Grazie a
Microsoft abbiamo potuto mettere mano in accesso anticipato all’attesa beta di
Gears of War 4, che partirà ufficialmente da Lunedì 18 Aprile per tutti i giocatori di
Gears of War: Ultimate Edition, e dal 25 Aprile scaricabile liberamente da tutti gli abbonati a
Xbox Live. La nuova esclusiva Microsoft uscirà solamente il prossimo Ottobre, ma questi giorni passati sul mutiplayer ci hanno dato un assaggio di quello che sarà il gioco finale. Saranno riusciti
Rod Fersuson e il team di
The Coalition (
sempre in collaborazione con Splash Damage) a mantenere tutte le aspettative?
Scopritelo con noi nella nostra anteprima.
Battiterra!
Gears of War, dopo
Halo e
Forza Motorsport, è una delle esclusive più forti e rappresentative della softeca della casa di
Redmond, ed è uno dei motivi che l’ha spinta a comprare questa redditizia IP da
Epic Games. Questo passaggio di testimone a
The Coalition è stata un’operazione delicata, tanto da smuovere diverse preoccupazioni tra i fan che vedevano a rischio il futuro della loro serie tanto amata, situazione già vissuta ai tempi (
e come dimostrano i fatti scongiurata) con Halo e l’arrivo di
343i.
Dopo aver avuto un piccolo accenno di quello che sarà il nuovo capitolo di Gears of War, questa beta è la prova del nove per fugare i dubbi su quello che è l’aspetto principale del gioco: il suo comparto multigiocatore. Già con la Ultimate Edition, Ferguson e compagni avevano dato dimostrazione di saperci fare, riproponendo
un primo capitolo decisamente curato sul piano dell’online, puntando ad ottenere un risultato di 1080p e 60fps costanti in grado di garantire un’esperienza solida e ben confezionata, oltre alla presenza di server dedicati che permettessero lo svolgimento di match privi, o quasi, di lag e tutte le problematiche collegate ad un netcode impreciso. Ed è da qua che The Coalition ha deciso di ripartire, tenendo fermi questi 3 punti che saranno la base del quarto capitolo.
Al contrario di altre versioni beta/demo che rappresentano alla loro uscita già la qualità complessiva del prodotto finale, questa che ci troviamo fra le mani è proprio una versione preliminare del comparto multigiocatore, un prototipo per mettere sotto stress i server e monitorare l’esperienza giocatore in modo da perfezionarne l’uscita, che si vedrà solamente fra 6 mesi. E a dimostrarlo non ci sono solo le parole del suo producer, che tranquillizza l’utenza mettendo le mani avanti, ma anche i fatti.
Nella beta troveremo 3 modalità diverse:
Team Deathmatch, Dodgeball e Co-op TDM. La prima non ha bisogno di spiegazioni, in quanto si tratta della classica partita 5vs5 nel quale i due team dovranno scontrarsi l’un l’altro, fino all’esaurimento dei respawn disponibili. La variante Co-op permette di mettere su una squadra e sfidare dei Bot, utile per allenarsi o prendere confidenza con le mappe. Dodgball invece è una modalità nuova che fa la comparsa nella serie proprio in questa beta. Qua i due team avranno solamente 1 vita a disposizione e si potrà rientrare in partita, se sconfitti, solamente se verrà eliminato un giocatore avversario.
Dodgball dimostra fin da subito di essere una modalità che ben si sposa con le dinamiche e-sport nel quale la serie si sta pian piano addentrando: saranno fondamentali il gioco di squadra e un buon affiatamento fra i giocatori, che si troveranno ad affrontare match dai risultati imprevedibili, in quanto questo sistema di respawn permette di ribaltare improvvisamente l’esito della partita in caso di semplici errori di valutazione.
Fratelli fino alla fine
Una volta scesi in campo
il feeling è quello classico della serie e sembra sia cambiato poco o nulla dai tempi di Gears of War 3. In realtà i cambiamenti ci sono e si sentono, ma sono talmente ben integrati con le meccaniche classiche che ad un primo impatto accorgersene sarà difficile.
Fra le novità che troveremo nel gioco ci sono
le nuove mosse legate alle coperture che permetteranno di rompere lo stallo che si creava in passato negli scontri 1vs1, dove entrambi i giocatori ricorrevano ad un riparo senza dare svolta alla partita. Qua adesso potremo
scavalcare in corsa l’ostacolo, sbilanciando l’avversario e approfittando di questo momento per attaccarlo o avvalersi di una mossa corpo a corpo sfruttando il suo stordimento. Rimanendo in difensiva potremo invece afferrare il nemico e tirarlo a noi per poi finirlo con una coltellata nel cranio. Ovviamente chi subirà potrà a sua volta rispondere,
cancellando l’azione agendo con il giusto tempismo per evadere l’attacco. Questa aggiunta aiuta ad eliminare certi tempi morti degli scontri rendendo il tutto molto più dinamico e imprevisto, ampliando le possibilità offerte dal sistema di copertura, che adesso pur funzionando esattamente come in passato, vede un incremento di velocità negli spostamenti tra una sosta e l’altra.
Cambiano poi alcuni tratti distintivi del gioco, come la
Ricarica Attiva, sempre ben presente ed elemento centrale del gun-play, adesso effettuabile anche in corsa ma
rivista per bilanciare i duelli con un timing aumentato fra una ricarica e l’altra per evitarne l’abuso. Durante la nostra prova abbiamo notato anche un notevole incremento dei danni del Lancer, favorendolo in molte situazioni al ben più abusato
Fucile Gnasher, che si riconferma nuovamente l’arma più utilizzata e amata per il close combat. Ulteriori cambiamenti li abbiamo nel
Tac-Com, il sistema di localizzazione di compagni e nemici, adesso più preciso e capace di identificare le loro sagome (
sempre previo tag dei rivali) anche
attraverso i muri o all’interno delle nuvole create dai fumogeni, che potranno essere usate come elemento di disturbo, in quanto renderà difficile la visione per diversi secondi, oscurando realmente il campo visivo.
Sound of Silence
La beta è l’occasione per provare con mano anche una delle nuove armi che saranno introdotte in Gears of War 4, il
Dropshot, un letale fucile capace di sparare una mina che viaggerà nella sua traiettoria finché premeremo il grilletto,
entrando nel terreno prima di esplodere o decapitando direttamente il nemico in caso di contatto immediato. Il Dropshot si è rivelato un’arma interessante che richiede la giusta padronanza per essere sfruttata a dovere.
Entrambe le modalità di gioco possono essere affrontate su una delle 3 mappe rese disponibili:
Dam,
Harbor e
Foundation. Tre arene di medie dimensioni, tutte studiate nell’ottica della simmetria e del bilanciamento degli scontri. In particolare Harbor e Foundation
mostrano anche zone su più livelli, dove le battaglie si articolano su i vari piani creando scontri a fuoco sulla distanza.
Anche la morfologia è studiata per favorire le nuove mosse in copertura e dimostrano fin da ora tutto il potenziale dei nuovi cambiamenti,
il tutto costruito con in mente sempre chiara l’idea di spingere il gioco sul versante dell’e-sport. Con l’uscita della beta sono state divulgate anche le informazioni relative alle mappe e al piano di rilascio dei DLC:
al lancio il gioco conterrà 10 mappe multigiocatore, alle quali si aggiungeranno
ogni mese, per un anno, 1 nuova mappa che sarà inserita gratuitamente all’interno delle playlist, con la possibilità di essere acquistate per l’utilizzo nelle partite private. Una soluzione non troppo dissimile a quanto sta succedendo con
Halo 5, che
offre ai giocatori un supporto continuo e garantito nei 12 mesi successivi. Unica nota stonata l’abbiamo sulle modalità di respawn e sulla rotazione di quest’ultimi, non sempre efficace e in grado di adattarsi allo sviluppo del match in corso.
Cambia radicalmente il sistema di ranking che va a premiare le abilità del giocatore tramite un nuovo sistema di ranghi e non più valutandolo per il numero di partite giocate, permettendo un maggior bilanciamento in fase di match making.
Altra novità presente all’interno di questa beta è l’introduzione delle
Bounty Cards, un sistema di sfide che permette di guadagnare punti esperienza extra e velocizzare la salita di livello. Queste spingeranno a concentrarsi sui nostri obiettivi, come uccidere tot nemici in un match o totalizzare un certo quantitativo di punti nella partita, e maggiore sarà la richiesta migliore quello che otterremo in termini di esperienza guadagnata. Inoltre, arrivando al livello 20, il level cap di questa versione, verremo premiati con una serie di emblemi e skin da trasferire nel gioco, oltre ad una bounty card per raddoppiare i punti ottenuti a fine partita.
Destroyed Beauty is gone
Come detto la beta questione
non vuole mettere in mostra i muscoli di Gears of War 4 ma la sua struttura, che come abbiamo visto aggiunge diverse novità più o meno importanti. Sul piano tecnico la base di partenza è buona, con una stabilità e fluidità notevoli che lo rendono un vero piacere da giocare. Siamo comunque di fronte ad un prodotto ancora in fase di perfezionamento, con diverse texture poco definite e volutamente trascurate nel quale l’unico focus è quello di
mettere a fuoco e ferro la sua infrastruttura online, e non stupirà se, una volta nei negozi, anche le mappe qua presenti appariranno diverse da come le abbiamo provate. Anche la direzione artistica mostra un netto stacco con il passato, lontano dalla decadenza delle ambientazioni dei precedenti capitoli per uno stile più conforme e meno impressionante, dettagli della faccia di una medaglia nella quale l’aspetto più importante non è tanto la resa estetica ma la sua efficacia in termini di gameplay e riuscita. Anche i nuovi soldati, sia il team dei C.O.G che i nuovi nemici, gli Swarm; soffrono il confronto con il passato, con Marcus, Dom o le aberranti Locuste, ormai ricordi di un passato non troppo distante. Ma anche in questo caso, la colpa è attribuibile alla mancanza di un background che riesca a contestualizzare e far apprezzare il nuovo cast, che arriverà solamente a gioco finito.
Commento
Pro e Contro
✓ Ottimo feeling
✓ Novità apprezzabili
✓ Esperienza online solida
x Graficamente ha ampi margini di miglioramento
x Respawn da rivedere
x Dov'è Carmine?
#LiveTheRebellion