Mega Man 11 è la dimostrazione che non servono le parti originali per creare un titolo riuscito.

Nonostante l’assenza di papà Inafune infatti, l’undicesimo capitolo della serie del Blue Bomber si staglia tranquillamente tra i migliori della saga. Prendendo a schiaffi il fratellastro Mighty No. 9 sotto praticamente ogni aspetto.  

Fan di Mega Man siate felici perché il Blue Bomber è tornato.

In Capcom devono aver capito il tesoro di proprietà intellettuali che si trovano tra le mani, e così, dopo la pubblicazione degli altri dieci capitoli in formato Legacy, Mega Man torna a sparare colpi e a fermare i piani del malvagio Dr. Wily.

Disponibile dal 2 Ottobre su Xbox One, PlayStation 4, Nintendo Switch e PC, Mega Man 11 ha tutte le carte in regola per segnare la rinascita del brand.

Mega Man 11 è il Sonic Mania del Blue Bomber,  con buona pace di Inafune

Versione testata: Xbox One
L’undicesimo capitolo di Mega Man ruota ancora una volta attorno ad un malvagio piano di Wily rientrato in possesso di un vecchio progetto in grado di potenziare forza e  velocità dei propri robot. Il Double Gear è il vero protagonista di Mega Man 11. Affidato ai dorsali del controller,  potremo  scatenare il nuovo potere di  Mega Man in tutto il livello.

Ognuno dei due potenziamenti sfrutta la stessa barra energetica, che una volta piena avrà bisogno di tempo per raffreddarsi e permette un riutilizzo del potere. Riuscire a capire il momento giusto per attivare o disattivare il Double Gear sarà la chiave  per superare gli otto boss al servizio di Wily e i rispettivi stage.

Dai dieci capitoli  che lo precedono Mega Man 11 eredità la formula della scelta di come affrontare i livelli, dando libertà al giocatore di scegliere il proprio avversario. Ogni boss sconfitto garantirà al Blue Bomber una nuova trasformazione, più o meno efficace contro gli avversari successivi. Sconfiggere per primo Thundra Man, ad esempio, ci darà un vantaggio su Torch Man (e viceversa). 
Gli otto robot offrono un livello di sfida vario e stimolante e ovviamente, non perdonano il minimo errore anche alle difficoltà più basse.

 

 

Mega Man 11 viene incontro anche  alle difficoltà proibitive di cui vi ho parlato durante l’analisi della Legacy Collection.

Con ben quattro tipologie diverse, ci troviamo sicuramente di fronte  al capitolo più user friendly della saga. Oltre l’incremento dei danni subiti, aumentando il livello di difficoltà si avranno meno check point e quindi meno possibilità di superare lo stage indenni. Capcom non ha comunque abbassato di troppo il grado di sfida (eccezion fatta per il livello più basso – principiante) ed anche a Facile ci sono diversi stage che metteranno alla prova i vostri nervi. 

Ma, proprio come nei predecessori, è solo questione di memoria muscolare.

Se imparerete ogni singolo pattern e soprattutto saprete usare con attenzione il Double Gear e le armi dei boss, riuscirete a conquistare anche le due difficoltà più alte. Probabilmente scomodando qualche santo. 

Il ritorno del Blue Bomber però non è perfetto. Ho riscontrato un problema di collisioni nei salti in alto, laddove a schermo non vi sono ostacoli, Rock Man sbatterà più volte la testa. Tutto questo inficia sulle fasi platform, soprattutto quelle scandite da nemici indistruttibili che ci schiacceranno senza pietà.
E trasforma la morte per un errore del giocatore in una per colpa del level design,  rendendo alcune sezioni davvero snervanti e oscurando i tanti pregi del titolo.
Allo stesso tempo, lo allontana da quanto fatto da MDHR lo scorso anno, con il run ‘n gun che ha ammaliato il pubblico.

 


Per approfondire:
Cuphead
 

Non solo, se nelle  nuove meccaniche il titolo di Capcom è divertente e stimolante, lo stesso non si può dire per la cura dei fondali o dell’aspetto visivo degli ambienti. Sembra quasi che tutta l’attenzione sia andata nel character design di protagonisti e nemici mettendo in secondo piano  le location degli stage.
La quantità di contenuti è equiparabile alla Legacy pur se parliamo di un solo titolo. Oltre l’immancabile galleria di artwork, Mega Man 11  propone sfide impegnative e classifiche online, in cui impegnarsi per ore  dopo aver completato la quest principale. Trama principale altrettanto ri-giocabile, con lo scopo di migliorarsi o semplicemente di raccogliere i bulloni necessari a potenziare il nostro Blue Bomber e le sue armi.

L’undicesimo capitolo del Blue Bomber brilla anche per la colonna sonora, indovinata sotto praticamente ogni traccia. Un po’ meno riuscito il doppiaggio inglese, che a tratti pare svogliato e privo di verve. Mega Man 11 presenta una traccia dual audio, quindi è possibile  sfruttare i doppiatori giapponesi e limare questo difetto. Tutti i pochi testi sono invece tradotti in italiano, per permettere a chiunque di usufruire di questa nuova avventura.

Verdetto
8.5 / 10
I Lived, Bitch!
Commento
Sul finire del 2017, ci auguravamo che i festeggiamenti per il trentennale di Mega Man non si concludessero in un disastro. Fortunatamente, a parte qualche sbavatura, Mega Man 11 è tra i capitoli migliori della serie. Difficile, frenetico, irresistibile per gli amanti del Run'n'Gun. Un ottimo lavoro da parte di Capcom, e uno schiaffo in faccia ad Inafune, con tutto il dovuto rispetto per il suo figlio blu. Speriamo che presto arrivi anche l'annuncio del nuovo capitolo per X, così da rivedere anche il caro Zero.
Pro e Contro
Colonna sonora portentosa
Boss Battle Avvincenti
Il Double Gear funziona
Crudele come i predecessori

x Crudele come i predecessori
x Ambientazioni scialbe
x Salto in alto non sempre preciso

#LiveTheRebellion