Solange è la Code of Princess. E spetta a lei salvare il mondo dall’attacco dei mostri e riportare la pace nel regno di DeLuxia.

 

C’era una volta Treasure, una software house capace di sfornare capolavori, e rendere titoli di nicchia mainstream. Lo fece su Mega Drive con Gunstar Heroes, per poi proseguire su Saturn con Guardian Heroes e ancora su Dreamcast con Ikaruga.

 

Sebbene Ikaruga sia titolo più conosciuto ed amato della software house giapponese, è con Guardian Heroes che lo studio ha guadagnato la sua nomea. Ed oggi siamo qua a parlarvi di un gioco che in qualche modo ne è l’erede spirituale, nonostante un seguito effettivo uscito su GBA.

 

Stiamo parlando di Code of Princess, picchiaduro a scorrimento già apparso su Nintendo 3DS e PC, che da domani 31 Luglio si appresta a debuttare in una nuova versione “EX” su Nintendo Switch al prezzo di 39.99€. (in Europa nel solo formato digitale).  

 

La compagnia degli eroi
Mostri e umani hanno sempre vissuto in pace e in armonia. Dopo centinaia di anni però un’ombra è pronta a calare sul regno di DeLuxia, dando vita ad un periodo di scontri e sofferenza. I mostri, una volta pacifici, hanno iniziato ad attaccare la popolazione facendo ricadere la colpa sul casato di DeLuxia. Non solo. Approfittando della situazione disastrosa, l’esercito del regno di Distron, promuovendosi come salvatori del mondo, tenterà di usurpare il castello della famiglia DeLuxia, così da portare avanti un sordido piano di conquista perpetrato dalla regina Distiny.

 

Ed è qua che entra in scena la nostra formosa eroina. Solange Blanchefleur de Lux, impugnando la potente ed enorme DeLuxcalibur, dovrà proteggere il suo regno, riportando la pace e la serenità di un tempo.

Code of Princess EX, fin dal suo prologo, mostra un'anima sfacciatamente retrò e numerosi punti in comune con Guardian Heroes.

 

Non a caso alcuni nomi dello studio Studio Saizensen sono ex sviluppatori Treasure, proprio gli stessi che han lavorato al beat’em’up su Saturn.  E l’influenza di queste personalità ha impresso un feeling old school che non si respirava da tempo. Anche perché, il genere dei picchiaduro a scorrimento è diventato oggi giorno una bestia rara, così come sono rare le produzioni ad esso dedicate. Forse anche per questo che l’interesse verso il gioco, soprattutto da quello zoccolo duro di giocatori svezzati proprio nella golden age videoludica, ad attrarre così tanto, nonostante sia percepibile anche ad un occhio inesperto la portata di questa produzione.

 

Al di là di certe limitazioni però, quello che ne esce è un titolo tutto sommato godibile. Con numerose frecce nel suo arco e qualche difetto, qua limato in questa versione rimasterizzata.

 

Una storia sopra le righe
A partire proprio dalla storia. Quello di Code of Princess EX è un racconto dai risvolti molto semplici e banali, che gioca però proprio su questi due aspetti. Per tutta la durata dell’avventura, sebbene le atmosfere dovrebbero essere tese, vengono smorzate da numerose battute, spesso prendendo di mira la povera Solange. Complice anche l’eccessivo design della ragazza, che punta sulle sue forme abbondanti, o sugli striminziti vestiti che mal si sposano con il ruolo che le compete, o ancora l’enorme spadone che brandisce che va contro ogni logica della fisica.


Per approfondire:
Code of Princess
E questa leggerezza si allarga a macchia d’olio per tutta la durata del gioco, spesso scherzando con il giocatore e talvolta rompendo la quarta parete per ironizzare su certe meccaniche, fin troppo assurde, tipo quelle dei giochi di ruolo. A condire il tutto troviamo un cast di personaggi assurdi e sopra le righe, come Zozo, una necromante il cui corpo è stato “rubato” e si vede costretta ad “abitarne” uno composto da parti di cadaveri. O Allegro, un Saggio elfo che vanta poteri e abilità strabilianti (senza darne mai dimostrazione) ed utilizza una strana chitarra per attaccare i nemici.

Fra colpi di scena più o meno prevedibili, situazioni paradossali e diverse risate, la storia di Code of Princess si compone di una trentina di missioni. Rispetto a Guardian Heroes, dove alla fine di ogni stage venivamo messi di fronte a dei bivi, così da delineare un certo tipo di avventura, qua il tutto sarà più canonico e lineare, con l’unico elemento decisionale posto nell’ultima missione, che ne deciderà quale dei due epiloghi affronteremo.

Beat’em’up old school
Ma passiamo ora a parlare del fulcro del gioco. Come abbiamo detto Code of Princess EX è un picchiaduro a scorrimento bidimensionale che riprende quasi in toto il gameplay di Guardian Heroes.

Questo in cosa si traduce? Ogni personaggio avrà un set di mosse, divise fra normali e potenti che potrà alternare e combinare per eseguire semplici combo. La particolarità del gameplay sta nella presenza di “binari” nell’area di gioco, che obbligano i giocatori a muoversi sull’asse del piano selezionato, senza potersi spostare “nello spazio” in libertà.

Ci si trova quindi di fronte ad un’ambientazione tridimensionale, dove ci si sposta unicamente però in maniera bidimensionale.

Per uccidere tutti i nemici potremo muoverci tuttavia fra un piano e l’altro effettuando un apposito salto. Così facendo ci troveremo spesso a passare fra i vari livelli di parallasse cercando magari di evitare i colpi nemici o raggiungere quelli da sconfiggere. Sebbene nei primi momenti si percepisca una certa legnosità in questa azione (del resto la stessa di Guardian Heroes vista con gli occhi di oggi), dopo i primi stage saltare da un punto ad un altro diventerà naturale.

Oltre alle combo, Solange e la sua combriccola potranno utilizzare il Burst, una tecnica capace di ribaltare le sorti dello scontro. Una volta attivata, non solo permetterà di bloccare per qualche secondo i nemici circostanti così da sfuggire ai loro attacchi, ma anche di raddoppiare la potenza dei nostri colpi. Il tutto sarà limitato a 3 utilizzi per battaglia, e una vota avviato il Burst potremo utilizzarlo fin quando la barra dei nostri punti magia raggiungerà lo zero.

Insieme al Burst, un’altra tecnica da usare doverosamente è quella del Lock-on. Agganciando un nemico concentreremo tutti i nostri attacchi su di lui aumentandone i danni subiti. Capirete da soli che unendo le due tecniche contro un boss sarà più facile ridurre i suoi punti vita ed avere la meglio su di lui.

 

Questa versione EX del gioco propone un nuovo bilanciamento dell’IA nemica. C’è da dire che se proprio gli avversari saranno adesso più reattivi rispetto al passato, questi mostrano ancora grossi problemi. Soprattutto nelle fasi avanzate, con nemici non proprio reattivi o improvvisi picchi di difficoltà che spiazzeranno anche il giocatore più preparato.

Allenamento intensivo
Code of Princess EX propone anche qualche elemento rudimentale da gioco di ruolo. Il tutto è riassumibile in un levelling tramite punti esperienza, e nella presenza di equipaggiamenti che vanno ad aumentare le statistiche del personaggio utilizzato. Proprio riguardo la raccolta di oggetti, alcuni potranno essere ottenuti come ricompensa delle missioni, altri invece una volta arruolato Marco Neko, un gattone che ci darà accesso all’Empurrium, uno shop nel quale spendere i soldi guadagnati.

Inoltre sconfiggendo i vari nemici, questi diventeranno utilizzabili successivamente nelle modalità Free-play, Bonus Quest o nel multigiocatore.

Proprio queste modalità diventeranno le attività primarie una volta archiviata la storia. Mentre il Free-play ci permetterà di rigiocare senza limiti le missioni principali, le Bonus Quest sono una raccolta di stage aggiuntivi che proporranno varianti (solitamente più difficili) dei livelli affrontati in precedenza. La possibilità di utilizzare tutta una lista di personaggi nuovi (oltre 50), che va dalla vecchietta del villaggio ai dei boss nemici, cambia notevolmente l’esperienza di gioco. Questa caratteristica delineava fortemente il gameplay di Guardian Heroes e qua viene ripreso in toto. Infatti, uno degli aspetti positivi di Code of Princess sta nella diversificazione dei combattenti, nel loro stile di lotta, rendendoli tutti sostanzialmente diversi fra loro. Avremo quindi personaggi come Solange o Ali predisposte maggiormente per gli scontri ravvicinati, ad altri come Zozo che preferiscono invece le lunghe distanze.

Questa diversificazione poi la si nota maggiormente nel multiplayer, dove fino a 4 giocatori potranno impersonare personaggi diversi e dare sfogo alla brama di distruzione. Questa versione Switch è impreziosita da un comparto multigiocatore che permette di sfruttare i Joy-con e condividere con gli amici qualche partita. È inutile dirvi quanto il gioco ne guadagni se affrontato in più giocatori. E se non potete avere sempre a disposizione amici da invitare, potrete affidarvi al gioco online unendovi ad una lobby e prendere così parte all’avventura.

 

Goodbye Pixel
Questo rework HD va in parte ad arginare alcune delle criticità del comparto grafico dell’opera originale nata su 3DS. Le limitazioni della console vengono qua risolte, come ad esempio la risoluzione di certe texture o la qualità degli sprite di personaggi e nemici, renderizzato adesso su modelli che ne mettono maggiormente in risalto la tridimensionalità. Uno dei problemi più grandi della controparte 3DS era il framerate, che crollava miseramente nelle situazioni più confusionarie. Qua, vista la maggior potenza di calcolo della console, ci troviamo in una situazione decisamente più rosea, anche se in alcuni frangenti al di sotto dei 60 fps dichiarati.

 

Resta invece confusionaria la telecamera, che sembra faticare nuovamente a scegliere l’angolo di ripresa più adatto a certe situazioni. Specie durante le partite multigiocatore. Per il resto il restyling grafico ha giovato, anche se adesso si nota maggiormente la semplicità di certe ambientazioni, alcune delle quali fin troppo spoglie.  O ancora alcuni artefatti grafici relativi alla risoluzione dei modelli, che specie nei filmati con la grafica in-game soffrono di un aliasing fin troppo marcato.

 

Decisamente meglio quando ci si sposta a giocare in modalità portatile, dove la risoluzione minore, così come le dimensioni contenute mascherano i difetti evidenziati.

Nulla da dire invece per quello che riguarda la direzione artistica del gioco. Il character design eccessivo di alcuni personaggi è il cavallo di battaglia di un lavoro firmato da Kinu Nishimura, famosa per aver illustrato gran parte della produzione Capcom degli anni ’90. E sono proprio gli eccessi, come la fisicità “astrusa” di Solange o degli altri personaggi ad affascinare e a funzionare perfettamente in questo contesto.

 

Contesto che viene valorizzato da uno stile anime che troviamo nei vari filmati animati utilizzati per narrare gli eventi della storia. O nella colonna sonora, che richiama alla memoria alcune glorie degli anni ’70 e ’80 come Yattaman o Lupin III. In questa riedizione HD trova spazio anche il doppiaggio originale giapponese, un must per questo tipo di titolo. I testi invece sono solamente in inglese, ma non sarà difficile destreggiarsi fra le schermate di gioco e i vari dialoghi. 

Verdetto
7.5 / 10
Solange ha due ottimi argomenti per salvare il suo regno. E ANCHE 2 TETTE ENORMI
Commento
Code of Princess Ex non è perfetto. Non ha una grafica da urlo. Le sue missioni possono risultare ripetitive e il gameplay decisamente datato rispetto agli standard odierni. Ma c'è qualcosa in questo titolo che riesce comunque a farsi amare. Sarà che nel suo DNA scorrono i "geni" di una Treasure ormai fuori dai riflettori da qualche anno, o il fatto che siamo di fronte ad un erede spirituale di Guardian Heroes, o che il genere dei picchiaduro a scorrimento stia diventando una mosca bianca. Fatto sta che nel bene e nel male, Code of Princess è un titolo pensato proprio per un'utenza nostalgica cresciuta nella Golden Age di questo genere videoludico. Code of Princess ha tutti i tratti di quel tipo di produzione e non fa nulla per nasconderlo. In questa nuova edizione "EX" va a mitigare i problemi della prima uscita su 3DS, dovuti alle limitazioni della portatile, mettendone però in evidenza altri. La possibilità di giocare con un amico condividendo i Joy-con o affidarsi all'infrastruttura online donano al gioco maggior spessore, tirando fuori tutti gli aspetti positivi della produzione dello Studio Saizensen. Chissà se proprio con questo ritorno su Switch, Code of Princess sia pronto a vivere una seconda giovinezza. E perché non sognare in grande e magari aprire le porte ad un seguito che vada sfruttare a dovere le possibilità offerte dalla console Nintendo?
Pro e Contro
L'erede spirituale di Guardian Heroes
Storia piacevole e scanzonata
Gameplay semplice ma funzionale...

x ...ad alcuni oggi può sembrare legnoso e datato
x Rischia di diventare ripetitivo
x A tratti fin troppo lineare

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