Sono passati due anni dall’approdo di Diablo III su PC e console old gen ed il titolo, accolto inizialmente dai fan con un certo scetticismo a causa di alcune meccaniche, ha guadagnato man mano popolarità riuscendo a ritagliarsi una fetta di mercato non indifferente. Forte dell’inserimento di un corposo DLC e di tutte le migliorie apportate da Blizzard nel corso dei mesi, Diablo III arriva anche sulle console di attuale generazione per conquistare tutti coloro che non hanno ancora avuto occasione di mettere mano al terzo capitolo di questa celeberrima serie. Saranno riusciti a creare un prodotto interessante oppure questa Ultimate Evil Edition si limiterà ad essere un mero porting? Scopritelo nella nostra recensione.
Versione testata: PlayStation 4
La trama di Diablo III è ambientata molti anni dopo le vicende di Lord of Destruction e vede un misterioso meteorite cadere nei pressi dell’abazia di Tristram e capace di portare in vita i morti. Questo è solo l’inizio di una trama che vede il nostro eroe (facente parte di una delle sei classi principali) alle prese con il risveglio dei Nephilim e la decisiva battaglia contro Diablo e le forze del male. Nonostante non vi siano particolari colpi di scena, la trama riesce a conquistare il giocatore e spingerlo a scoprire il susseguirsi degli avvenimenti capitolo dopo capitolo grazie a personaggi interessanti e ad un mondo di gioco dal fascino oscuro. I sei personaggi principali (Barbaro, Monaco, Mago, Sciamano, Cacciatore di Demoni e Crociato) sapranno conquistarvi grazia ad una differenziazione psicologica che si rifletterà nello svolgersi dell’avventura e nelle loro relazioni con i vari NPC, permettendo di immedesimarci appieno nel nostro rispettivo avatar. Rispetto alle scorse incarnazioni di Diablo III non è presente, però, alcuna aggiunta di rilievo al comparto narrativo, limitando il giocatore a ripercorrere gli avvenimenti della trama principale e della sua espansione Reaper of Souls per un totale di decine di ore di gioco.
Il gameplay di Diablo III Ultimate Evil Edition è rimasto quello valido delle sue precedenti versioni (qui potete trovare la nostra recensione), per cui non perderemo tempo a ripetere le medesime cose, ma ci limiteremo ad approfondire le nuove meccaniche e a constatare come l’ottima mappatura dei tasti renda il titolo pienamente godibile se giocato con il DualShock 4 e a come non si senta mai il bisogno di utilizzare mouse e tastiera per sostituire il pad. Ancora una volta, inoltre, le classi risultano molto equilibrate, ma dobbiamo ammettere che il personaggio del Crociato, talvolta, ci è parso leggermente più potente degli altri, ma nulla che vada realmente ad influire sul gameplay del titolo. La novità principale di questa versione current gen è la presenza di un sistema chiamato Nemesis che, in poche parole, vi farà scontrare con nemici particolarmente ostici capaci, in caso di vittoria, di potenziarsi e attaccare gli amici della vostra friend list per diffondersi come fossero dei virus. Questo sistema mantiene il giocatore sempre attivo e attento, spaventato dalla possibilità di incontrare queste terribili creature (su PlayStation 4 ne potrete trovare una dedicata ad un celebre titolo targato Naughty Dog), ma anche desideroso di sconfiggerle per guadagnare i numerosi (e rari) bonus rilasciati da questi mostri. Ancora una volta il modo migliore per giocare a Diablo III è in compagnia di uno o più amici. Il multiplayer a quattro giocatori, infatti, è ottimamente gestito sia offline, dove le icone dei vari personaggi non andranno minimamente ad intaccare la giocabilità del titolo, che online, grazie ai server che, nemmeno per un secondo, hanno dato accenno di lag garantendoci delle partite sempre divertenti e prive di qualsiasi problema. La longevità del titolo è, ovviamente, immensa e riesce, soprattutto al termine della campagna principale, a divertire per ore e ore grazie all’Adventure Mode, una modalità che crea randomicamente zone piene di nemici pericolosi e boss impegnativi e che, di conseguenza, farà perdere la vita sociale a tutti gli amanti del grinding più spinto.
Il comparto tecnico di questa nuova incarnazione di Diablo III è sicuramente il migliore disponibile sul mercato per quanto riguarda le varie versioni del titolo Blizzard. Nonostante un motore grafico non più all’avanguardia e alla modellazione poligonale di alcuni personaggi non esaltante, il titolo lascia a bocca aperta in più momenti grazie ad esplosioni luminose e brillanti, ad una moltitudine di elementi su schermo e all’ottima realizzazione delle abilità (soprattutto le più avanzate). Com’era giusto aspettarci per un titolo del peso di Diablo III, ancora una volta il character design dei nemici ed il level design delle ambientazioni si rivela essere maestoso e ricco di carisma, confermandosi uno dei principali punto di forza del titolo. Per quanto riguarda il sonoro possiamo evidenziare come la colonna sonora sia ancora oggi capace di evidenziare i momenti più epici della storia e come il doppiaggio italiano, nonostante qualche momento altalenante, riesca a soddisfare appieno grazie all’ottimo lavoro svolto dal team di (celebri) doppiatori.
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