La giovane Lara Croft è pronta finalmente a diventare Tomb Raider.
Ci vuole coraggio per re-immaginare un’icona videoludica come Lara Croft.
Crystal Dynamics ed
Eidos Montreal hanno preso in mano un personaggio amato e lo ha reinventato con l’appoggio della distribuzione di Square Enix. Ed ecco che la Lara presentata ai giocatori nel 2013 è giovane e inesperta, testarda e pronta a tutto per sopravvivere. Un nuovo personaggio fedele parzialmente alle sue origini, ma che al contempo se ne discosta ampiamente. Se ne allontana con rispetto, con qualche citazione, ma racconta nuove storie ed avventure.
La trilogia
reboot di
Tomb Raider troverà la sua naturale conclusione il prossimo 14 Settembre, con
Shadow of the Tomb Raider. Nella splendida cornice della Microsoft House a Milano, abbiamo provato le prime cinque ore di questo terzo capitolo. Il viaggio della giovane Lara verso il suo destino è quasi giunto al termine.
Versione Testata: Xbox One X
Shadow of the Tomb Raider rapisce ed incanta con tutti i punti di forza dei due capitoli precedenti.
Al termine di
Rise of the Tomb Raider, avevamo lasciato Lara di fronte alla verità sulla morte del padre.
Questo terzo ed ultimo capitolo della trilogia
reboot, riparte proprio dalla faida tra Lara e la Trinità, che porterà la nostra novella archeologa in Messico. Qui, durante il
Dia de Los Muertos, Lara scoprirà l’ubicazione di un prezioso pugnale, capace di scatenare l’apocalisse Maya sul mondo. In questa terza avventura, Lara compirà gli ultimi passi che la porteranno a diventare la Tomb Raider.
La giovane Croft inizierà a cercare tesori per proteggerli più che per piacere personale.
Nelle circa cinque ore di gioco che abbiamo passato al fianco di Shadow of the Tomb Raider, siamo riusciti ad affrontare anche una delle calamità Maya. Un’enorme Tsunami che ci ha letteralmente travolto, mettendoci di fronte ad una delle novità di questo terzo capitolo: i
labirinti subacquei.
Le sezioni sott’acqua provate ci hanno convinto, sebbene ci sono sembrate meno libere rispetto a quelle a terra. Lara dovrà ovviamente trovare conche d’aria per recuperare ossigeno, e al contempo fare attenzione alla terribile fauna sottomarina.
Una strizzata d’occhio a quel secondo capitolo datato 1997, se vogliamo.
A differenza di Rise of The Tomb Raider, dove Lara si avventurava nella fredda ma luminosa Siberia, la giungla di Shadow è piena di fiumi e foreste. Un viaggio che porterà la nostra archeologa a immergersi nelle profondità non solo dei templi e delle grotte, ma anche della propria psiche. Non è un caso se Shadow of the Tomb Raider propone un’esplorazione verticale, facendo scendere Lara in luoghi sempre più oscuri.
Le sezioni esplorative hanno lo stesso feeling dei precedenti capitoli. Gli enigmi ambientali disseminano il territorio e ci invitano ad essere risolti, sia per proseguire nella trama, sia per raggiungere le tombe segrete. Ogni azione, che va dalla sconfitta di un nemico, al rinvenimento di un tesoro, garantirà a Lara punti esperienza, spendibili poi negli accampamenti per poter apprendere nuove abilità.
Allo stesso modo, recuperando materiali di scarto, è possibile potenziare le armi e rendere la giovane
Croft una vera e propria macchina da combattimento. Nelle nostre prime cinque ore, sono riuscito a portare l’
arco quasi al massimo, domandandomi più volte se avrei trovato un altro modello più avanti nel gioco o se quella sarebbe stata la mia
arma definitiva.
L’equipaggiamento ci porta direttamente al prossimo punto: i combattimenti. A differenza dei precedenti, Crystal Dynamics e Eidos Montreal hanno permesso a Lara di riguadagnare la mimetizzazione , anche se un nemico dovesse scoprirla.
Una volta eliminato lo “spione”, potremo tornare a nasconderci tra le fronde e ricominciare ad uccidere silenziosamente gli altri membri della Trinità.
Lara Croft si tramuta in una predatrice nella giungla.
Per capire di quali nemici liberarci per primi basterà premere un dorsale e individuare quelli illuminati di giallo, lasciando invece quelli rossi per ultimi.
Un sistema simile all’occhio dell’acquila di
Assassin’s Creed e al radar di pericolosità già visto in
Uncharted 4. Teniamo a precisare che ai livelli di difficoltà più alti del gioco questo “
potere” extra non funziona e starà solo all’abilità del giocatore far piazza pulita degli avversari.
Visivamente invece il titolo si muove decisamente bene su Xbox One X. Scorci, luci e paesaggi sono mozzafiato, mentre una cura leggermente inferiore per i modelli umani (
e degli animali). Anche la mappa ha bisogno di tempo per essere assimilata, soprattutto quando si cerca un collezionabile o un punto preciso. Ottimo il doppiaggio italiano (
per quello che siamo riusciti a sentire) e la colonna sonora, sebbene per una valutazione più completa bisognerà attendere l’uscita del titolo.
Commento
Pro e Contro
✓ Avvincente e pieno d'azione
✓ Ottime ambientazioni
x Mappa leggermente confusionaria
x Effettiva difficoltà
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