Recensione Dark Souls III

La serie Souls, che comprende all’attivo 4 titoli, da qualche anno sta spopolando tra i giocatori per vari fattori tra cui la grande difficoltà, un universo misterioso e un’ambientazione unica. Annunciato durante lo scorso E3, il nuovo capitolo di Dark Souls è stato giudicato dai fan come l’ultima opera magna per il brand, complice anche la volontà del suo creatore, Hidetaka Miyazaki, di passare ad altri progetti. Dopo aver esplorato Lothric in lungo e in largo siamo pronti a darvi i nostri giudizi sull’ultima fatica di “Miyazaki-san” nella recensione di Dark Souls III.

 

 

Versione testata: Playstation 4

 
Unkindled One
Dark Souls III racconta il viaggio di una Fiamma Sopita, un risorto dalle ceneri, che deve partire per Lothric alla ricerca dei Signori dei Tizzoni, esseri che hanno vincolato la Prima Fiamma, scappati dalle loro tombe al suono di una misteriosa campana. Il nostro compito sarà quello di riunirli ed evitarne lo spegnimento e la conseguente Era dell’Oscurità. Per chi è meno avvezzo con la saga Souls vi spieghiamo velocemente di cosa stiamo parlando: Gwyn, il Re Sole presente nel primo capitolo, è stato una delle tre divinità a trovare la Fiamma (che è un simbolo per la luce e il bene) e ha sacrificato se stesso per ravvivarla al suo indebolimento, diventando di fatto il primo Signore dei Tizzoni. Dopo di lui numerose entità hanno donato la loro vita, facendo in modo che questa non si esaurisse, almeno fino al rintocco della campana di cui abbiamo parlato di prima. Queste entità si sono fregiate nel tempo dello stesso nome di Gwyn e alcune di loro saranno proprio gli antagonisti principali di questo Dark Souls III: Aldrich il Santo delle Profondità, i Guardiani dell’Abisso della Legione di Farron, Ludleth di Courland, Yhorm il gigante e Lothric il Re sacro. Il nostro compito sarà sconfiggerli e riportarli ai loro rispettivi troni, perché sono necessari per rivincolare nuovamente la Fiamma.
Miyazaki ha promesso più volte che questo capitolo della serie avrebbe risposto alla maggior parte delle domande che i fan si sono posti negli anni passati e da un certo punto di vista è così: come da tradizione la maggior parte della lore viene raccontata tramite la descrizione degli oggetti (prevalentemente le anime che otterremo dai boss e le loro armi), e mentre alcune questioni si chiuderanno definitivamente, altre rimarranno aperte, o addirittura nasceranno nuovi spunti di riflessione, confermando in pratica che la serie non si fermerà qua ma andrà avanti nei prossimi anni, in un modo o nell’altro.

Questo capitolo della saga attinge a piene mani dai due precedenti, anche se con maggiori riferimenti al primo capitolo. Ci troveremo a vagare per Lothric e nelle sue ambientazioni ci imbatteremo in molti elementi che ci riporntano alla memoria quelle di Lordran, terra delle divinità che abbiamo visitato in Dark Souls, o Drangleic, il regno del secondo capitolo. Inoltre nel gioco assisteremo a una serie di ritorni direttamente dai due episodi precedenti, così come i riferimenti a Dark Souls saranno più espliciti rispetto a quelli fatti precedentemente, e non mancheranno situazioni deja-vù per i fan che seguono la saga fin da Demon Souls.
Parlando di ambientazioni ci vogliamo soffermare sul grande lavoro fatto da From Software rispetto a Dark Souls II. Le ambientazioni lineari dello scorso capitolo sono state rimpiazzate con enormi livelli pieni di percorsi secondari da intraprendere e da visitare, ampie aree che ci terranno impegnati ore per scoprire ogni più piccolo segreto, e se confrontate con il passato, anche la gestione dei falò è stata migliorata, mettendone a disposizione in quantità minore, ma distribuiti con più criterio e con intelligenti shortcut che ci permettono di arrivare al boss più velocemente. Come in Demon Souls e Dark Souls II anche qui è presente un hub chiamato Altare del Vincolo (in inglese Firelink Shrine come nel primo capitolo ma tradotto Altare del Legame del Fuoco). Qua potremo trovare tutti i mercanti, che dovranno essere assoldati per Lothric convincendoli a donarci i loro servigi: il fabbro, la Guardiana del Fuoco che ci permetterà di livellare e sopratutto i troni dei Signori dei Tizzoni che abbiamo nominato poco fa. L’Altare del Vincolo sarà anche l’unica area non connessa con il mondo di gioco, e potremo quindi, dal falò presente all’interno, viaggiare per tutta Lothric grazie al teletrasporto che anche in questo capitolo sarà disponibile già dall’inizio. Riguardo ai mercanti mentre nei precedenti giochi gli oggetti in vendita cambiavano in base ai boss battuti qui dovremo trovare particolari manufatti in giro per il mondo chiamati “ceneri” (per la venditrice base) e i tomi per coloro che ci venderanno magie, piromanzie e miracoli, che sbloccheranno a loro volta nuovi articoli una volta regalati ai rispettivi destinatari.

Un’altra delle caratteristiche per cui è nota la saga di From Software è quella dell’estrema difficoltà dei suoi boss, e Dark Souls III sotto questo aspetto non delude affatto le aspettative. Se nello scorso capitolo tutti i boss tendevano ad assomigliarsi, con una prevalenza di esseri umanoidi, in Dark Souls III c’è una maggior varietà di nemici e, quelli presenti, vantano un carisma e un’epicità che mancava alla serie sin dal primo capitolo, aiutati anche dalla sontuosa colonna sonora che accompagna le boss fight e ne enfatizza il combattimento. Durante le battaglie, quando la barra degli HP scenderà sotto una certa soglia, i boss cambieranno moveset e spesso si potenzieranno andando ad infliggere molti più danni e aggiungendo una marcia in più agli sconti, ovviamente a nostro svantaggio. Stessa cosa succede con alcuni mob particolari che una volta raggiunta una certa quantità vitale verranno come inghiottiti da una strana malattia, probabilmente proveniente dall’Abisso, diventando più resistenti ed agguerriti. Dark Souls III punta sul cambio continuo del proprio modo di giocare: se siete portati ad affrontare direttamente il nemico vi ritroverete spesso, sia con un boss che con un nemico normale, ad utilizzare incantesimi o a scegliere di combattere mantenendovi a distanza, e viceversa nel caso di build improntate sulla magia.

 

Fight for your life
Dark Souls III è un gioco nel quale dovremo combattere per la nostra vita e per farlo sarà necessario imparare a dovere ogni singola azione a nostra disposizione. Partiamo dalle basi: la nostra Fiamma Sopita potrà equipaggiare armi o altri strumenti (come scudi, catalizzatori, campane o altro) sia nella mano destra che in quella sinistra, gestite dai due gruppi di dorsali. Con R1/RB effettueremo l’attacco normale e con R2/RT un attacco pesante (entrambi utilizzando la mano destra). L1/LB serve per proteggersi con lo scudo (o utilizzare qualsiasi oggetto possediamo nella mano sinistra) mentre con L2/LT se lo scudo ce lo permette potremo provare il parry (respingere il colpo nemico) e cercare di infliggergli un attacco critico, o in alternativa prenderlo alle spalle così da effettuare un backstab. In Dark Souls III è stato aggiunto un nuovo tipo di attacchi chiamato Posa (o ready stance), che è possibile effettuare prendendo un’arma a due mani con Triangolo/Y e tenendo premuto L2/LT. Facendo così il personaggio assumerà una posa ed attaccherà l’avversario in maniera particolare. E’ possibile leggere cosa fa un’arma dalla sua descrizione, così come le caratteristiche dello scudo ci informeranno o meno se sarà in grado di effettuare un parry. Continuamo a parlare delle novità di questo nuovo capitolo: la barra mana. Già presente in Demon Souls, sarà utilizzata dagli attacchi speciali della modalità posa e dalle magie, sostituendo il classico metodo “a utilizzi” presenti negli scorsi capitoli della saga Dark Souls. In passato una volta terminati i “lanci” di una magia potevamo passare alle successive fino che ne avevamo a disposizione; qua una volta consumata la barra PA (che indica appunto il mana) non si potranno utilizzare altri incantesimi fino che questa non verrà ripristinata.

Gli sviluppatori di From Software hanno voluto aiutare i nostri caster e tutti gli assetati di mana introducendo una nuova Estus, chiamata Fiaschetta d’Estus Cinereo, che lo rigenera. E’ possibile scegliere quante fiaschette di ogni tipo portare dal fabbro all’Altare del Vincolo, il cui totale che è determinato dal numero di schegge d’Estus trovate in tutta Lothric. Ad esempio per alcuni boss dove non userete la magia sarà possibile portare solo Estus normali mentre al contrario ci si potrà portare solo Estus per il mana, il tutto in base a come giocherete una particolare sezione.

Per quanto riguarda l’aspetto RPG potremo migliorare il nostro personaggio donando un numero sempre più crescente di anime alla Guardiana del Fuoco che è presente nell’hub centrale. Coloro che si lamentavano delle troppe caratteristiche presenti in Dark Souls II dovranno ricredersi: in questo capitolo From Software ha deciso di diminuirne il numero e aumentare il divario che si crea con il passare dei livelli, permettendo così di concentrarsi su alcuni aspetti particolari del proprio personaggio. Noi, ad esempio, nella nostra run abbiamo aumentato quasi solamente vitalità, forza, destrezza e fede per permetterci di avere un personaggio con molta vita in grado di brandire numerose armi ed utilizzare alcuni miracoli curativi per risparmiare così Estus.

Sempre realtivamente all’equipaggiamento, in questo Dark Souls III abbiamo incontrato un grandissimo numero di armi e scudi, ognuno con le proprie particolarità e i loro indizi che espandono la lore dell’universo creato da Miyazaki. Alcune saranno ottenibili dalle anime dei boss o da nemici particolari che ci rilasceranno la loro, il tutto grazie ad oggetto ottenibile nelle prime ore di gioco sconfiggendo un nemico opzionale che se dato a Ludleth (uno dei Signori dei Tizzoni rimasto al suo posto) ci aiuterà in questo passaggio.

Ogni arma possiede il proprio set di attacchi, pesantezza, velocità, il range e altri tipi di informazioni. Inoltre sarà possibile donando al fabbro dei tizzoni di infondere la nostra arma con degli elementi come il fuoco, elettricità, caos e molti altri. In Dark Souls III dovremo prestare attenzione al peso dei vari equipaggiamenti perchè arrivati a una certa percentuale sul totale, la nostra capriola evasiva cambierà e diventerà più pesante risultando molto più difficile sfuggire agli attacchi dei nemici. In questo conteggio rientreranno anche gli anelli che, come negli scorsi capitoli, doneranno al personaggio abilità, resistenze e incrementi di statistiche momentanei.

 

Morti a 15 fps
Dark Souls III visivamente è bello, grazie soprattutto alla sua direzione artistica che tocca altissimi livelli di ispirazione, ma non è sicuramente tra i migliori titoli visti in questa generazione, oltre a non essere esente da problemi tecnici, come nella tradizione From Software. Abbiamo iniziato Dark Souls III quasi una settimana prima della release ufficiale, trovandoci di fronte ad una situazione tragica nonostante fosse lo stesso engine usato lo scorso anno da Bloodborne. Alcune zone presentavano perdite di fluidità davvero importanti, rendendone difficile l’attraversamento e con ripercussioni con diversi mob e i boss. Schivare perfettamente un attacco che poteva ucciderci a 15 fps non è stato facile e molte volte siamo morti per problemi del genere. Ad un paio di giorni dal D1 ufficiale, From Software ha pubblicato la patch 1.03 che risolve la maggior parte dei cali. Gli unici problemi che abbiamo continuato a riscontrare dopo l’aggiornamento correttivo si sono verificati mentre eravamo connessi online ai server di gioco, facendoci supporre che si tratti di situazioni momentanee a causa dell’alto numero di utenti presenti. Come i precedenti, anche questo capitolo della serie Souls ha il multiplayer online sia in versione co-op che pvp. Utilizzando un oggetto chiamato Brace potremo godere di un aumento del 40% dei nostri HP e attiveremo le funzionalità online di Dark Souls III. Con un item, acquistabile nell’Altare del Vincolo poseremo a terra il nostro simbolo, così i giocatori che lo vedranno potranno evocarci nella loro partita e combattere insieme. Ovviamente se colui che ci evocherà dovesse morire saremo rispediti nel nostro mondo con le anime guadagnate in saccoccia. Alcuni patti presenti nel gioco funzioneranno tramite l’online: equipaggiando degli appositi anelli, ottenibili da alcuni NPC che troveremo in giro per Lothric, sarà possibile essere evocati secondo alcune condizioni come ad esempio se un giocatore entra in una determinata zona o se una Fiamma Sopita ha il nostro stesso patto e viene invasa da un avversario. Invece per quanto riguarda il PVP potremo invadere il nostro avversario con una pietra che ci verrà consegnata durante il corso dell’avventura da un particolare personaggio (evitiamo di fornirvi troppi dettagli per evitare rivelazioni o spoiler). Il gioco è completamente doppiato in inglese mentre tutte le scritte, compresi i sottotitoli, sono nella nostra lingua.

Verdetto
9 / 10
Almeno stavolta i caricamenti durano 10 secondi
Commento
Dark Souls III è a conti fatti il miglior capitolo dell'intera serie e supera anche ciò che è stato Bloodborne lo scorso anno. Questo perchè Miyazaki e il suo team hanno fatto un ottimo lavoro sia dal lato gameplay che da quello della lore, forse uno degli aspetti cruciali per gli amanti dei Souls. Di grande spessore la colonna sonora che aiuta ad aumentare la tensione dei combattimenti e il level design migliorato rispetto al prequel, ma ancora un gradino sotto il primo Dark Souls. Nonostante la bontà del titolo non mancano i consueti problemi legati al frame rate, che nonostante la patch correttiva (la prima di una lunga serie) ancora traballa in determinate situazioni. Hidetaka Miyazaki con questa opera conclusiva fa nuovamente centro, creando un altro grandioso titolo che saprà tenervi incollati a lungo e siamo certi che la passione per questa saga è destinata a continuare nel tempo.
Pro e Contro
Colonna sonora d'altissima qualità
Boss tutti diversi e ottimi
Migliore anche di Dark Souls

x Framerate disastroso in certe condizioni
x Graficamente non è il top

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