Bayonetta è nato per essere il videogioco ideale di Hideki Kamiya: a 10 anni dall’uscita, lo è (ancora) anche per me.
Bayonetta nasce per incarnare il videogioco ideale di Hideki Kamiya. Di più, il suo ideale femminile: determinata, forte, potente. Sexy, perché indubbiamente Bayonetta è anche quello, il cliché della Dominatrix tutta latex e bondage applicato allo stylish action. Forse proprio per questo sono d’accordo con Hideki Kamiya, e anche io in Bayonetta vedo il mio videogioco ideale, perfetto per una recensione. Un videogioco che in questi anni ho rigiocato praticamente ad ogni uscita, trovandoci di volta in volta sempre le stesse cose. E ogni volta capendo che erano quelle di cui avevo bisogno.
Bayonetta arriva finalmente su PS4, adesso qual è la versione migliore?
Ve la faccio breve. E probabilmente non vi piacerà. La versione migliore di Bayonetta è quella Wii U, perché le versioni Nintendo vantano degli extra assolutamente interessanti dal punto di vista ludico. Ma quella Switch paga l’inferiorità dei JoyCon rispetto ad un controller tradizionale. Ed in modalità docked, va detto, era inguardabile due anni fa, figurarsi adesso che c’è sugli scaffali una versione 4K-compatibile senza la necessità di rivolgersi a Steam. L’esperienza di videogioco ideale con Bayonetta possiamo considerarla persa per sempre, in sostanza. Wii U è una console morta praticamente subito, che il pubblico non ha mai preso in considerazione. Tolta quella, dovete semplicemente decidere. Avete bisogno degli extra della versione Nintendo e/o di giocare in mobilità? Oppure se preferite un prodotto che su PlayStation 4 e Xbox One gira fluidissimo a 60fps e porta il 4K anche su console?
Per quanto mi riguarda, è stato facile. Il costume Eroe di Hyrule mi mancherà, ma Bayonetta è davvero il mio videogioco ideale, e per godere dell’esperienza ideale ho bisogno di Dualshock 4, di una macchina che su un 55 pollici non mi smarmelli l’immagine e insomma, avevo proprio bisogno di questa ennesima remastered per il decennale in combo con Vanquish.
Ma perché Bayonetta è il (mio) videogioco ideale?
Cinema e videogiochi?
È una mia vecchia battaglia. Se ne parla sempre un sacco su Gameromancer, sia sul sito che nel Gruppone Telegram della Ribellione.
È l’ennesima recensione (anche solo qui su ilovevg) di Bayonetta, per quanto sia la prima su PS4. Per cui ha davvero poco senso parlarvi dei problemi di telecamera decennali che Platinum Games si porta dietro, ormai diventati parte del DNA dello studio. Compri un gioco Platinum e quasi te le aspetti, quelle inquadrature un po’ impacciate. Movimenti di macchina lenti, rispetto alla frenesia dell’azione coreografata dal giocatore seduto davanti allo schermo in cabina di regia. O almeno, così la vedrebbe chi si ostina a fare paralleli tra cinema e videogiochi, a voler a tutti i costi inserire il linguaggio cinematografico in un medium che vive di interazioni e conseguenze. Forse è per questo, che Bayonetta è il videogioco ideale. Fuori dalle cutscene Bayonetta non è cinema, non vuole esserlo e rende evidente che i videogiochi, portati alle loro massime conseguenze, non possono esserlo. Bayonetta ne è l’esempio migliore.
Concetti statici come “regia” e “fotografia” perdono la loro ragion d’essere, quando la Strega di Umbra si scatena nell’arena e il giocatore con lei. L’azione è semplicemente troppo action, lo stile semplicemente troppo stiloso. Hideki Kamiya reinventa se stesso, distrugge quel genere che aveva folgorato l’industria con Devil May Cry e che con Devil May Cry 4 s’era seduto, incapace di andare oltre forse anche per mancanza di stimoli. C’è un prima e un dopo Bayonetta come c’è stato un prima e un dopo Devil May Cry. Non è un caso se poi DmC Devil May Cry proverà a riprenderne alcuni approcci. E parlando di DmC Devil May Cry ,era stato proprio il suo Art Director, Alessandro Taini, a guidarci alla conclusione che la tecnica invecchia, l’arte no. Bayonetta mette in dubbio anche questo assunto e più in generale il concetto stesso di tempo.
Quanti videogiochi non invecchiano in dieci anni?
La risposta più banale è “i migliori“. Ma come tutte le risposte banali oltre ad essere poco interessante si ferma ad uno strato superficiale di analisi. Manca di rispetto a grandissime perle del passato che con la sabbia nella clessidra hanno fatto a pugni e poi hanno perso. Il già citato primo Devil May Cry ha inventato lo Stylish Action, ma quest’anno spegne diciannove candeline e si sentono tutte. Mi aspettavo qualcosa di simile, tornando su Bayonetta. Mi aspettavo di trovare un amore adolescenziale, romanzato dal tempo e dalla nostalgia ma che davanti ad un nuovo appuntamento appare per quello che è. Un bel ricordo che col tempo è stato abbellito, perchè il cervello umano non è un supporto affidabile.
Bayonetta invece non è invecchiato, e 10 anni dopo è ancora uno dei migliori Stylish Action sul mercato. È praticamente un Devil May Cry 5 dove il fanservice non è diretto ai fan ma agli sviluppatori, che hanno riempito di vecchie citazioni dei loro vecchi lavori il tutto e usato un gameplay stratosferico come collante. Poco importa, se c’è un po’ troppo backtracking quando si tratta di dover trovare i capitoli nascosti o gli LP da cui Rodin tira fuori le armi. Una volta i videogiochi erano pieni di segreti, poi sono diventati moderni. È l’unico aspetto davvero invecchiato.
Per il resto, 10 anni dopo Bayonetta è ancora il mio videogioco ideale.
E magari potrebbe essere anche il vostro…
Verdetto
9.5 / 10
10 anni dopo, è ancora lui
Commento
10 anni dopo, Bayonetta è ancora Bayonetta. Il gioco che ha distrutto e ricreato lo Stylish Action a sua immagine e somiglianza, l'ennesimo lascito che quel designer degno di culto che risponde al nome di Hideki Kamiya ha lanciato sugli scaffali e abbiamo impiegato una generazione ad apprezzare sul serio. Impossibile non amarlo ancora, impossibile non acquistarlo ancora, se ancora non lo avete fatto impossibile non giocarlo. Non ci sono più scuse
Pro e Contro
✓ Un pezzo di storia recente ✓ 10 anni dopo, ancora fenomenale ✓ Finalmente in 4K anche su console
x Mancano gli extra Nintendo x Telecamera ancora da bestemmie
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