Recensione Bayonetta (Wii U)

Nel 2010 l’ex- Clover Studio, guidato da Hideki Kamiya e “abbandonato” da Capcom, si ripropose al pubblico con il nome di Platinum Games, portando su Wii il controverso Madworld e su Xbox 360 e PS3 (con un porting in realtà abbastanza zoppo) Bayonetta, in collaborazione con SEGA. Seppur apprezzato dalla maggior parte dei fan del genere action Bayonetta non vendette a sufficienza, confinando il titolo nel limbo delle IP e concedendo alla strega di Umbra solo una comparsata come DLC in Anarchy Reigns. Questo almeno fino al Settembre 2012, quando Nintendo mostrò a sorpresa il seguito di Bayonetta in esclusiva per Wii U. Durante l’E3 di quest’anno Nintendo ha mostrato inoltre una riproposizione del primo Bayonetta, forte dei 60 frame al secondo fissi e con costumi extra per la strega, il tutto (ovviamente) disponibile esclusivamente su Wii U. Il prossimo 24 Ottobre potrete finalmente mettere le mani su Bayonetta 2 (nel frattempo potete ingannare l’attesa leggendo le nostre anteprime) e sulla versione definitiva del primo capitolo. Ma varrà la pena rigiocare l’avventura dove tutto ebbe inizio?

Sono una stro… ehm, Strega
La trama di Bayonetta è ovviamente la stessa delle versioni 360 e PS3 del 2010: sulle tracce dei propri ricordi, Bayonetta, l’ultima Strega di Umbra (o forse no) arriva a Vigrid, città sulle coste francesi, un tempo fiorente e sotto l’influenza dei Saggi di Lumen e delle Streghe.
Catapultata in mezzo agli scontri tra Angeli e demoni, la strega scoprirà man mano i segreti del suo passato e degli Occhi del Mondo, potenti gemme in grado di plasmare la realtà a proprio piacimento.
Per coloro che hanno già affrontato il titolo negli scorsi anni, non c’è bisogno di dire che questo è solo l’incipit delle vicende che vedranno Bayonetta protagonista.

verrete sommersi da combat-timenti esaltanti e citazioni improbabili
La trama di Bayonetta non è troppo complicata, affronta temi ormai classici come l’amnesia e il conseguente recupero della memoria tramite flashback: ma, Kamiya non si è fermato ad una banale storia su una protagonista smemorata è riuscito a creare un mondo attorno a Bayonetta con personaggi a cui basta aprire bocca una sola volta per entrare nelle grazie del giocatore.
Nel corso delle circa 15 ore dedicate alla prima run, verrete sommersi da combattimenti esaltanti e citazioni improbabili; se ciò non dovesse bastare ci penserà la Strega di Umbra a convincere con le allusioni sessuali volutamente esagerate e i passi di danza che spezzano le scene di tensione prima di ogni scontro.
Alcuni potrebbero trovare queste esternazioni senza senso e meramente accessorie ma, nell’intento di Platinum Games, sono volute e donano ulteriore caratterizzazione ai personaggi e al titolo stesso.

 

Tocca e te ne pentirai
Bayonetta nel 2010 rivoluzionò il genere Hack and Slash
Bayonetta nel 2010 rivoluzionò il genere Hack and Slash grazie ad un combat system ramificato e ad un arsenale ricco di armi da poter equipaggiare a coppie in due set differenti, intercambiabili in qualsiasi momento grazie a ZL.
Al giocatore la scelta, dopo aver recuperato gli LP Angelici, di quale arma usare sulle mani e sui piedi, per poi combinare gli attacchi e la pressione dei tasti (su Wii U le armi superiori sono affidate ad X e quelle inferiori ad A), mentre la schivata, è affidata a ZR.
La schivata è una delle mosse fondamentali della Strega: se effettuata poco prima di ricevere l’attacco avversario attiverà il Sabbat Temporale, rallentando il tempo e permettendo a Bayonetta di infliggere danni ingenti ai nemici in (relativa) tranquillità.
Platinum Games introdusse anche una nuova meccanica nel gameplay degli Hack and Slash, il Combo Interruptus, che permette al giocatore di scegliere ad ogni schivata se “resettare” la combo e ricominicarla da capo al termine della manovra o invece (mantenendo la pressione sull’ultimo tasto premuto) continuare ad attaccare da dove ci si era interrotti.
La barra della magia, se così vogliamo chiamarla, è composta da perle di luna (uno dei collezionabili del gioco) che si riempiranno ad ogni attacco o schivata, permettendo l’utilizzo di abilità secondarie dovute agli accessori e attacchi torturanti, vere e proprie finisher che infliggeranno danni ingenti.
Infine nell’arsenale della strega troviamo tre trasformazioni bestiali: la Pantera, che permetterà a Bayonetta di correre più veloce e saltare grandi distanze, il Corvo che le permetterà di volare per un breve periodo e di attaccare con delle lame piumate e lo stormo di Pipistrelli che aumenta di un secondo la possibilità di schivare e attivare il Sabbat Temporale.

 

Per approfondire il Battle System, che si differenzia solo per una mappatura di tasti e per l’assenza dell’Apoteosi di Umbra vi rimandiamo alla nostra anteprima:

Tocca e te ne pentirai DAVVERO
Uno dei pregi di Bayonetta è sicuramente la difficoltà crescente: Platinum Games riesce a sfidare il giocatore in diversi modi, dalle classiche difficoltà ai portali Alfheim in cui bisognerà rispettare determinati obiettivi, come ad esempio eliminare nemici con un determinato numero di colpi, o stare in aria per un certo periodo di tempo.

sfide davvero impegnative e non adatte ai giocatori casuali
Queste sfide e difficoltà extra, permettono a Bayonetta sia di aumentare i propri indicatori di salute e magia, sia di aggiungere ulteriori armi al proprio arsenale, divenendo un premio per il giocatore che ha dimostrato di essere in grado di controllare alla perfezione la Strega.
Rimane purtroppo uno dei più grossi difetti che da sempre affligge il team di Kamiya: la telecamera risulta ancora fastidiosa e proibitiva, soprattutto negli scontri in spazi  limitati come sulle rampe di scale. In questa versione Wii U Platinum Games ha inoltre rimosso un glitch molto famoso riguardante le Killgore, sfruttato da molti giocatori sulle altre due versioni, rendendo certe sfide davvero impegnative e non adatte ai giocatori casuali.

Platinum Games ha pensato anche a questi ultimi, o a coloro che volessero solo ammirare i seducenti movimenti di Bayonetta, inserendo una modalità di controllo touch anche in questo primo capitolo. Armati di Gamepad i giocatori potranno muovere la strega solamente toccando un punto dello schermo, e durante gli scontri con i nemici, basterà toccarli una sola volta per avviare combo magnifiche in modalità facile automatico. Questi controlli sono pensati per coloro che non sono abituati al genere o semplicemente per chi non vi è portato, ma ovviamente non permettono di sbloccare i portali Alfehim e gli innumerevoli contenuti extra del titolo.

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Un’altra novità di questa versione per Wii U sono sicuramente i costumi Nintendo, disponibili da dopo il Prologo e che permettono alla strega di vestire i panni dei personaggi più famosi della casa di Kyoto.
Se i costumi da Peach e da Daisy sono mere Skin per il personaggio, quelli di Samus e di Link vanno a modificare leggermente il gameplay del titolo di Platinum Games: il costume da cacciatrice di taglie spaziali, potenzia l’attacco con Y (dedicato alle pistole) mentre purtroppo, a differenza di quanto accade nel secondo capitolo, non muterà Bayonetta in morfosfera durante le trasformazioni in pantera; il costume da Eroe del tempo è invece quello che più modifica il gameplay, trasformando la Shuraba della Strega (la katana ottenibile nelle prime ore di gioco) nella Spada Suprema di Link, e permettendo al giocatore di eseguire una parata inclinando la levetta analogica sinistra, e risparmiando lo slot degli accessori dedicato alla Luna di Mahaa Kalaa (che permette ciò che abbiamo appena scritto).
L’aggiunta di costumi come questi rende Bayonetta per Wii U rigiocabile in un modo tutto nuovo anche da coloro che lo hanno apprezzato nelle precedenti incarnazioni.

La forma più pura della verità
Lasciatevi alle spalle la “tragica esperienza” di Bayonetta su PS3
Parlando del lato tecnico, Bayonetta per Wii U porta con se tutti i pregi della versione Xbox 360 del gioco, buttando nel cestino i difetti legati al frame rate e ai caricamenti del porting mal riuscito per PS3. Oltre a risultare fluido e immediato il modello poligonale della strega è stato ridisegnato da zero, utilizzando il motore grafico del secondo capitolo, sia nei filmati che nel gioco vero e proprio.
Purtroppo la stessa sorte non è toccata agli altri personaggi o agli sfondi e, soprattutto durante i filmati, si nota come il titolo sia uscito per la prima volta ormai quattro anni fa. La colonna sonora e il doppiaggio rimangono gli stessi delle precedenti versioni, impeccabili e assuefacenti, con brani d’impatto come One of a Kind e Fly Me to the Moon, destinati a rimanere nel cuore dei videogiocatori.

I testi del titolo sono completamente tradotti in italiano, anche se alcune volte sono epurati rispetto a quanto si sente dal doppiaggio inglese.
Infine è presente in qualsiasi momento la possibilità di pubblicare screenshot su Miiverse, scelta assai conflittuale data la natura sensuale di Bayonetta e quella rigida delle regole del social Nintendo, che il gruppo venga bloccato ai minori?

Verdetto
9.5 / 10
Non avrai altra strega all'infuori di me
Commento
In definitiva, la versione Wii U di Bayonetta era ciò che di meglio poteva capitare al titolo Platinum Games. Uno dei pilastri della scorsa generazione, viene riproposto quasi senza alcun difetto tecnico ( a parte l'odiosa telecamera che grava ormai su tutti i titoli del team di Kamiya) e si mostra in tutto il suo splendore anche a coloro che dovessero prendere il pad in mano per la prima volta. Un acquisto obbligatorio se si è amanti degli Action, sia se lo si è già apprezzato nelle precedenti versioni, sia se non si è mai vista in azione la Strega di Umbra.
Pro e Contro
Sistema di combo che rivoluziona il genere
Colonna sonora eccezionale
La versione migliore del titolo Platinum Games
Costumi Nintendo che non sono mere Skin

x Telecamera fastidiosa
x Alcuni modelli poligonali visivamente datati

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