Recensione Forza Motorsport 6

Solo 2 anni fa, la serie di Forza Motorsport accompagnava il lancio mondiale di Xbox One con un quinto capitolo che incarnava l’essenza della serie ma che non rappresentava quel salto generazionale che tutti si aspettavano, portando con se anche numerose critiche sul lato contenutistico, troppo risicato rispetto al precedente capitolo. Oggi, 2015, nell’anno dell’anniversario di Turn10 Studios, che celebra i suoi primi 10 anni di successi, Forza Motorsport è pronto per il riscatto dopo aver fatto parlare tanto di sé grazie ad alcune novità tanto attese come le gare sul bagnato e le corse in notturna. Ma scopriamo insieme Forza Motorsport 6 nella nostra recensione.

Lo zen e l’arte della guida
Forza Motorsport è uno dei più apprezzati e amati simulatori di guida su console
Si sa, i videogiocatori non dimenticano e non perdonano, specialmente quando di mezzo c’è la loro serie preferita. E con Forza Motorsport 5, Turn10 non è riuscita a replicare quanto di buono fatto con i precedenti episodi, da un lato fossilizzandosi nella formula di gioco, dall’altra tagliando numerosi contenuti, come auto e piste facendo un mezzo passo indietro piuttosto che nella direzione opposta. Vuoi la fretta di dover essere in pole position nella line-up di lancio di Xbox One, vuoi delle scelte poco felici verso soluzioni pay-to-win, il quinto capitolo ha lasciato molti dei fan con l’amaro in bocca, concentrando l’attenzione su Forza Motorsport 6 con la speranza che non si ripetessero gli errori del passato.
Ma partiamo con ordine. Forza Motorsport è uno dei più apprezzati e amati simulatori di guida su console, che negli anni è stato capace di ritagliarsi una fetta via via sempre più crescente di appassionati, grazie al suo stile capace di abbracciare sia il fanatico delle simulazioni (pur non toccando vette estreme di alcuni titoli su PC) che il giocatore novizio, che si avvicina al genere per la prima volta. La duttilità del sistema di personalizzazione del racing Turn10 è il punto di forza della serie. La capacità di adattare ogni parametro, dalla difficoltà della gara, agli aiuti alla guida, passando al livello di sfida della AI o alle messe a punto delle auto, tutto è studiato per mettere a suo agio il giocatore e farlo sentire parte integrante del gioco. Da questa ottima base, unita da sempre ad una grafica di prim’ordine, non solo nella mera realizzazione tecnica ma anche nella ricercatezza del motore fisico, capace di replicare perfettamente il comportamento su strada delle vetture, Turn10 ha sviluppato il nuovo capitolo, finalmente ascoltando le richieste della community che da anni chiedevano a gran voce l’introduzione delle condizioni atmosferiche e delle gare in notturna.

Prendi l’ombrello che sta per piovere
La pioggia ci costringerà a rivedere il nostro stile di guida
Finalmente ci siamo, e con Forza Motorsport 6, Turn10 aggiunge alla formula di gioco un altro tassello che ne innalza incredibilmente la qualità del prodotto finale.
Parliamo della pioggia, nuovo antagonista del gioco che entra in scivolata nelle collaudate meccaniche come una variabile che ci costringerà a rivedere il nostro stile di guida. Per parlare però di questo, bisogna partire a monte, iniziando dalla modellazione dei percorsi. Grazie al performante ForzaTech, il motore che tira le fila del gioco, Turn10 è stata capace di realizzare percorsi morfologicamente fedeli alle controparti reali, tanto da permettere di introdurre un nuovo sistema di “buche 3D”, avvallamenti tridimensionali nel tracciato che, una volta iniziata la pioggia raccoglieranno acqua, creando delle pericolosissime pozzanghere durante la gara. Turn10 ha collaborato a stretto contatto con piloti professionisti e raccolto dati eseguendo test sul bagnato, e il risultato è sotto i nostri occhi, con uno dei più riusciti ed appaganti effetti pioggia di sempre. Non sarà solo a livello estetico, dove l’acqua andrà a cambiare l’aspetto della pista e il modello di guida diventerà solamente “più pattinato”, ma sarà possibile percepire con mano delle differenze nette. Dovremo necessariamente rivedere i nostri tempi di reazione, calcolando con attenzione dove e quando frenare, così come l’acqua accumulata sulla pista ci farà perdere aderenza, causando slittamenti e il letale aquaplaning. Anche la visibilità scarseggerà, le auto avversarie nebulizzeranno l’acqua e in pista si alzerà una foschia che accompagna gli acquazzoni pregiudicando la percezione della strada e della traiettoria da seguire. E il tutto sarà trasmesso al giocatore attraverso le vibrazioni del pad di Xbox One, che grazie alla sua distribuzione omogenea su tutto il controller e sui grilletti analogici è in grado di veicolare ogni variazione di aderenza della macchina.

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La ricerca del realismo è tanta e anche nel simulare le gare in notturna, già viste e provate in altri titoli, qua assumono un aspetto decisamente più corposo e ricercato. Se all’apparenza tutto sembra uguale, bisogna tenere di conto il raffreddamento dell’asfalto, con conseguente perdita di aderenza differenziandosi dalle gare diurne. L’illuminazione poi ricopre un ruolo importante perché se in circuiti come lo Yas Marina di Abu Dabi, studiato per gareggiare dopo il calare del sole, grazie ad uno dei più sofisticati sistemi di illuminazione, circuiti più classici ci vedranno protagonisti di vere e proprie corse nell’oscurità, dove l’unica luce che ci farà da guida sarà quella dei nostri fari.
Queste novità decisamente importanti soffrono però di un problema che si spera vivamente, vista l’ottima implementazione nelle dinamiche di gioco, venga esteso a tutte le gare senza distinzioni, tipo il meteo variabile o il ciclo giorno/notte per le gare più lunghe. Infatti ogni tracciato presente, avrà delle varianti, e non in tutti sarà possibile correre in condizioni di pioggia o di notte ma solamente in quelli predeterminati.

Da grande voglio fare il pilota
Una delle critiche maggiori di Forza Motorsport 5 era rivolta alla modalità Carriera
Da Forza Motorsport 5 ritroviamo poi i Drivatar, le nostre controparti virtuali rese vive dalla potenza del cloud, che popoleranno le gare “evolvendo” le vecchie A.I. in un concetto più ampio e competitivo. Ogni gara che disputeremo, ogni manovra o reazione in pista sarà registrata creando un alterego digitale che prenderà parte a gare in nostra vece, e replicando il nostro modo di guidare. Avremo quindi situazioni in cui gli avversari cercheranno di evitare il contatto, altri veri e propri pirati della strada, ma soprattutto capaci di sbagliare e commettere errori rendendo sempre improbabili gli esiti di una gara.
Una delle critiche maggiori di Forza Motorsport 5 era rivolta alla modalità Carriera, priva di mordente ed interesse. In questo nuovo capitolo si è cercato di porre una pezza andando ad introdurre la campagna “La Storia degli sport motoristici”, un viaggio diviso in 5 volumi che propone un’esperienza fra il passato e il presente dell’automobilismo. Ogni volume, offrirà al giocatore una serie di gare da completare, scegliendo di volta in volta una delle auto disponibili fra le sei divisioni . Questa modalità promette oltre 70 ore gioco e ci permetterà di visitare le 26 location che ospiteranno i più famosi circuiti mondiali. Dalla nostrana Monza, alla verdeggiante Nürburgring, alle vette delle Alpi Bernesi fino alle coste del Brasile, all’avvincente Circuito di Rio de Janeiro, sullo sfondo del Corcovado e del Cristo Redentor. Ogni tracciato poi avrà le sue varianti: giorno, notte, completi, brevi, con pioggia, conformazione da GP di F1, per un totale di 90 configurazioni diverse, un numero decisamente migliore rispetto a quello della scorsa edizione (quasi la metà).

La carriera verrà poi intervallata con una serie di Eventi Speciali che metteranno alla prova le nostre abilità di guida in gare tematiche: dal primeggiare in un campionato di Formula Indy nel circuito di Indianapolis al gareggiare testa a testa con il cugino digitale di Stig, l’enigmatico ed imbattibile pilota della trasmissione inglese Top Gear. In Forza Motorsport 6 viene riconfermata la collaborazione con il programma della BBC, con interventi audio di Richard Hammond e James May, che orfani dell’esuberante Jeremy Clarkson, ci terranno compagnia con aneddoti sulle macchine in una sorta di “The More You Know” automobilistico. La partnership con Top Gear vede nuovamente la presenza di alcune gare sfide d’abilità studiate ad hoc o il tracciato ufficiale che da anni mette alla prova le doti automobilistiche delle star inglesi e americane. Vincendo le gare e facendoci strada tra i capitoli dei volumi, a seconda del piazzamento guadagneremo punti esperienza che andranno a formare il nostro livello giocatore. Ad ogni salita di punti si attiverà una slot machine che ci premierà con crediti aggiuntivi o nuove auto, una giusta ricompensa per il lavoro svolto sulla pista. Anche utilizzare una macchina rispetto all’altra accrescerà l’affinità verso una casa automobilistica, e ci farà guadagnare soldi extra da spendere per comprare o potenziare i nostri bolidi.
Sebbene ancora lontani da una modalità Carriera degna di questo nome (per dire, Playground Games con la serie Horizon da questo punto di vista è riuscita a fare molto di più) è apprezzabile lo sforzo fatto per diversificare l’esperienza di gioco e motivare il giocatore fra le varie gare.

 

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