Sembra strano ciò che sto per scrivere. Mi sono approcciato ad Edo no Yami senza aver visto nulla di questo gioco. E questo prodotto parla di un ninja non vedente. Mi verrebbe da dire che Dio, o una qualsiasi entità superiore, trovi sempre il modo di trovare l’ironia nelle cose. Di certo altri miei colleghi hanno potuto assistere a ciò, ma io mi sono avvicinato per scambio, quasi tastando il muro del negozio di Steam. E seguendo le voci dei miei collaboratori, mi sono fiondato a scaricare questo prologo.

Ma alla fine cos’è questo Blind Fate: Edo no Yami? Beh, cari miei, una vera definizione non c’è. E’ in verità un’esperienza, un qualcosa che sulla carta sembra dannatamente difficile, ma conti alla mano è di un’immediatezza quasi disarmante. In questo gioco si impersona un cacciatore di demoni cybernetici cieco. Si avete capito bene, affronteremo l’avventura nei panni di un non vedente.

Rumori nel buio

Non dobbiamo preoccuparci però. Il gioco si svolge in un futuro molto lontano ma non precisato. Il nostro cacciatore, in questo prologo, si ritrova a svolgere un lavoro presso Ghost City in un futuro lontano ma non meglio precisato. Grazie ai suoi impianti cibernetici, gli viene caricata nella memoria una mappa di 35 anni fa. Già qua possiamo capire come giocheremo, alcune volte, con informazioni errate della mappa. Perché il mondo cambia in quel lasso di tempo ed anche la morfologia della città.

Yami il protagonista, avvolto nell'oscurità
Quindi durante un salto in cui sarete certi di trovare un appiglio, potrebbe capitare che non ci sia niente. Ciò rende ogni passo all’interno del mondo di gioco una conquista. La più piccola mattonella è un rifugio sicuro per il protagonista. Fortunatamente la cosa non è punitiva, creando una sorte di sicurezza per noi. Non volendo svelare nulla della demo, che funge da prologo alla trama principale, i nostri impianti vengono danneggiati e quindi inizieremo a vedere intorno a noi nero.

In questo frangente, il prodotto mette in mostra i muscoli e ci cala completamente nei panni del protagonista e della sua disabilità. Fortunatamente il prodotto non presenta il problema di The Quiet Man, dove la feature da mettere in risalto mina l’esperienza di gioco. Per capirci, nel videogioco sopracitato, il protagonista è un sordomuto, la cui disabilità viene utilizzata come elemento cardine del gioco. Il risultato, ci troviamo un prodotto in cui non è possibile sentire, e della storia non capiamo molto in quanto c’è anche l’assenza dei sottotitoli. Oltre al fatto che non sentiremo nessun suono anche durante le fasi di gioco, minando di molto l’esperienza. Certo, si voleva mettere in risalto la disabilità del protagonista, ma la scelta di come inserirla a livello di design risulta catastrofica. In Edo no Yami, dato che siamo calati in un contesto futuristico, i ragazzi di Troglobytes Games hanno creato un compromesso niente male.

Sangue invisibile

Abbiamo a disposizione 3 sensori: sonoro, di calore e olfattivo. Grazie a queste 3 opzioni possiamo muoverci attraverso l’ambiente in maniera realistica. Inoltre con il primo si trova ad apprezzare il sonoro del gioco. Quando ci muoviamo nelle prime fasi, prima che i nostri sensori si distruggano, i suono sono tutti uguali e non distinguiamo la direzione. Dopo tale evento invece, il suono diventa il nostro alleato più prezioso. Inizieremo a capire da che direzione i nemici arrivino e a fidarci quasi esclusivamente di questo senso.

Yami in una scena di gioco
Perché alla fine dovremmo affidarci ai nostri sensi, dobbiamo cercare di abbandonare ciò che vediamo e affidarci agli altri nostri alleati, sopiti come il mercato dei videogiochi. Dove il nostro gusto ormai è rimasto a testare la stessa pietanza insapore. Dove il nostro udito ascolta sempre e solo la stessa canzone, percependo la solita cacofonia gracchiante proveniente dal giradischi rotto. Se potete, e volte, date una chance a Edo no Yami. Non ve ne pentirete affatto.

Commento
Edo no Yami si fa pregustare in questa demo dove impareremo a conoscere il protagonista, Yami, e il suo gameplay. Forte di una meccanica inusuale, Edo no Yami lascia il segno, facendoci sognare per il prossimo anno uno dei titoli da tenere d'occhio
Pro e Contro
Direzione Artistica
Sonoro
Gameplay

x Difficoltà

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