Ho dato uno sguardo al Move controller per PS5, uno soltanto, e mi è venuto in mente Box VR. Sì, perché questo nuovo design ricorda molto dei guantoni da boxe in qualche modo. Non è azzardato dirsi che la parola chiave è “immersività”. Dualsense la ottiene con vibrazioni di varia natura, più brevi o lunghe, più leggere o decise e in punti diversi del joystick. Il Move controller di PS5 si propone esattamente lo stesso scopo, ma ancora più immersivo.
Mi immagino tirar pugni con quella sorta di conchiglia che mi avvolge le mani senza toccarle, dal design particolare ma in qualche modo
perfetto. Non senza falle ovviamente, pensando a come in
Beat Saber mi sembrerebbe di usare una “sciabola laser”. Eppure calza così bene.
Veste. Ecco perché mi sembra così perfetto: “vestire” è il verbo adatto.
L’estetica di sicuro sarà dibattuta, perché da un certo punto di vista sembra ingombrante. Ma non dimentichiamoci che è un controller. E che cosa deve fare un controller?
Accompagnarvi nel gioco, immergervi il più possibile – come dimostra
l’incredibile immersione di Dualsense in Astro‘s Playroom.
Come Dualsense, anche il Move controller di PS5 promette immersività
Move di PS5 fa dunque
ciò che ci si aspetta da un controller già nel design. È un vestito: una volta è un arco, un’altra un guantone, poi un Boltcaster. E in tutte queste situazioni, promette, quelle assi di plastica spariranno dalla vostra testa. In pratica immaginate di
incoccare una freccia in un arco con Dualsense. La corda si tende, e più lo fa più il grilletto fa resistenza.
Immaginate adesso di fare la stessa cosa, ma
mettendo anche le mani in posizione. E soprattutto ricordate che in testa avete un casco. Vedete il mondo di gioco, il vostro bersaglio di fronte a voi, l’arco che si tende.
Sentite l’arco tendersi al tatto.
“Sentire” e “immergersi”
PlayStation Blog specifica anche che il nuovo Move sarà
molto più “touch” di ogni suo predecessore (e di Dualsense). “
Sarà in grado di rilevare il tocco in ogni area toccata da dito indice, pollice o medio” si spiega nel blog, “
per permettere al giocatore di eseguire gesti molto più naturali“. Unito ad un feedback aptico “
ottimizzato per la sua forma“, questo consentirà di amplificare appunto l’immersività. Lo scopo è rendere “
ogni sensazione nel mondo di gioco più d’impatto e ricca di sfumature“.
La volontà insomma è chiaramente quella di
portare ogni sensazione tattile al livello successivo, uno mai visto prima d’ora. Una volta pensata la periferica è tutto game design. Il gioco per primo dovrà aver la volontà di farsi giocare in prima persona – ma non per modo di dire.
Le vendite Se da un lato PS4 ha venduto 114 milioni di unità, PSVR ne ha vendute “appena” 5. Buoni numeri, che restano una piccola fetta al confronto.
Certo è anche
improbabile non avere perplessità a riguardo. Usando versione precedente del controller come punto di riferimento, del Move di PS5 spaventa un po’
il prezzo. Ad ora una coppia di Move per PS4 viene venduta a circa 70€ (il prezzo di un gioco), e se ne trovano di singoli usati ad un prezzo onestamente scontato. Difficile aspettarsi che il fratello minore su PS5 sarà da meno, ma per averne la certezza ci sarà da attendere.
Altro dubbio sorge quando si pensa che
PSVR è tutto sommato ancora giovane, un po’ di nicchia e non certo abbordabile da chiunque. Un cavillo che innegabilmente potrebbe smorzare gli animi, perché se non si ha già il visore difficilmente si ha interesse per i controller di movimento.
Che dire, non sarebbe male augurarsi innanzitutto una riduzione del prezzo dell’headset a questo punto – soprattutto in vista della
chiacchierata versione 2. E poi un parco titoli più ampio e più ampiamente appetibile.
Nuovo design per PS5, nuova vita di VR e controller Move
Un inizio sicuramente burrascoso per Sony sul lato opinione pubblica, ma che d’altronde ha visto la nuova console andare a ruba. Le (risolvibili, col tempo) difficoltà di distribuzione non fermano la casa giapponese, che procede relativamente indisturbata nel
miglioramento della periferica di realtà virtuale. Va sottolineato poi che sebbene una versione 2 di VR sia in stato embrionale, la prima ed i suoi controller Move sono sempre compatibili con PS5 (tramite l’uso di un adattatore).
La parola d’ordine di PS5 è
“immersività nel gioco”. Diavolo, se già solo a leggerlo me li vedo in pugno. Dualsense è la punta dell’iceberg, e l’annuncio del rinato Move sussurra che c’è di più in arrivo. Prendete in mano due controller, entrate in gioco e dimenticatevi di averli in mano. Possono essere tutto senza farvi accorgere di niente (in senso lato). Perché anche tenendo qualcosa in mano si può fare in modo che sparisca nel nulla.
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