Il miglior podcast di videogiochi? Gameromancer, naturalmente.
Eccolo, eccolo, lo sento il “ma come fai a dire che è il miglior podcast di videogiochi! Sei di parte“. Oh sì caro mio, sono decisamente di parte, e non vedo perché non dovrei esserlo. Prima cosa va detto che Gameromancer è circoscrivibile nella categoria “podcast italiani di videogiochi”. Perché, insomma, siamo tutti italiani, e diciamo che all’estero non è che la lingua dello stivale funzioni granché bene. Quindi, dai, già sono meno paraculo. (Se, come no. Non avrà un podcast, ma la divisione internazionale di Gameromancer esiste, ed è una figata…) Seconda cosa diciamocela tutta: si parla davvero di tutto e senza filtri, ma come può non essere tra i migliori podcast di videogiochi?
Vi siete mai chiesti quante parole servono per parlare dei videogiochi? Domanda non pertinente? E invece è importante, quindi ve la rifaccio: Quante parole servono per parlare dei videogiochi? Visto che voi non potete rispondere perché io sono solo davanti al mio computer ormai troppo vecchio per fare qualsiasi cosa, rispondo io: poche ma giuste.
Davvero, non servono chissà quali paroloni. La critica si riempie la bocca di tecnicismi, filosofeggi e mille giri di parole che rischiano di tramutare il tutto in un gioco alcolico con bastone appoggiato sul terreno e traumi cranici. Poche parole, pronunciate, però, dalle persone giuste. E no, non sono i conduttori di Gameromancer, non sono così spocchioso. Sono le persone che i videogiochi li fanno, mettendoci le mani in pasta e lavorandoci per ore e ore. E l’obbiettivo di quel podcast videoludicamente scorretto è proprio questo:
Creare un podcast di videogiochi che dia voce a chi normalmente non viene ascoltato
Ci riesce? Beh, non sarei qui a osannarvelo come il miglior podcast di videogiochi altrimenti.
Credete che sia finita qua? Vi pare? Esiste il mondo di robe da ascoltare sui videogiochi! Stiamo anche parlando di uno dei migliori podcast di videogiochi, insomma! E poi non è che si può sempre parlare con gli sviluppatori, ad un certo punto in Italia le persona finiscono. E quindi? E quindi tocca intervistare gente con due… Cose così… Gente che va oltre lo sviluppo, che parla di educazione, di benefici del digitale e di come i videogiochi siano parte integrante della società e della vita di tutti i giorni. Secondo voi Gameromancer si è tirato indietro? Ma quando mai, e grazie a questa baracca che sta in piedi per chissà quale miracolo di I Love Videogames, tutto è più facile: gli ospiti approdano qua, e passano di là. Semplice. Digitabilis. Edugamer 4.0 Kids. Gente che davvero fa la differenza e che vuole fare sempre di più per questo medium che ha ancora molti lati oscuri. Li trovate lì, in mezzo ai rutti e altre esternazioni che purtroppo non posso riportarvi. Capitemi, la faccia ce la metto io, e non vorrei i gendarmi sotto casa. Non mi chiamo Bocca di Rosa.
Il miglior podcast di videogiochi è quello che da voce a chi fa davvero la differenza
Che altro, che altro? Ah beh, Gameromancer se ne strafrega delle tendenze e quelle cose lì. Quindi ha la libertà di fare lo schifo che gli pare, e possa un fulmine colpirmi ora, vi giuro che i tizi che ci stanno dentro sono così bulimici di contenuti, che se non sperimentano qualcosa di nuovo per più di due giorni, si abbracciano alla tazza del cesso e vomitano insulti a loro stessi. Non sono un bello spettacolo e mi fanno anche un po’ schifo. (colta la citazione? Vi prego, ditemi di sì...)
Siete ancora qui a leggere? Aspettate la chiusura? Sono molto tentato di lasciarvi in sospeso, ma per stavolta vi accontenterò: correte a sentire quello che Gameromancer ha da dire. Io ve l’ho osannato come uno dei migliori podcast di videogiochi italiani, ma l’ultima parola l’avete voi. Sempre. Gameromancer non esisterebbe senza le persone che alimentano il suo fuoco rosa e viola. Esiste, infatti, un gruppone telegram dove potete entrare liberamente, sentirvi a casa, insultare chiunque e, soprattutto, partecipare attivamente a questo progetto.
Poi chissà, magari un giorno sarete proprio voi a definirlo “il miglior podcast di videogiochi”.
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