La saga dei licenziamenti post-bonus per gli executive in Activision si arricchisce di una nuova puntata.
Activision Blizzard ha annunciato il licenziamento di 50 dei suoi dipendenti. I tagli sono per i membri legati agli eventi in presenza per il 2021 e, in parte, per il team di King. La causa, stando alle parole dell’executive Tony Petitti, è da ricercare nella pandemia e all’impatto che il Covid ha avuto sugli eventi dal vivo nell’ultimo anno. L’azienda ha inoltre assicurato che tutti i dipendenti licenziati riceveranno un pacchetto di licenziamento adeguato, che pare conterrà addirittura 200$ da spendere sul battle-net. A margine di questa brutta storia, però, una bella notizia. Il CEO di Activision Blizzard, Bobby Kotick, ha da poco incassato un bonus da 200 milioni di dollari come premio per la sua condotta impeccabile. Il premio di Kotick è stato peraltro molto criticato dagli investitori dell’azienda stessa, che non si capacitano del perché si sia intascato una cifra simile.
Ricapitolando:
Activision licenzia 50 persone perché il Covid ha messo in ginocchio l’industria, si scusa con un buono da spendere in videogiochi e nel frattempo il CEO si premia con una pacca sulla spalla che vale centinaia di milioni di dollari. Una storia agghiacciante e dai toni surreali, non c’è che dire. Purtroppo il mondo dei videogiochi è anche questo, soprattutto per quanto riguarda le grandi aziende.
La grande stagione dei licenziamenti di Activision non conosce crisi
Activision Blizzard sembra averci preso gusto coi licenziamenti. L’anno scorso, a fronte di un anno da record in quanto ad incassi, l’azienda aveva tagliato ben 800 membri del personale, per poi annunciare 2000 assunzioni a pochi mesi di distanza. Non contento, il colosso americano – che vi ricordo essere una delle major più ricche del settore – ha chiuso pure
l’ufficio di Versailles e quello olandese de L’Aia.
Tutto questo, ovviamente, in piena pandemia. I 50 dipendenti del reparto eSport licenziati in questi giorni da Activision sono stati scaricati perché l’azienda ha deciso di puntare sul digitale, dato che gli eventi in presenza sono fermi da un anno a causa della pandemia. Petitti, interrogato sulla questione, ha riferito che Activision si è accorta che il pubblico “preferisce fruire digitalmente dei suoi giochi”. È questo che ha quindi portato gli executive a ridimensionare il reparto dedicato alle conferenze e agli eventi in diretta.
Ciò che rende assurda la situazione è che conscia delle problematiche legate alla pandemia nel mondo, Activision ha optato comunque per il licenziamento del personale. Non contenta si è scusata offrendo in compensazione delle gift card per il proprio store online e tre mesi di liquidazione. Oltre al danno, quindi, la beffa. In una situazione di crisi globale, non bastava lasciare a piedi un’altra fetta di personale, ma a qualcuno è sembrato corretto scusarsi con una gift-card da usare per comprare prodotti di Activision Blizzard.
In questo modo l’azienda non solo risparmia sugli stipendi, ma riesce pure a generare traffico su Battle-Net utile ad attirare nuovi investimenti. A rendere tutto ancora più triste è il fatto che Activision, in piena pandemia, ha registrato guadagni record.
I numeri del 2020 di Activision Blizzard
Activision Blizzard, ad oggi, conta più di 10.000 dipendenti nel mondo. Nel solo Q3 del 2020 l’azienda ha guadagnato quasi due miliardi con 111 milioni di utenti attivi. Sempre tra Luglio e Settembre 2020 l’azienda ha guadagnato ben 1.2 miliardi di dollari dalle sole microtransazioni.
Il fatturato complessivo del 2020, invece, si attesta sugli 8.1 miliardi di dollari.
Una crescita del 25% rispetto al 2019 ,che segnò un record per la storia dell’azienda. Activision Blizzard è un’azienda perfettamente in salute – economicamente parlando – che però continua a dirsi non soddisfatta delle vendite. Quando Bobby Kotick annunciò gli 800 licenziamenti da parte di Activision Blizzard nel 2019, si espresse dicendo chiaramente che nonostante l’anno record l’azienda ha sentito il bisogno di tagliare sull’organico perché avrebbe potuto lavorare meglio e guadagnare
di più.
La storia si ripete, e a fronte dei guadagni in crescita sopracitati, Activision ha trovato spazio per il licenziamento di altri 50 dipendenti.
Il tutto mentre Bobby Kotick si è assegnato un bonus da 200 milioni di dollari per aver guidato brillantemente l’azienda verso un nuovo anno di incassi record. E no, quei 200 milioni sono sono gift-card da usare su Battle-Net, ma soldi veri. È un cortocircuito che illustra perfettamente i mali assoluti di un settore che è in crescita costante da un ventennio e che non fa altro che chiedere
di più. Sia che si parli di guadagni sia che si parli di sforzi produttivi da parte dei propri team di svluppo.
Una situazione surreale che vede ancora una volta i dipendenti delle aziende videoludiche trattati come carne da macello senza alcun rispetto. È il momento di
cambiare qualcosa. Tra Gamestop che lancia
challenge su TikTok
con in palio straordinari pagati e aziende miliardarie che pagano la buoniscita in gift-card l’industria del videogioco si sta trasformando progressivamente in un inferno.
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