzione potrebbe sembrare una modalità qualsiasi già vista numerose volte nel genere musou, ma il dover ripetere molteplici volte le stesse zone, semplicemente per sbloccare i power up dei Kaiju farà perdere la pazienza anche ai giocatori abituati al farming. Per completare almeno una volta le venticinque zone di Dio della Distruzione bisognerà affrontare “Approda” almeno tre volte, e nel mentre raccogliere più del 75% dei dati video, in modo tale da poter assistere alla battaglia finale e al termine della storia principale. Invadi e Difendi risultano invece solo delle piccole varianti, tramutandosi, dopo un primo completamento, in una pura e mera forma di farming per le cellule dei Kaiju.

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