Recensione Akiba’s Trip: Undead & Undressed (PS4)

Solo qualche mese fa, ad Ottobre, ci trovavamo fra le mani la versione occidentale di Akiba’s Trip: Undead & Undressed, controversa serie di Acquire che debuttava per la prima volta in lingua inglese su PS Vita e PlayStation 3, con la promessa di una versione next-gen dedicata a PlayStation 4, disponibile grazie a NIS America in versione retail e digitale dal 6 Febbraio. Scopriamo insieme se questa attesa è valsa la pena.

Otaku’s Trip
Akiba’s Trip si sviluppa in maniera interessante, come uno di quegli anime da mid-season estivo
Sotto il profilo narrativo poco è cambiato rispetto alla versione che avevamo già avuto modo di provare qualche mese fa (alla quale vi rimandiamo per i dettagli precisi). Nanashi, otaku compulsivo si lascia raggirare, con la scusa di un lavoro e la possibilità di ottenere tutte le action figure che vuole, da una organizzazione che fin dai primi minuti non promette nulla di buono. Scelto come soggetto campione di un esperimento per le sue particolari qualità, Nanashi verrà trasformato in un Synthister, una sorta di vampiro moderno. Quasi sul baratro della rassegnazione però, il ragazzo verrà salvato dall’intervento repentino di della misteriosa e succinta Shizuku che ci curerà facendoci bere il suo “sangue miracoloso”. Inizierà così l’avventura del povero Nanashi, che si troverà suo malgrado a dover lottare contro l’organizzazione dei Synthister cercando di ostacolare le loro mire espansionistiche e riportare la pace in città.
Pur non brillando di originalità, la storia di Akiba’s Trip si sviluppa in maniera interessante, mantenendosi leggera e godibile per quasi tutta la sua durata, avvicinandosi stilisticamente alla narrativa di uno di quegli anime da mid-season estivo, piacevole e mai troppo impegnato.

ci troviamo di fronte ad una versione otaku e fanservice di Yakyuza
Akiba’s Trip, sebbene rappresenti una versione parodistica ed esagerata di uno dei quartieri più famosi e popolati di Tokyo, quello di Akihabara appunto, nel gioco è possibile addentrarsi nel suo dedalo di strade, visitando i luoghi e i negozi più famosi dell’intero quartiere. Uno spaccato di vita, fatto di negozi d’elettronica, manga e videogiochi, ma anche di curiose figure, come otaku sfegatati e cosplayer, idol e le avvenenti maid, le dolci cameriere pronte ad accoglierci nei loro locali. Da questo punto di vista siamo di fronte ad una versione otaku e fanservice di Yakuza, dal quale se ne distacca sul fronte delle tematiche e dei contenuti, ma al tempo stesso trova punti di contatto proponendosi come uno slice of life. Questo aspetto lo si nota soprattutto nel “contorno del gioco”, nelle sue missioni secondarie “sociali” che ci vedono protagonisti delle più svariate situazioni aiutare i più strani soggetti della città. Tutto ha un sapore così verosimile, ed è questa la chiave che fa funzionare perfettamente Akiba’s Trip. Questo legame con la realtà, una realtà fittizia ma tutto sommato credibile, viene reso possibile grazie alla presenza di alcuni dettagli che aiutano l’immedesimazione. Troviamo ad esempio Pitter, un Twitter rivisto e corretto dove gli utenti parlano del più e del meno, dei fatti legati alla storia o degli eventi organizzati ad Akihabara, o i negozi presenti nel gioco, controparti ludiche di quelli realmente esistenti, o ancora le migliaia di pubblicità legate a giochi e anime che rendono vive le strade,fra i suoni assordanti e il crepitio del vociare dei passanti.

 

Twilight Yakuza
Akiba’s Trip abbozza uno scheletro ludico da beat’em’up che tendenzialmente funziona
Se da un lato abbiamo una ridondanza di contenuti, fra la storia principale e le missioni secondarie, sul fronte del gameplay Akiba’s Trip abbozza uno scheletro ludico da beat’em’up che tendenzialmente funziona, ma rischia di sprofondare dopo poche ore nella ripetitività delle sue azioni. Giocando sul significato dualistico del titolo, dovremo impiegare le nostre forze nel combattere i Synthister, spogliandoli degli indumenti per esporre così la loro pelle ai raggi del sole, eliminandoli definitivamente. Ogni capo di vestiario corrisponderà ad un tasto del pad, che se premuto permetterà di attaccare una delle tre zone del corpo (testa, gambe o busto). Colpendo in successione ogni parte andremo a logorarla lentamente, fino a quando non sarà pronta da strappare. Indispensabile per il giocatore creare delle catene, delle vere e proprie combo con il quale massimizzare l’esperienza ottenuta. Qua, con un semplice QTE che vede impegnati sempre il trittico dei tasti Triangolo, Cerchio e X, che se premuti con il giusto tempismo permetteranno di estendere la durata della Chain Strip, riuscendo a , superata una certa soglia, denudare completamente tutti i nemici coinvolti nella combo.

 

 

Il DualShock4 in questa nuova versione di Akiba’s Trip proporrà alcune caratteristiche esclusive assenti nelle altre console. Ad esempio, il touchpad frontale servirà per richiamare in maniera rapida la mappa, così come potremo impostare alcuni parametri relativi alle voci del gioco per essere riprodotte attraverso gli speakers del controller.
 

Il sistema di controllo mette a disposizione anche una mossa evasiva che ci consente di eseguire un breve salto, con annesso calcio volante, oppure di parare i colpi nemici per poi usare rapide contromosse, che se eseguite nel momento giusto possono permetterci di avviare una Chain Strip. Ad accompagnarci in battaglia potremo portare una delle ragazze che popolerà la storia di Akiba’s Trip, partendo da Shizuku o la sorella, con la quale sarà possibile avviare anche alcune sub quest a tempo. Oltre ad aiutarci in battaglia, si uniranno a noi in un potente attacco all’unisono, che sarà realizzabile una volta riempita l’apposita barra a schermo. A seconda dello sviluppo dei rapporti con i membri del gruppo, a fine gioco sarà possibile assistere ad uno dei finali dedicati alle eroine.
In Akiba’s Trip avremo anche uno sviluppo del personaggio che introduce semplici dinamiche ruolistiche. Spogliando i nemici, guadagneremo punti esperienza che permetteranno di salire in maniera automatica di livello, guadagnando così un incremento nelle statistiche. Oltre a questo ci sarà da tener conto del proprio equipaggiamento che dovrà essere sempre aggiornato e potenziato, grazie al sistema di fusione che ci garantisce di incrementarne le qualità, sia si tratti di un arma, quindi la potenza dell’attacco, o di un indumento, dove parleremo invece di resistenza e difesa. L’arsenale sarà estremamente vario ed adatto ad ogni tipo di situazione e di stile di combattimento, e potrà essere reperito sia disarmando i nemici che acquistato nei negozi. Lo stesso vale per l’equipaggiamento, che ci consentirà di personalizzare il nostro personaggio nelle maniere più folli e curiose.

Bigger, Longer & Uncut
Sostanzialmente la base del gioco è rimasta invariata rispetto all’originale
Sostanzialmente la base del gioco è rimasta invariata rispetto all’originale. Stessa storia, stesso gameplay, anche se qua e là troviamo qualche aggiunta legata al rapporto con il cast femminile. Rispetto alla versione per PS Vita, i controlli rispondono in maniera più reattiva, soprattutto il tasto L1, utilizzato sia per curarsi che per entrare (o uscire) dalla modalità lotta, e che su PlayStation 4 non causerà troppi grattacapi. Resta anche qualche problema legato al lock-on dei nemici, non sempre preciso e facile da gestire, così come la telecamera che spesso tenderà ad andare per i fatti suoi rendendo complicata la visione d’insieme. Questa versione rimasterizzata però contiene anche diverse novità rispetto al titolo provato ad Ottobre.
Fra tutte la modalità Toybox. In questa nuova opzione di gioco potremo giocare liberamente per le strade di Akiba svincolati dalla storyline, con la possibilità di avere accesso a qualsiasi elemento del titolo fin da subito. Questa modalità sembra quasi un palliativo per l’assenza del cross-save, per consentire a chi ha già avuto modo di “godere” di Akiba’s Trip in una delle due versioni precedenti del gioco di riprendere in mano il titolo. Di contro giocando a questa modalità “for the fun” non si sbloccheranno Trofei, così come i progressi fatti non influiranno in nessuna maniera, lasciando il giocatore concentrato sul lato core del titolo.

 

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Acquire ha voluto un po’ sperimentare con questa versione e lo si capisce dalle introduzioni apportate, inserendo il Visual Editor, un potente strumento per elaborare la resa visiva finale del gioco andando ad alterare un’infinità di valori, aggiungendo (o eliminando) effetti grafici, filtri o sfruttando impostazioni predefinite, creando esperienze decisamente psichedeliche.
Come ben sappiamo le console di nuova generazione vantano la possibilità di effettuare dirette streaming tramite Twitch. Questo è piaciuto talmente tanto ad Acquire che ha ben pensato di inserire una funzione che ricorda molto da vicino l’esperimento di “Twitch Plays Pokémon”. In maniera ridimensionata, ogni qual volta decideremo di trasmettere la nostra partita, gli spettatori saranno in grado di interagire con noi tramite la chat, attivando vari comandi attraverso i commenti, il tutto con piacevoli e simpatici risvolti in game.

 

Questa nuova edizione next-gen racchiude al suo interno tutti i DLC usciti precedentemente in Giappone su PlayStation 3 e PS Vita, così come i modelli alternativi dei personaggi che potranno essere utilizzati una volta completato il gioco, oltre a nuovi contenuti extra pensati per celebrare la versione PlayStation 4
 

Dottore, mi faccia una romanella
il frame rate  si stabilizza sui 30 fps il tutto alla risoluzione di 1080p
Nonostante tecnicamente il gioco non brillasse già nella precedente uscita, il cambio di console vede comunque un aumento di prestazioni. Strutturalmente rimane abbastanza spoglio e scarno, e l’unica differenza visibile nel polycount la si ha con i modelli poligonali dei personaggi, adesso leggermente più dettagliati e definiti rispetto al passato. In generale a giovarne è il frame rate che si stabilizza sui 30 fps al secondo (che grazie alla tecnica del between-frame da l’impressione di girare a 60) il tutto alla risoluzione di 1080p. La maggior potenza di calcolo di PlayStation 4 inoltre ha consentito di aumentare il numero di NPC a schermo, e cosa forse più importante, diminuire i tempi di caricamento dei personaggi che popolano le strade di Akiba, riducendo l’effetto pop-up che resta comunque percettibile.  Anche il comparto sonoro non ha ricevuto nessun tipo di revisione, e si ripresenta come nella versione originale, di buona fattura e piacevole all’ascolto con una vasta selezione di brani volutamente J-Pop, con la possibilità del dual audio per il doppiaggio, così come l’adattamento, disponibile solamente in lingua inglese.

 

Verdetto
7.5 / 10
still a better love story than twilight
Commento
Akiba's Trip: Undead & Undressed torna a distanza di qualche mese su PlayStation 4 in un'edizione pressoché invariata, portandosi dietro tutti i pregi e i difetti dell'originale. Il titolo Acquire presenta comunque delle piacevoli novità così come una buona dose di contenuti esclusivi pensati per questa versione next-gen. Chi ha trascurato il titolo, magari a causa del passaggio di console, questa è l'occasione perfetta per avvicinarsi a questa serie. Meno positivo invece per chi ha già giocato Akiba's Trip su PS Vita o PlayStation 3 non avrà grandi stimoli per riprendere in mano il pad e tornare per le strade di Akihabara. Da questo punto di vista, l'assenza di un'opzione relativa al cross-save, che avrebbe sicuramente addolcito la pillola, favorendone il passaggio.
Pro e Contro
Nuovi contenuti e modalità di gioco
Il fascino di Akihabara

x Tecnicamente povero
x Restano invariati i problemi delle precedenti versioni

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