Non è un segreto:
The Order 1886 è uno dei titoli in esclusiva PS4 che più sta facendo parlare di se e più sta fomentando le voglie libidinose dei possessori della nuova console Sony e non solo.
Grazie al Milan GamesWeek siamo riusciti a metterci le mani sopra, impresa non facile vista la quantità di carne umana che affollava i vari stand fieristici. Laddove neanche un pass stampa insanguinato poteva nulla, ci siamo seduti ed abbiamo giocato per voi. Voi che eravate in fila, voi che non ci eravate, voi che ci avete rinunciato, voi che vi siete dispersi e voi che avete perso le speranze e siete ancora in coda anche ora che la fiera è finita.
Perdersi a Londra
Il nuovo gioco dei
Ready at Dawn porta il giocatore in una Londra Vittoriana assolutamente e prepotentemente ricca di atmosfera. Quel tardo ‘800 lievemente “steampunkizzato”, fatto di armi macchinose e sorprendenti, abiti pieni di agganci, cinghie ed i classici orpelli dell’epoca e tutti quegli strani mostri ed intrugli alchemici pongono il gioco in un’ambientazione davvero, ma davvero interessante e ricca di possibili rimandi storici.
La demo presentata era la stessa che i Ready at Dawn si portano appresso da fin troppe fiere, ma è stata comunque una bella sorpresa metterci le mani sopra con la dovuta (
e solo apparente) calma.
Ancora non si riesce a cogliere la vera anima di The Order.
Ancora non si riesce a cogliere la vera anima di The Order 1886. Propenderà più all’action potendolo paragonare, con le dovute attenzioni, ad un
Gears of War Vittoriano e più ragionato, o si avvicinerà di più ad un
Beyond: Due anime? Riuscirà ad avere un equilibrio simile tra i vari componenti come accade in
The Last of Us o la troppa ambizione lo porterà a far crollare tutti gli elementi che sostiene? La demo, in fondo, ci ha fatto sparare a qualche nemico, fatto esplodere qualche balconata e fatto partecipare ad un paio scene d’intermezzo (
attivate in tempo reale appena dopo una sparatoria) e fatto partecipare ad un breve quick time event. Il tutto senza intoppi o senza magagne nel gameplay, ma in fondo è una demo. Ed è pure fin troppo rodata.
Alla fiera dello Script
Al fronte di un gameplay che oscilla ancora tra un action ed un quick time event game ci siamo trovati ad ammirare una realizzazione tecnica talmente impressionante che non ci pareva vera. Impossibile. La sensazione più concreta di trovarsi davanti ad una grafica ed una spettacolarità decisamente nextgen. Gli effetti di luce, i palazzi, le finestre, gli stessi mattoni nonché gli abiti che svolazzavano qua e là, le espressioni e le armi dei protagonisti. La pioggia, le pozzanghere. Ogni cosa a schermo sparava negli occhi una spavalderia ed una cura al dettaglio che raramente ci siamo trovati dinnanzi. Non bastasse l’aspetto puramente tecnico della grafica in sè anche l’atmosfera che emanava quello scorcio di Londra Vittoriana ci ha lasciati a bocca aperta. Pareva quasi di poter girare l’angolo ed incontrare Dickens.
visivamente The Order 1886 è sublime
No, non siamo dei fissati del graficone. Apprezziamo ogni aspetto del gioco ed un gioco bello è dato dagli equilibri che riesce a raggiungere, piuttosto che da un elemento fine a se stesso che sovrasta gli altri. Ciò non toglie che visivamente The Order 1886 è sublime.
Questo ovviamente fa emergere un’altra caratteristica del gioco che si collega a quanto già detto, a questo suo oscillare tra i generi. L’esperienza pare pesantemente lineare, totalmente guidata. Un viaggio su binari che porta da punto “A” a punto “B”. Questo permetterà agli sviluppatori di far recitare a schermo sempre la stessa parte ai vari elementi, enfatizzando enormemente la resa del gioco e non dovendo quindi calcolare per ogni area decine e decine di kilometri di mappa.
Commento
Pro e Contro
✓ Grafica realmente spacca mascella
✓ Ambientazioni ricche di atmosfera
x Gameplay ancora nel limbo
#LiveTheRebellion