Sony si è presa sulle spalle la responsabilità di cambiare il genere single player da sola. I giocatori di Spider-Man Miles Morales si sono trovati con una funzione di PS5 che modifica fortemente l’approccio al gioco. Questa funzione non è parte del software di Spider-Man. E’ una funzione dell’hardware Sony che punta a cambiare radicalmente come giochiamo in single player. Chiunque abbia giocato a Spider-Man, anche solo quello per PS4, sa bene che la parte più divertente del vestire i panni dell’ Uomo-Ragno era ed è sfrecciare tra i grattacieli di New York. Muoversi da punto A a B è semplicemente la cosa più divertente e catartica che il gioco presenta. Con la mappa piena di punti di interesse e un sistema di movimento così soddisfacente l’esperienza più unica del gioco è il lasciarsi trasportare dal flusso del movimento da sidequest a sidequest.
Sony ci costringe al fast travel?
Ricordo che con il titolo PS4, dopo aver completato il gioco al 100% e finito la storia, spesi un ora buona a dondolare per i grattacieli di Downtown Manhattan a godermi gli echi di quell’esperienza, fin troppo breve, che era stato il
capolavoro Insomniac. Ebbene con questa nuova funzione, PS5, rischia di derubarci di quei momenti di meditazione che giochi come Miles Morales possono offrire. Stiamo parlando del
Sistema Attività. Con la semplice pressione di un tasto ora è possibile vedere tutte le missioni e sotto-missioni che ci mancano da completare: di cosa si compongono, quanto ci vuole per completarle, ed eventualmente una guida sul come farlo. Tutto ciò corredato da un bottone per
teletrasportarci direttamente all’inizio della missione. Così Sony decide di tagliare questo “
tempo perso” dal gioco, senza neanche chiederci il permesso. Il tutto solo per offrire un’esperienza più immediata e lineare.
Dandogli l'opportunità, il giocatore ottimizzerà il divertimento in favore dell'efficienza
Soren Johnson – Civilization IV
Le attività trasformano Spiderman Miles Morales in una semplice
checklist: apri menu, scegli, teletrasportati, “gioca”, ripeti. E’ già pieno di giochi che sono così per scelta (vedi Ubisoft). Ma è una mossa saggia forzare questo approccio? Nessuno gioca Spider-Man per la qualità delle missioni. Chi compra il gioco lo fa per “sentirsi come Spider-Man”, in gran parte proprio grazie alle sue
meccaniche di movimento. Le discussioni sui pregi e i difetti del fast travel non mancano. Certi giochi ne fanno un uso sproporzionato, altri tendono a usarlo con parsimonia e altri ancora lo tagliano del tutto. L’immortale Skyrim per esempio ci permette di teletrasportarci ovunque, mentre the Witcher 3 solo in punti prestabiliti. Poi ci sono giochi come Kingdom Come Deliverance che invece del teletrasporto usano letteralmente un viaggio più veloce, col quale rischiamo comunque di imbatterci in incontri casuali e imboscate.
Ogni sviluppatore ha una propria logica nell’implementazione del proprio fast travel. I giocatori però hanno anche le loro opinioni. Non è un caso che gli Steam Workshop di The Witcher e Kingdom Come siano
inondati da mod per il fast travel. Ma voi riuscite veramente a immaginarvi un Death Stranding o un Breath of the Wild con un il fast travel? Si, usare le Attività è opzionale, ma ciò non vuol dire che la loro semplice presenza non abbia conseguenze.
Il problema del single player
Già nel 2019 Mark Cerny in un’intervista aveva espresso che qualcosa di PS5 avrebbe cambiato
l’approccio al gioco.
“Anche se i caricamenti saranno abbastanza veloci, non vogliamo che i giocatori debbano avviare il gioco, vedere a che punto sono, avviare il gioco, vedere a che punto sono,” – dice Cerny. “I server dei giochi multiplayer forniranno alla console un insieme di attività da iniziare in tempo reale. I giochi single player forniranno informazioni come quali missioni fare e che ricompense si possono ricevere per completarle—e tutte queste scelte saranno visibili nella UI. Come giocatore puoi saltare subito a quello che preferisci”
Queste erano le prospettive di Cerny, un anno fa, ma recentemente
Vice ha portato alla luce dei documenti che spiegano in dettaglio il ragionamento di Sony. Con alcune slide, provenienti da collaboratori della casa nipponica, vediamo come Sony delinea il problema che le Attività si propongono di risolvere.
Sanno tutti che il single player sta morendo
Sony
“
Tutti sanno che il single player sta morendo” Così si apre la presentazione di Sony. La prima slide mostra i dati dei giochi più venduti, con i vari GTAV CoD e Fifa in cima alla lista. La slide seguente delinea invece il
trend opposto. Secondo il tracking interno di Sony il single player sta benissimo, e gli utenti PlayStation spendono sempre più tempo offline che online. Sony allora ha affrontato la discrepanza tra i due dati, le vendite e il tracking interno, con metodo. Con alcune ricerche, con campioni intorno ai 3000 soggetti, Sony è arrivata ad alcune
conclusioni. Quello che i soggetti hanno riportato più frequentemente è:
- “Non so quanto mi ci vorrà. Non gioco a meno che non abbia 2 ore”
- “Se sono bloccato ci vuole molto a trovare la soluzione, anche solo online”
- “Non ricordo cosa facevo l’ultima volta, è difficile tornare”
- “E’ difficile mantenere la vita sociale senza spoilerarmi il gioco”
E’ già difficile trovare tempo per assolvere a tutti gli impegni che ci assillano: lavoro (anche se remoto), scuola, famiglia, amici e un ciclo di news h24. Quando abbiamo un po’ di tempo libero affrontare un gioco single player
sembra più una fatica che un piacere. Sembrano piccoli dettagli, le lagne per chi vuole la pappa pronta, o lamentele da “casual”. Se inseriti nel caos della vita quotidiana questi dettagli diventano montagne insormontabili. Lanci la prima pietra chi non è mai stato frenato da uno di questi ostacoli. In contrasto abbiamo il gioco multiplayer: “Ho 30 minuti liberi, ci stanno due partite da 10 minuti tutte e anche una pausa pipì”. Accendi, avvii il gioco, sei dentro. Senza tutte le
incognite del single player il multiplayer in confronto sembra un’attività molto più approcciabile e sbrigativa.
Sony, il single player e il futuro
“Possiamo cambiare il <Posso iniziare a giocare?> con <Che parte posso iniziare a giocare?>” Così inizia la slide di Sony che propone una soluzione. La soluzione è chiamata lo
Universal Data System. Secondo Sony il problema è la mancanza di informazioni e con questo sistema, Sony si propone di semplificare l’approccio ai giochi single player. Nella home della PS5 troviamo quindi le
Carte Attività. Sony ha una sua idea sul cosa vuole dalle Activity Cards ma l’ultima parola sta ancora
allo sviluppatore. In Spider-Man Miles Morales le attività ci offrono un modo veloce per affrontare la vita dell’arrampicamuri. Demon’s Souls invece le utilizza per un viaggio veloce ma solo tra i mondi. Crash Bandicoot ci fa saltare tra i livelli disponibili e Astro’s Playroom ci mostra anche le sfide multigiocatore.
Le opzioni ci sono. Le scelte sono chiare. Il gioco chiama. Prendi in mano il controller. E' tempo di giocare.
Slide di Sony
E’ troppo presto per sapere se le attività sono una scelta giusta. Come una nuova feature viene utilizzata al lancio è ben diverso dall’
utilizzo che se ne farà in futuro. Al giorno d’oggi gli achievements sono una parte essenziale dell’esperienza videoludica e c’è gente che ha costruito una
carriera sul dargli i nomi. Ma alla loro nascita, in
Peter Jackson’s King Kong, segnavano l’avanzamento della trama e niente più. Le attività sono un ulteriore freccia all’arco dei
developer . Uno
spazio di design più ampio non può che essere che una buona cosa per l’evoluzione del genere e del medium. Se Xbox adotterà un sistema simile con la stessa velocità che Sony ha avuto nel rubargli i trofei, sapremo che la casa nipponica aveva ragione. Se ciò significa che nel frattempo l’approccio al single player diventerà più semplificato e sbrigativo, amen. Dopotutto,
Non solo i supereroi hanno superproblemi
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