La grande N non è certo nota per essere un libro aperto per i suoi fan, che da sempre provano a comprendere le sue scelte e prevedere i suoi movimenti. Ma casa Nintendo lascia ogni volta a bocca aperta con le sue politiche controcorrente. L’ultima dimostrazione è stata proprio in data 6 luglio, quando dai canali Youtube ufficiali emerge dal nulla un nuovissimo annuncio. Nintendo Switch modello OLED entra in scena, preparandosi a riempire gli scaffali dei negozi a partire dall’ 8 ottobre.
Ma era davvero quello che i fan chiedevano a gran voce? La tanto desiderata Switch Pro vedrà mai la vita? Prima di concentrarsi su questi interrogativi sarà bene fare un breve accenno alle novità che Nintendo Switch modello OLED introduce.
Stupenda, ma il 4K?
Il nuovissimo modello della console ibrida presenta come caratteristiche principali un
re-color generale
della dock e dei Joy-con (disponibili ora di colore bianco) ed uno schermo di gioco più grande, che passa dai 6,2 pollici del primo modello a ben
7 pollici di schermo Oled, in grado di aumentare i contrasti delle immagini riprodotte. Cambiamenti molto graditi, certo, anche perché fin dall’alba della prima Nintendo Switch i fan avevano lamentato l’imponenza dei bordi dello schermo, di gran lunga più fatticci. Ma è bene osservare una cosa.
Schermo più grande non vuol dire immagine migliore, ma solo immagine più grande. L’aumento di dimensione della schermata non aumenterà la risoluzione delle immagini, che rimane di 1280×720 MP in modalità portatile al pari del precedente modello. Quello che è stato fatto insomma è stato rendere più grandi i
pixel dello schermo, e seppur questo cambiamento sarà comunque di minima rilevanza, e comunque apprezzato, il problema rimane sempre il solito. Il 4K?
Fra i fan del mondo Nintendo si fa sempre più tangibile la forte esigenza di un salto qualitativo dell’immagine oltre che della console, che si trova a competere oggi con mostri dall’estrema perizia grafica come Play Station 5 e Xbox Series X. Per un giocatore navigato
il passaggio da un titolo Xbox, giocato alla massima risoluzione offerta,
ad una qualità che definiremo “Nintendo”, è abbastanza pesante.
Altre gradite aggiunte che sono state fatte alla console sono poi l’aggiunta di una porta
ethernet nella dock, la cui forma è diventata leggermente più sinuosa, e un cavalletto posizionato sulla parte posteriore della console dalle dimensioni e dalla stabilità decisamente più accettabili. Migliorie di certo gradite, ma che sarebbero potute esistere fin dal 2017.
A chi è indirizzata questa console?
Bella domanda. Nintendo Switch modello OLED è sicuramente l’offerta da non perdere
per chi non ha ancora questo tipo di console e vuole godere non solo dell’esperienza in modalità portatile ma anche di quella in modalità TV. Costando
350€ (20€ in più del primo modello) si porterà a casa non solo la console ibrida targata Nintendo, ma anche uno schermo più grande ed una connessione ethernet, con tanto di garanzia.
Per i precedenti possessori di Nintendo Switch invece la situazione si complica, perché anche riportando indietro la console precedente, il modello OLED vale comunque quel rincaro di cento euro? Entriamo ovviamente nel campo della
soggettività. Un collezionista potrebbe comunque apprezzare le migliorie apposte e fare il salto di qualità, o addirittura comprare direttamente la console.
Per un utente medio invece Nintendo Switch OLED non apporta alcun cambiamento radicale all’esperienza di gioco, che rischia di rimanere quasi inalterata. Senza un considerevole aumento di qualità video, anche l’aumento delle dimensioni dello schermo rischia di diventare un elemento secondario alla fruibilità della console. E allora la domanda sorge spontanea.
Avremo mai una Switch Pro?
“L’attesa di Switch Pro è essa stessa Switch Pro”
Secondo il presidente di Nintendo,
Shuntaro Furukawa, Nintendo Switch sarebbe da poco entrata nella seconda metà del suo ciclo vitale. Parole forti per una console uscita nel 2017 e che ancora non ha ricevuto un degno successore mid-gen, che potrebbe non arrivare mai.
La storia parla chiaro.
Nintendo ama puntare sulla sua console corrente, traendone fino all’ultima goccia. Tutte le versioni intermedie, seppur appartenenti alla stessa generazione, hanno introdotto esclusivamente re-design delle console oppure un aumento degli schermi di gioco nel caso dei titoli XL. Il cavallo di battaglia della casa nipponica deve restare tale finché non potrà offrire più niente, anche se questo vorrà dire invadere il campo della next gen.
2017. Esce la nuovissima Nintendo Switch. Il mercato videoludico viene stravolto. Ma contemporaneamente il fratellino 3DS
continua a ricevere titoli main line fra i più importanti (basti pensare al fatto che abbiano visto la luce su Nintendo 3DS non uno ma ben due titoli principali di Pokémon).
Switch potrebbe seguire questo cammino ed essere supportata per altri quattro o cinque anni, senza ricevere alcun miglioramento hardware ma continuando a ricevere titoli anche (come fece Nintendo 3DS) dopo l’uscita della console di nuovissima generazione. Questa ipotesi potrebbe quindi giustificare le parole di Furukawa, che altrimenti sembrerebbero l’assurdo desiderio di dare esclusivo supporto a Nintendo Switch e solo dopo il suo ciclo vitale annunciare la nuova opera targata grande N.
Magari anche una Switch 2, in un ipotetico 2025, mantenendo di fatto la fidelizzazione col pubblico, allo stesso modo in cui abbiamo avuto un salto generazionale fra Nintendo Wii e Wii U nel lontano
2012.
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