Recensione Counterspy

Senza alcun dubbio l’ambientazione migliore per una Spy-Story è quella della Guerra Fredda: due superpotenze che si contendono la supremazia sul resto del mondo a fare da cornice, la minaccia della Bomba Atomica e degli effetti di questi ordigni dell’apocalisse sullo sfondo e svariati gadget tecnologici in primo piano. Dynamighty (team indipendente all’esordio ma che conta tra i membri esuli della compianta LucasArts e di Pixar) con il suo Counterspy punta su questo scenario nel più classico dei modi, realizzando una invece non molto classica commistione tra un sidescroller a due dimensioni ed un videogioco stealth. Il risultato finale? Scopriamolo

Il controspione
La trama, semplice contorno, come detto è quella delle più classiche storie di spionaggio: due superpotenze in piena Guerra Fredda si stanno sfidando a colpi di conquiste tecnologiche. La posta però ha toccato vette letteralmente siderali: l’obbiettivo è la Luna, o meglio, lanciare sul satellite un ordigno nucleare ed essere consegnati alla storia come la prima Nazione a sganciare l’Atomica nello spazio. Le conseguenze di uno scoppio congiunto però potrebbero essere tragiche e far uscire la Luna dalla sua orbita, con il risultato di farla collidere con la Terra e causare l’estinzione della razza umana. Ad impedire il tutto interviene il C.O.U.N.T.E.R., organizzazione di spionaggio il cui obbiettivo è sottrarre i piani segreti relativi ai lanci ed impedirli.

La spia che ci provava
 un sidescroller a due dimensioni su cui si innestano elementi propri dello stealth
Il giocatore sarà quindi chiamato a vestire i panni di un agente del C.O.U.N.T.E.R., e anche qui nel segno della tradizione dovrà infiltrarsi solo contro tutti nelle basi segrete delle due superpotenze. L’impostazione, come accennato nell’introduzione, è quella di un sidescroller bidisomensionale su cui si innestano elementi propri dello stealth: la levetta sinistra controlla i movimenti (regolandone anche intensità e di conseguenza rumore: inclinandola leggermente ci si muoverà in modo più furtivo), mentre quella destra permette di prendere la mira con una delle quattro armi equipaggiabili, alcune dotate di silenziatore a scapito della potenza. Oltre che sparando (possibilmente alla testa per garantirsi un uccisione in un colpo, a meno che la guardia non indossi un elmetto) i nemici possono essere eliminati cogliendoli alle spalle e premendo quadrato in modo più circospetto o corpo a corpo in mischia, agendo sempre sullo stesso tasto. Completano la dotazione R1 (o R su PS Vita) per la ricarica, triangolo per l’interazione con gli oggetti dello scenario (armadietti in cui trovare medikit o munizioni o le casseforti contenenti progetti per le armi da fuoco o le “formule”, bonus che una volta raccolti possono essere attivati prima dell’inizio di ogni missione) e il fondamentale tasto cerchio per nascondersi dietro le coperture.

Dietro i ripari ci si ritrova quasi in un rail shooter
Una volta dietro i ripari infatti la “percezione della realtà” cambia e ci si ritrova davanti ad uno sparatutto in terza persona abbastanza classico, che offre la possibilità di far fuori tutti i soldati che si riescono a vedere usando il proprio arsenale e contemporaneamente ripararsi per qualche istante dal loro fuoco in caso di allerta. Queste sezioni rappresentano probabilmente il punto più anonimo dell’esperienza, date le meccaniche sicuramente collaudate ma abbastanza semplificate e in linea con quanto si può vedere in uno sparatutto su rotaia “alla Time Crisis”.

 

Player 1 in Goldmember
Una volta che il livello Defcon arriva a 0, parte il conto alla rovescia
Lo scopo del gioco è appunto quello di infiltrarsi in modo discreto all’interno della base segreta di turno e arrivare fino al computer e sottrarre i piani di lancio, possibilmente arraffando eventuali progetti per le armi o per le formule da poter utilizzare in seguito. Ogni qualvolta l’alter ego del giocatore esaurisce la salute, viene inquadrato da una telecamera o permette ad uno dei militari di contattare i rinforzi via radio durante le allerte inizia ad aumentare il livello Defcon, che una volta raggiunto la “soglia critica” dello zero avvia la procedura di lancio dell’ordigno nucleare trasformando l’impresa in una corsa contro il tempo: la priorità è raggiungere il computer prima dello scadere del timer per impedire la partenza della bomba e, di conseguenza, la fine del mondo.

I livelli procedurali allontanano il pericolo noia, che comunque prima o poi sopraggiunge
Particolarità del livello Defcon è quella di non azzerarsi a fine missione, ripartendo dal livello al quale lo si era lasciato e tenendo quindi il giocatore sempre sulla corda: più si avvicina allo zero il Defcon, più la missione successiva sarà più impegnativa e meno si potrà sbagliare una volta sul campo. Non manca fortunatamente la possibilità di rialzare l’indicatore grazie ai comandanti nemici, che se affrontati quando sono soli (o dopo aver eliminato tutti i sottoposti nell’area) si arrendono quando la spia punta loro l’arma contro e aumentano di un’unità il contatore. Ad aiutare un po’ la varietà delle situazioni invece c’è la scelta di generare proceduralmente ogni base segreta, garantendo di volta in volta livelli sempre diversi e scongiurando per un buon numero di partite il pericolo noia comune a molti endless. Noia che comunque alla lunga sopraggiunge in quanto congenita quando si parla di prodotti che seguono questa impostazione.

 

Abbigliamento da spia
Sia il video che il sonoro appaiono convincenti
Dal punto di vista tecnico Counterspy è fuori da ogni dubbio convincente: ad una fluidità onnipresente e priva di rallentamenti fa da contrappunto un “pacchetto visivo” originale e riuscito, capace di far trasparire tutto il taglio ironico del sito grazie a manifesti e schermate presenti sullo sfondo (come ad esempio il razzo denominato “Peacemaker 100” nella base americana). Buono anche il sonoro, che seguendo il solco tracciato dai vari spy-movie e prodotti collegati a questo immaginario riesce ad evocare la giusta atmosfera.

 

Verdetto
7.5 / 10
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Commento
Dynamighty centra l'esordio e con Counterspy confeziona un pacchetto ludico di tutto rispetto, impreziosito ulteriormente dal "Cross Buy allargato" che porta gli agenti del C.O.U.N.T.E.R su tutte le piattaforme marchiate Playstation. I difetti si limitano a delle sezioni shooter ben realizzate ma un po' prive di "colore" e ad un fattore noia congenito quando si parla di endless e procedurale, che però viene combattuto fino alla fine da un gameplay riuscito e dallo stile ironico del prodotto.
Pro e Contro
Divertente ed ironico
Cross Buy tra PS3, PS4 e Vita
I livelli procedurali allontanano la noia...

x ... Che però alla lunga arriva
x Sezioni shooter un po' anonime

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