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News+ Gamification: L’avvento della Ludocrazia

Il tempo è denaro. Questa frase così celebre, così abusata e che abbiamo sentito più volte di Karaoke e Guantanamera – anche se di poco – è di Francis Bacon. Già, quel Francesco Bacone che al liceo, con il suo nome italianizzato, suonava come uno dei pluri-ripetenti del quinto anno, e invece era un filosofo politico insignito del grado di “Sir”. E se lo ha detto lui qualcosa di vero ci sarà. Il tempo è denaro. Uno dei tanti modi di dire che, proprio per la loro apparente semplicità, non ho mai davvero appreso, lo ammetto. Del resto i proverbi vengono spessi recitati come dogmi divini che non necessitano una spiegazione più accurata, neanche alle orecchie di un bambino. Questo è il risultato, è facile impararli ma difficile “capirli”. E infatti posso vantare il grado di cintura nera sia nel perdere tempo che nello sprecare il denaro, due tratti che insieme fanno spesso faville. Un preambolo forse poco eloquente ma tranquillizzatevi, la gamification ci attende fra poche battute.

Sir Francis Bacon and Shakespeare's Authorship
“Scusa ma quello non è il Baco? Quello di Quinta D si è lobotomizzato con il temperino elettrico?”

“We value your attention”

Il dorato mondo del marketing, o più in generale del commercio, è sempre attivo e attento al pubblico. In costante ascolto, analizza desideri, premure e debolezze di potenziali clienti per poterglisi avvicinare sempre di più, sinuoso e tentacolare. Tentacoli che avviluppano dolcemente e stringono intorno al collo, ma senza troppo forza, perché il CRACK! in fin dei conti, non lo vuole sentire nessuno. Allora il tentacolo diventa guinzaglio, guida e limita i movimenti, ma cerca sempre di nascondere il suo giogo. Lo trasforma in un gioco. Ecco che cos’è, la gamification. Troppo ricercata come definizione? Ma in sostanza questo è, riaffacciandosi al concetto per il quale “se non lo paghi, il prodotto sei tu”. In questi giorni si è parlato molto di Shein, app per acquisti nel campo dell’abbigliamento che nell’ultimo periodo ha ottenuto una quantità di download e utenti attivi vertiginosa. Il suo successo, soprattutto nella frangia di pubblico più giovane, è dovuto proprio a queste meccaniche ludiche che costituiscono parte dell’ossatura dell’e-commerce cinese in questione.

La misteriosa app di shopping che ha battuto Amazon - Il Post
Sull’app è possibile ottenere punti, i quali intuitivamente possono essere trasformati in sconti, eseguendo varie attività. Dal semplice login fino all’acquisto, una serie di sfide spinge l’utente a spendere tempo e/o denaro sull’applicazione. Mettere mano al portafogli è ovviamente centrale nell’economia del “gioco” ma non determinante, poiché, come diceva la nostra striscia di bacon preferita, anche il tempo è una valuta. Le ore spese sullo store garantiscono una profilazione migliore dell’utenza, in modo da porre alla inestimabile attenzione di ogni potenziale acquirente, offerte e promozioni più precise possibili.

“Più spendi meno spendi”

Non finisce qui ovviamente, va da sé infatti che più queste meccaniche di gioco risultano funzionali tanto più i clienti vengono fidelizzati al brand o alla piattaforma, spinti a fare più acquisti sulla stessa. La gamification è uno strumento che viene utilizzato in maniera più diffusa di quanto non possa sembrare, e in maniere più o meno esplicite ma sempre con la medesima finalità. Quella più simile è forse la meccanica che l’ecosistema Xbox ha strutturato con l’utilizzo dei Microsoft Rewards. In maniera analoga a Shein, Microsoft ci propone diverse sfide a seconda delle piattaforme utilizzate, i motore di ricerca Bing ci permette di ottenere un numero limitato di punti quotidianamente, tramite ricerche dal browser, sondaggi e quiz, per esempio. Ma è possibile ottenerne altri eseguendo il log in tramite una console Xbox o giocando a titoli specifici in un dato lasso di tempo o ancora ottenendo un numero prefissato di achievement nei nostri giochi. Sì, un achievement che consiste nell’ottenere un achievement.

Sorvoliamo su questo concetto così tautologico e tiriamo in ballo anche Epic Games. Sullo store della software house, in alcuni specifici periodi dell’anno, è possibile ottenere uno speciale coupon sconto. L’idea vincente di Epic è quella di rendere potenzialmente infinito l’utilizzo del coupon poiché a ogni acquisto conseguito se ne ottiene uno identico. Un meccanismo di per sé vantaggioso per l’utenza ma che può facilmente diventare una trappola.

Che cos'è Microsoft Rewards e come funziona - Informatica Per Anziani

“Combattiamo l’evasione con il gioco d’azzardo!”

Qualche riga sopra accennavo al valore inestimabile dell’attenzione. Del resto, la soglia della stessa è sempre più bassa, lo si dice spesso puntando il dito sui giovani ma non so quanto le fasce più adulte siano messe meglio. E accennavo anche al fatto che ci sia una carenza di voglia non solo nell’apprendere un concetto ma anche nell’esporlo. Anche quando si parla a un bambino, o peggio, a un italiano. Ed è così che nei mesi addietro lo Stato ha deciso che il modo più rapido ed efficiente per iniziare la guerra contro l’evasione fiscale fosse quello di creare una lotteria. L’italiano infatti, ormai è risaputo, non si comporta legalmente o moralmente in base all’etica o alla coscienza sociale, tantomeno ha paura di multe o ripercussioni. No, l’italiano farà ciò che gli dici solo se gli prometti un premio. Se avessero elargito un mese di Netflix a chi avesse scaricato Immuni nel primo mese della sua release, il Google Store sarebbe imploso. Se regalassero un pacchetto di goleador ogni volta che si sventa un crimine razziale, non esisterebbe Casa Pound. Ma non divaghiamo.

Cashback di Stato | Natale | Come funziona | Come Registrarsi | SPID | App  IO | SmartWorld

“Nuovi orizzonti”

Il punto è che la gamification è arrivata fino a Palazzo Chigi – o sotto le sue scrivanie – e da lì è nata l’eccezionale idea del cashback di stato, spalleggiata dalla lotteria che mette in palio il super giga alfa turbo bonus di 1500 €, estratto a sorte fra i cittadini che hanno conseguito più transazioni. Insomma, l’equivalente di “se ti comporti bene forse ti compro il gelato” ma su scala nazionale. Lasciamo stare che alla fine quei soldi se li prenderà qualcuno che li terrà in tasca come spiccioli, lasciamo stare che c’è chi fa quindici soste al benzinaio da 30 centesimi l’una per aumentare facilmente il numero delle transazioni. Lasciamo stare chi fa acquisti non necessari solo per partecipare, lasciamo anche stare quelli che spenderanno più della somma del bonus cercando di ottenerlo. Il punto tanto non sono mica i soldi, il premio poteva essere un portachiavi a forma di Chiellini o un autografo di Amadeus, l’importante non è vincere ma partecipare.

Ecco, ora sappiamo che possiamo basare tutta la nostra esistenza su questo sistema. Instauriamo una ludocrazia. Un sistema sociale e legislativo basato su un giro di roulette, perché no, alla faccia di chi insultava Kojima quando parlava di Homo Ludens.

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