Se ieri mi avessero detto che oggi avremmo avuto un trailer con data di uscita per Elden Ring, non ci avrei creduto. L’attesissimo titolo di Hidetaka Miyazaki e George R.R. Martin è stato infatti talmente elusivo che “Elden Ring is a lie” era diventato un motto ricorrente nella community. Il trailer di annuncio fu presentato all’E3 del 2019, e poi… più nulla. Per settimane. Mesi. Anni. E la storia di questa lunga attesa è costellata di episodi a dir poco surreali. Abbiamo Elden Ring News, un canale di Youtube che per più di un anno ha pubblicato video giornalieri in cui veniva detto solo “Anche oggi non ci sono news su Elden Ring“. E come dimenticare i Game Awards 2020, dove il titolo ha vinto il premio come “Gioco più atteso” senza che nulla venisse mostrato.
Ma tutto questo è finito ieri: siamo usciti dall’era dei meme ed entrati in quella dell’hype, perchè Elden Ring sarà tra le nostre mani il 21 gennaio 2022. Andiamo ad analizzare nel dettaglio questo tanto agognato trailer.
“Tarnished”, in italiano adattato con “Senzaluce”: questo sarà il nostro titolo in Elden Ring. La nostra missione sarà conquistare l’Elden Ring, l’Anello Ancestrale , e divenire così il Lord Ancestrale. Nel trailer facciamo subito conoscenza con una misteriosa donna incappucciata, il cui ruolo sarà presumibilmente simile a quello della Fanciulla in Nero di Demons Souls. Altro elemento fondamentale sarà la nostra cavalcatura, una delle feature più attese di Elden Ring, e un grande punto di svolta rispetto al passato.
Sappiamo che questo gioco abbandonerà la struttura ad aree tipica dei soulsin favore di un open world, pertanto un modo di attraversare la mappa velocemente non poteva mancare. Il primo impatto della suddetta mappa è stato sublime, con atmosfere che ricordano fortemente Shadow of the Colossus (che, a sua volta, modulava da Zelda). La più grande sorpresa relativa al cavallo è che, apparentemente, non si tratterà di un animale in carne ed ossa, ma di uno spirito che potremo chiamare a comando. Questo apre un’ampia serie di possibilità per quanto riguarda il combattimento, e da questo trailer si evince chiaramente che sarà possibile affrontare i boss a cavallo.
E parlando di boss, ecco un altro aspetto dove il trailer di Elden Ring eccelle. Le creature mostrate sono infatti affascinanti e contorte, proprio come il loro mondo. Sul gameplay è ancora troppo presto per dare un giudizio completo, ma i combattimenti mostrati erano davvero convincenti. Frenetici e carichi di tensione, ma al contempo perfettamente leggibili, come ci si aspetterebbe da un gioco diMiyazaki. L’unica pecca è che quanto si è visto potrebbe dare uno sgradevole senso di deja-vu ai giocatori più navigati. Ma sono sicuro che Elden Ring saprà sorprenderci con nemici e stili di combattimento mai visti prima, e l’ultima creatura apparsa nel trailer lascia ben sperare.
A questo punto però resta un dubbio: perchè “Elden Ring”? Pare strano non sfruttare il nome di Dark Souls, ed il trailer di Elden Ring è colmo di elementi simili. Abbiamo una cattedrale che ricorda molto Anor Londo, il personaggio che riposa davanti ad un falò, la spada di luce tanto simile al Pugnale d’Acquamarina, solo per dirne alcuni. Elden Ring è semplicemente un souls sotto mentite spoglie? Forse dobbiamo cambiare domanda: cos’è di preciso un souls?
La chiave del successo di Dark Souls fu il mischiare con successo il metodo esplorativo dei metroidvania con un sistema di combattimento action-rpg. Questa formula non solo è diventata il marchio di fabbrica di From Software, ma ha anche ispirato diversi altri giochi, chiamati in gergo soulslike. Ma essere tecnicamente simili all’originale non vuol dire averne colto l’anima. È l’atmosfera a fare un souls, è quel senso di oppressione misto a stupore che proviamo esplorando un mondo già morto, eppure disperatamente aggrappato alla vita. Come il Non Morto Prescelto. Come il Senzaluce.
L'ordine aureo è andato in frantumi
Ed è qui che Elden Ring si stacca dalla tradizione e compie un balzo in avanti. Le sensazioni che vuole comunicare sono chiaramente simili, ma la scala e il metodo sono diversi. In un recente comunicato, Miyazaki in persona parla di una “Classica ma coraggiosa evoluzione del genere”. Classica perchè tutti gli elementi che amiamo sono lì, multiplayer incluso. Ed evoluzione perchè creare un souls open-world è un impresa improba, folle, quasi impossibile. Una sfida che solo una mente folle e geniale come Hidetaka Miyazaki poteva accettare. Che sia un successo o che crolli sotto il peso delle sue stesse ambizioni, Elden Ring non è semplicemente il gioco più atteso degli ultimi anni:
è la storia del media che ci passa di fianco
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